Lettera aperta a Sergio Zuncheddu
Gentile Dr. Zuncheddu,
leggo il Suo commento sulle vicende legate alla “transizione energetica” cheappare sul Suo giornale (si proprio il SUO) con una serie di specifiche e
particolari che denotano la Sua elevata attenzione alla materia e a ciò che le sta
intorno. E non posso fare a meno di esprimere, anche per conto della mia
organizzazione, alcune considerazioni che ritengo utili alla discussione sul tema e
alla più completa comprensione del suo contesto.
Premetto che noi siamo Sinistra Futura, quella organizzazione di sinistra che
da subito ha chiaramente dichiarato nel proprio programma politico la propria
totale adesione ad una visione strategica di superamento e di cambiamento
radicale dell’attuale modello energetico, dalle infrastrutture, alla produzione,
all’approvvigionamento, alla gestione, alla commercializzazione, fino alla fruizione
da parte dei cittadini. Questo modello è malsano, speculativo, oneroso per le
comunità e serve solo ad arricchire i produttori a qualunque livello essi si
collochino.
Questo abbiamo detto e questo continuiamo a sostenere.
Premesso questo, veniamo a ciò che Lei dice e rappresenta, nella speranza che
la Sua proclamata vocazione di editore libero e indipendente ci consenta di
apparire sul Suo giornale come noi pensiamo si addica ad un editore libero e
indipendente.
Allora avanziamo noi qualche domanda impertinente, nella speranza che Lei
possa dare risposta ai nostri dubbi interrogativi, sapendo che la Sua vocazione
“libertaria” le imporrà, per senso etico, di risponderci.
1. Lei afferma nel suo articolo di condurre questa battaglia contro le
speculazioni energetiche per il bene della Sardegna e di farlo da molti anni.
Eppure, nonostante la comunità scientifica non abbia dubbi in merito ai
disastrosi effetti del riscaldamento globale ed al fatto che esso dipenda
principalmente dall’effetto serra e dall’accumulo sempre più grave di CO2, Lei
non spende una parola (una sola parola) contro la produzione di energia da fonti
fossili (derivati del petrolio, carbone, gas metano). Che si debba superare
questo modello produttivo appare chiaro a tutti, ma Lei su questo non si esprime,
colpevolmente. Ma ai cittadini sardi non è dato sapere perchè. E allora,
PERCHE’?
2. Lei afferma che la Legge 5, approvata si badi bene con una larga
maggioranza ed un solo voto contrario, quindi certamente non di sola parte
maggioritaria, non bloccherà alcunché: ma Lei confonde gli strumenti con i
soggetti. Non è la legge che blocca: essa dispone il blocco, che diventa esecutivo
per opera della magistratura e dell’autorità giudiziaria in senso lato. Noi abbiamo
già iniziato l’opera di denuncia di opere per noi sospette, ma non ci pare che il
Suo giornale ne abbia dato notizia. PERCHE’?
3. Lei afferma che nella scrittura della Legge 5 si sarebbe dovuti andare nella
direzione urbanistico-ambientale, che a Suo parere manca. Ebbene, ci
permettiamo di dire che Lei la Legge 5 non l’ha letta bene. In tutta la stesura
dell’articolo 2 questa legge è intrisa di disposizioni urbanistico ambientali, con
riferimento a norme correlate che già esistono e che rendono tale legge altamente
rispondente agli obiettivi preposti. Inoltre, le norme che ci consentono di
impostare ricorsi di blocco anche dei lavori autorizzati e iniziati e che non
abbiano ancora compromesso il paesaggio esistono già e sono consolidate in
giurisprudenza (e noi le stiamo richiamando e ricordando a tutti già da
settimane), ma Lei fa propaganda gratuità sulla inefficienza della legge. PERCHE’?
4. Lei si vanta di fare una battaglia contro le speculazioni selvagge, ma Lei
dove era quando la giunta regionale a guida Solinas apriva un contenzioso
con lo Stato, magari non tanto per contestare la legge Draghi ma per avere
mano libera sui livelli produttivi (ipse dixit ….L’Italia ha assunto impegni in tema di
decarbonizzazione, …omissis…ospitando impianti di rinnovabili che alimenteranno attraverso i
cavidotti vecchi e nuovi, come il Thyrrenian Link, i consumi di altre aree del Paese e senza una
adeguata compensazione. Non abbiamo una posizione di obiezione a priori …….) ?
5. Non spetta a noi intervenire sulla polemica personale che Lei intenta contro
la Presidente Alessandra Todde. La presidente sa come si replica. Noi la
difendiamo perché finora è stata l’unica Presidente di giunta a tutelare con un
atto vero e concreto (la Legge 5 appunto) la terra dei sardi dagli speculatori di
giornata (oggi quelli eolici e fotovoltaici, domani vedremo quali altri).
6. Ancora Lei fa qualche confusione anche sulla questione delle aree non
idonee. E’ la Legge 5 che individua le aree NON IDONEE. Per le altre siamo già
attrezzati e non tarderemo.
7. E infine Lei sa benissimo che entro 6 mesi faremo anche l’estensione del
PPR alle zone interne, in una partita difficile, ardua, ma di equità dei sardi di
quelle zone verso quelli delle coste. E allora potremo vedere con chiarezza da che
parte starà Lei, Dott. Zuncheddu, e da che parte staremo noi. Ma soprattutto che
cosa diranno i Sardi.
Io spero che Lei vorrà essere gentile e autenticamente democratico e
indipendente nel consentirci il diritto di tribuna accogliendo questa lettera sul
Suo giornale. Se così sarà saremo contenti e dovremmo rivedere qualche nostra
opinione su di Lei, e lo faremo con piacere.
Se così non sarà ce ne faremo una ragione ma continueremo la nostra battaglia
contro carbone, petrolio e gas e anche contro gli speculatori della nuova
occupazione eolica e fotovoltaica della nostra terra. Come è giusto che sia.
Rispettosamente.
Cagliari 22 Luglio 2024
Bruno Palmas
Dirigente Regionale di Sinistra Futura