nostra bellezza. Tutelarli con ogni mezzo, garantendo anche l’incolumità delle persone, dovrebbe essere
una priorità, invece la Sardegna brucia e ogni giorno sembra un bollettino di guerra.
Fiamme incontrollabili devastano per ore e per giorni i territori, sembrano domate e poi si riprendono,
disastri quotidiani a cui segue il consueto resoconto sugli ettari bruciati, le aziende distrutte, i Canadair.
La politica sembra inerme ed esente da responsabilità, come se il fenomeno fosse ineluttabile e come
se il governo di una regione non comportasse in primo luogo, la pianificazione e l’organizzazione di una
tutela efficace del territorio e le persone.
Notiamo un vuoto di pensiero e di attenzione sul fenomeno degli incendi.
Si ignora la complessità delle cause: cambiamento climatico con estati sempre più calde, aride e lunghe,
abbandono delle campagne, mancata cura e gestione dei boschi. Si invoca la risposta esclusivamente
come intervento di emergenza, oltretutto carente nonostante l’impegno del personale impegnato.
Si trascura l’importanza dell’intervento umano a terra, affidato ad organici insufficienti, si trascura la
prevenzione strutturale attraverso interventi complessivi e prolungati nel tempo, si trascura
l’organizzazione di una efficiente catena di comando che coordini efficacemente le forze in campo, si
trascura la formazione di professionalità per le operazioni a terra, si trascura il coinvolgimento degli enti
locali nella pianificazione delle attività di prevenzione, si trascura il coinvolgimento delle comunità (in
primo luogo delle aziende agricole) nelle attività di auto-protezione, si trascura l’assunzione di nuovo
personale da impiegare a terra, vista anche l’età media degli uomini attualmente utilizzati, si trascura
l’importanza di una capillare diffusione della cultura della sicurezza.
Si ignora, tra l’altro, che il servizio aereo antincendio domani sarà fortemente condizionato dalla
presenza delle pale eoliche che fittamente si stanno insinuando nelle nostre campagne.
In realtà, viene meno la consapevolezza che gli incendi si spengono 20 anni prima e che oltre
l’intervento emergenziale, servono un insieme di azioni di carattere tecnico, politico, culturale,
organizzativo, formativo, cioè serve una visione complessiva e innovativa del fenomeno e delle sue
origini.
Su questi temi, ROSSOMORI e SARDIGNA R-ESISTE intendono aprire un dibattito, richiamando chi oggi ha
responsabilità di governo in Sardegna, nel ruolo di maggioranza e di opposizione, perché è certo che la
politica non può assistere inerme alla Sardegna che brucia ogni giorno di ogni estate.
Venerdì 9 agosto, nel Centro Sociale di Isili, Corso Vittorio Emanuele 82, alle 17,30 presenteremo una
nostra proposta di legge quadro per la prevenzione e lotta agli incendi boschivi che invieremo a tutti i
consiglieri regionali, di maggioranza e di minoranza e a tutti i sindaci.
Sul tema del contrasto agli incendi, abbiamo cercato di interloquire con la Presidente Todde, in
maniera propositiva e collaborativa, ma senza successo.
Questo non ci impedisce però di chiedere al Consiglio Regionale che eserciti il potere legislativo che gli
è proprio colmando un vuoto che si evidenzia ogni giorno, eventualmente assumendo la nostra
proposta, se si ritiene utile, almeno, come base di discussione.
La proposta sarà illustrata dall’estensore Giuseppe Mariano Delogu già Comandante Regionale del
CFVA, oggi docente di tecniche di protezione civile presso l’Università di Sassari, autore di diversi studi e
pubblicazioni sul tema.