Sabato 20 a Oristano e martedì 23 luglio a Ghilarza le ultime due anteprime del Propagazioni Festival con Giulia Rinaldi e Patrick Zaki
In vista della quattro giorni che dal 20 al 24 agosto animerà la terza edizione della manifestazione, al chiostro dell’Hospitalis la psicologa oristanese presenterà il suo libro “Di famiglia ci si ammala”. L’attivista egiziano per i diritti umani sarà invece protagonista dell’incontro in programma all’Auditorium di Ghilarza, organizzato in collaborazione con la Fondazione Casa Gramsci e la Fondazione Gramsci di Roma.
Ancora due anteprime per il Propagazioni Festival, le ultime in vista della quattro giorni che dal 20 al 24 agosto animerà la terza edizione della manifestazione organizzata dall’associazione Heuristic con la direzione artistica di Vito Biolchini. Due incontri per parlare di famiglia e diritti umani. Il primo sabato 20 luglio a partire dalle 18 al chiostro dell’Hospitalis con la psicologa Giulia Rinaldi che, in dialogo con Maria Delogu, presenterà il suo libro Di famiglia ci si ammala: un viaggio all’interno delle famiglie disfunzionali con figli adulti”.
Il secondo appuntamento per Propagazioni Festival, in programma martedì 23 luglio a partire dalle 18.30 all’Auditorium di Ghilarza, vedrà protagonista l’attivista per i diritti umani Patrick Zaki che, in dialogo con lo storico Gianni Francioni e il giornalista Luca Foschi, presenterà il suo libro “Sogni e illusioni di libertà: la mia storia”, edito da La nave di Teseo. L’incontrò è organizzato in collaborazione con la Fondazione Casa Museo Gramsci di Ghilarza e la Fondazione Gramsci di Roma.
Gli ospiti
Psicologa, formatrice e scrittrice oristanese, nel libro “Di famiglia ci si ammala” Giulia Rinaldi tratta un tema centrale nelle dinamiche educative di oggi, ovvero quello dei giovanischiacciati da famiglie ansiose, pressanti, poco aperte al cambiamento e al lasciar liberi i propri figli. Il libro nasce per analizzare le famiglie disfunzionali con figli adulti, in cui si vive un disagio psichico profondo e non verbalizzato, e si ispira alla lettura di alcune frasi del Vangelo che hanno portato l’autrice a ragionare sul tema familiare “Nessuno è profeta nella propria patria”, I nemici dell’uomo sono quelli della sua casa”, e “Sono venuto a separare madre da figlia, padre da figlio”. Da qui parte la ricerca dal punto di vista psicologico, riguardo le tematiche parentali, osservandole in un’ottica di consapevolezza, autenticità e verità.
Il 7 febbraio 2020 Patrick Zaki torna al Cairo, a casa sua, da Bologna, dove studia. Si vuole fermare pochi giorni. Ma le cose non vanno come previsto: Zaki viene arrestato e resta in prigione per 20 mesi. Bologna, la sua università, l’Italia intera reagiscono e da quel 7 febbraio non smettono di manifestare. Nel libro “Sogni e illusioni di libertà” Patrick Zaki racconta la sua storia: cosa è successo davvero quel giorno e cosa è avvenuto poi, nei giorni successivi: gli interrogatori, l’isolamento, le torture, il confronto con un mondo – quello delle carceri – in cui tutti sono ridotti a una condizione disumana. E cosa lo ha tenuto vivo: gli studi, la passione per il calcio, la musica, l’affetto dei suoi cari, dell’amata Reny, dell’Italia tutta.
“La speranza è il motivo per cui esisto e racconto la mia storia”, spiega Zaki. “La speranza mi è venuta dal primo momento in cui ho visto una persona che mi amava e che ha deciso di rischiare e di affrontare tutto per me, una famiglia che non sapeva cosa stesse accadendo, ma ha scelto di stare dalla parte del figlio, qualunque fossero le sue scelte. Sarò sempre grato per tutto l’amore e la speranza che mi hanno circondato. Rimarrò fedele a questa malattia della speranza con cui mi avete contagiato, fino a quando le prigioni, piene di persone libere, saranno vuote”.
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