La CEISIS: “gli scali isolani avamposto strategico per la svolta energetica”
Un sistema che consentirà alle navi ormeggiate nei porti sardi di spegnere i motori ed i generatori, per poi usufruire dell’alimentazione elettrica da terra. Un intervento che darà il via al progetto esecutivo e alla realizzazione dell’impianto di on-shore power supply – il cosiddetto cold-ironing – con delle stazioni base per supportare il fornimento della necessaria elettricità ai bastimenti in sosta negli scali di Cagliari – compreso il porto canale con la movimentazione di importanti carichi di merci – l’Isola Bianca di Olbia, Portovesme, Santa Teresa di Gallura, Golfo Aranci e Porto Torres.
Sarà una svolta attesa da tempo. Un accordo raggiunto con la firma del contratto tra l’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna e il raggruppamento temporaneo di imprese composto dalla multinazionale NIDEC ASI spa, dalla genovese CEISIS spa e dalla MANES spa, che si è aggiudicato il progetto. Un’opera ambiziosa, con un costo complessivo di circa 52 milioni di euro, che può contare sui fondi provenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.
I lavori per infrastrutturare i porti isolani si concluderanno nel 2026. Una sfida strategica per il sistema degli scali sardi. Un passo fondamentale per la transizione ecologica. <<Il progetto consentirà alle navi, in particolare quelle da crociera, di utilizzare l’energia verde per l’alimentazione elettrica in media tensione e – sottolineano i vertici delle società – di conseguenza non potranno più inquinare>>. Le opere vedranno impegnate diverse società sarde. Una sfida anche per le diverse società coinvolte: <<La CEISIS spa è da diversi anni che ha come obiettivo la Sardegna – concludono i responsabili della compagine ligure – dove ha già eseguito importanti opere e dove sta investendo risorse umane e capitali>>.