Macomer, 10 anni di Festival della Resilienza: Resistenza e Diritti Umani al Centro
Dal CPR alla rinascita dopo il disastroso incendio del 2021, la sfida internazionale della aree interne e marginali dell’isola.
Il Festival della Resilienza celebra il suo decimo anniversario con un’edizione dedicata alla “Resistenza”, ai Diritti Umani e alla rinascita del Montiferru dopo il devastante incendio del 2021. Nato nel 2015 dall’iniziativa di un gruppo di giovani sardi sparsi per il mondo, “il festival si propone di trasformare le crisi in opportunità attraverso soluzioni concrete, innovative e sostenibili.” dichiara Gian Luca Atzori, Presidente dell’APS ProPositivo promotrice della manifestazione, il quale aggiunge: “Dal suo esordio, l’evento è cresciuto notevolmente, passando da un festival di 5 giorni a Macomer a un programma annuale che abbraccia le regioni del Marghine, Planargia, Montiferru e Centro-Sardegna.”
Festeggiamo un Decennio di Successi e Collaborazioni!
Il progetto ha coinvolto 30 comuni, 15 scuole e oltre 50 associazioni culturali, sportive e attività commerciali. Ha promosso Macomer a livello nazionale e internazionale attraverso collaborazioni con partner prestigiosi come La Stampa, L’Espresso, Linkiesta, il Politecnico di Milano e Terna. “La riqualificazione urbana è stata uno degli obiettivi principali,” dichiara Isabel Gollin, direttrice artistica, “con la realizzazione di oltre 50 murales che celebrano il legame tra tradizione e innovazione, contribuendo al progetto Muraghes, il parco dell’arte nuragica e muraria”.
L’associazione è stata premiata con numerosi riconoscimenti per le sue attività di ricerca e innovazione su temi cruciali come lo spopolamento, la disoccupazione, le politiche giovanili e l’ecologia, tra cui due edizioni del Premio Nino Carrus (2018 e 2021), il Premio Giornalisti nell’Erba nel 2013 e il Premio Ambientalisti dell’Anno conferito da Legambiente nel 2020.
Edizione 2024: resistenza e diritti dal Centro Servizi Culturali al Centro Rimpatri
“Quest’anno, gran parte delle iniziative si svolgeranno con il Centro Servizi Culturali di Macomer e il festival affronterà il tema della Resistenza,” continua Atzori, “mettendo in luce l’insostenibilità della semplice resilienza di fronte a sfide come la guerra, gli stermini o la desertificazione, non solo ambientale ma prima di tutto dello spirito. Non ci si può adattare a questo.”
“Per questo motivo” aggiunge Valentina Vinci, VicePresidente di ProPositivo, “è stato scelto il simbolo dell’anguria come messaggio di resistenza e solidarietà. L’anguria fa riferimento agli eventi del 1967 quando, dopo la guerra dei Sei Giorni, il popolo palestinese utilizzava le fette di anguria, che portano gli stessi colori della bandiera palestinese, per aggirare la censura.”
“La scelta di focalizzare l’attenzione sul tema dei diritti in questo momento di fragilità mondiale, toccando argomenti fondamentali, tra cui pace, giustizia e legalità, immigrazione, liberazione, libertà d’espressione, emancipazione, diritti delle donne e della comunità LGBTQIA+, inclusione e rapporto con l’ecosistema è stata necessaria e ancor più significativa per noi poiché Macomer ospita l’unico Centro per il Rimpatrio (CPR) in Sardegna.
Il programma, tra Residenze artistiche, libri, cinema e musica
Il Festival della Resistenza 2024 offrirà un ricco programma di eventi culturali e residenze artistiche in collaborazione col Centro Servizi Culturali di Macomer e in altre località del territorio. Dal 22 luglio al 25 agosto, tre residenze artistiche gratuite e aperte a tutti animeranno il festival: Moses Concas condurrà una residenza musicale, Lupa Maimone della compagnia OLTRENOTTE guiderà una residenza di teatro danza, e il collettivo artistico NSN997 realizzerà un’opera muraria partecipativa con un workshop di stencil. “Le residenze mirano a promuovere la creatività, la collaborazione e sensibilizzare su temi cruciali, evidenziando l`arte come potente strumento di cambiamento sociale” aggiunge Isabel Gollin.
Il 22 luglio, il festival inaugurerà con la presentazione del libro “Mon ame s’exprime – La mia anima si esprime” di Mohammed-Chidid-Gaye, in collaborazione con la manifestazione “Marghine di Pace e altre storie”, seguita dalla proiezione dell’inchiesta “Spotlight. Asso piglia tutto. Il business dei centri di permanenza per i rimpatri dei migranti” di Giulia Bosetti.
Il 23 luglio, il Centro Servizi Culturali ospiterà la presentazione del cortometraggio “Tributo a Pina Bausch e Wim Wenders” del regista Marco Iozzo con l’Associazione Prendashanseaux e il festival Sol de S’abba, un aperitivo sociale e lo spettacolo teatrale “Borsellino” di e con Giacomo Rossetto, in collaborazione con il Festival della Legalità Conta e Cammina.
Il 24 luglio, ci sarà la proiezione del film “Last May in Palestine” del regista palestinese Rabeea Eid, che parteciperà all’incontro in collaborazione con l’Alard Film Festival.
Il 25 luglio, Luciana Coluccello presenterà il suo libro “Sottoterra: cronaca dai mille bunker della guerra in Ucraina” in collaborazione con il Festival Liquida.
Il 26 luglio, a Silanus, si terrà la presentazione del libro “Da quando non è più estate” di Giuseppe Isoni edito da Mondadori, seguita dalla proiezione del film “Vangelo Secondo Maria” di Paolo Zucca.
Dal 25 al 28 luglio, presso il Beerillo di Macomer, si concluderanno le residenze artistiche con l’avvio di un’opera muraria internazionale, celebrando i 75 anni della Dichiarazione dei Diritti Umani. “Macomer sarà protagonista con la realizzazione di un’illustrazione per l’articolo 9, contro l’incarcerazione ingiusta” ci racconta Matteo Sechi, Segretario dell’APS, “il murale richiamerà anche Gramsci e sorgerà nel Viale omonimo, il quale dal centro del paese conduce direttamente al CPR.”
Il 7 agosto, il festival collabora con il festival Sol de S’Abba e porta all’ex-Convento dei Cappuccini di Bosa, lo spettacolo teatrale “Zoologia” di e con Lupa Maimone della compagnia Oltrenotte.
Il 23 agosto, #Resilienza24 culminerà con una grande celebrazione di rinascita del Montiferru al Parco di San Leonardo, a seguito dell’incendio del 2021. La serata includerà un concerto finale denominato “GREENWOOD”, uno spin off del Festival in collaborazione con Centro Servizi Culturali Macomer, Forum Giovani Macomer e Marghine di Pace…e altre storie, con la partecipazione di MADMAN, Samu DJ (Voce dei Subsonica), Moses Concas Trio con Borja Catanesi (miglior artista di strada al mondo), Verano DJ, Guney Africa (gruppo di djambé) e Bour Saloum (rapper senegalese che canta contro l’immigrazione clandestina). Questa iniziativa mira a creare un nuovo brand per la promozione del territorio e la valorizzazione della foresta secolare, in collaborazione tra il territorio del Marghine e quello del Montiferru, partendo dalla sinergia tra il Comune di Macomer e quello di Santu Lussurgiu.
Per ulteriori informazioni e dettagli sul programma, visitare il sito ufficiale del Festival della Resilienza propositivo.eu