Una manifestazione che mette a repentaglio la vita di animali, esseri senzienti, tutelati ora anche dall’articolo 9 della Costituzione
Oristano: due cavalli morti all’Ardia di Sedilo. Scatta l’accesso agli atti dell’Oipa
Due cavalli morti e una decina sotto osservazione dopo rovinose cadute all’Ardia di Sedilo (Oristano), una manifestazione tradizionale che vede una corsa a cavallo sfrenata e molto pericolosa che si svolge il 6 e il 7 luglio di ogni anno. L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) presenterà nelle prossime ore un’istanza di accesso agli atti per conoscere i dettagli della vicenda, riservandosi di agire giudiziariamente nelle opportune sedi.
«Abbiamo appreso di questa tragica notizia e riteniamo che manifestazioni di questo tipo vadano superate, in nome di una maggiore civiltà etica e giuridica, e anche nel rispetto del nuovo articolo 9 della Costituzione, che tutela anche gli animali», osserva l’Oipa. «In questa rievocazione i cavalieri si lanciano lungo un percorso scosceso e dissestato a una velocità folle mettendo a serio rischio la vita dei cavalli. È tempo di mettere in soffitta tradizioni obsolete come questa una volta per tutte».
Secondo l’Oipa, anche questo, come il Palio di Siena e altri analoghi eventi, è un inaccettabile “spettacolo”, retaggio del passato remoto, un’usanza che mette a rischio cavalli e cavalieri.
Basta Palii, basta Quintane, basta Giostre con l’uso dei cavalli su piste inidonee: tornei anacronistici che non hanno più ragione d’essere in un’epoca dove cresce e si consolida una sensibilità, sostenuta anche dagli orientamenti giuridici e giurisprudenziali che non vuole usi e abusi sugli animali.