Rocce Rosse Blues – Incontri musicali al teatro massimo: Danilo Rea e Ramin Bahrami interpretano Bach
Cagliari 23.07.24 – Due dei più grandi pianisti al mondo si preparano a scalare la “montagna” bachiana. Sono Danilo Rea e Ramin Bahrami, attesi giovedì 25 luglio alle 21.30 al Teatro Massimo di Cagliari, ad affrontare le partiture per piano di Johann Sebastian Bach, il capolavoro supremo e ineguagliato nella letteratura musicale, banco di prova dei virtuosi più tecnicamente e spiritualmente preparati. Per Rocce Rosse Blues, i due pianisti con “Bach is in the air” rappresenteranno un omaggio al genio di Johann Sebastian Bach, una figura la cui musica continua a risuonare profondamente anche a più di 250 anni dalla sua morte.
Il progetto vede l’unione di due maestri del pianoforte: Ramin Bahrami, acclamato interprete della musica classica, e Danilo Rea, celebre pianista jazz. Insieme, i due artisti creano un dialogo musicale affascinante, ciascuno parlando nella propria “lingua”, ma trovando un punto di incontro nel comune amore per Bach.
Il concerto inizia con l’Aria delle Variazioni Goldberg, un capolavoro nato dall’esigenza di Bach di aiutare il Conte Von Keyserling a ritrovare il sonno e la pace. Bahrami, che ha dedicato la sua prima incisione per Decca a questo ciclo sublime, ha portato questa opera a nuovi livelli di notorietà. La sua interpretazione, insieme alla sua instancabile opera di diffusione della musica di Bach, ha consolidato il suo posto nell’olimpo del pianismo mondiale.
Successivamente, il pubblico sarà condotto in un viaggio attraverso l’ampio catalogo bachiano, con brani tratti da corali come “Jesus bleibet meine Freude, BWV 147”, sinfonie, preludi, sarabande, minuetti e arie selezionati da suite cembalistiche o orchestrali, partite e sonate, fino al “Clavicembalo ben temperato” e il “Piccolo libro di Anna Magdalena Bach”. Bahrami e Rea esploreranno queste opere “mano nella mano”, offrendo una riscoperta emozionante e profonda delle composizioni di Bach.
“Bach is in the air” nasce da una intuizione geniale di Danilo Rea, che con la sua formazione classica e la maestria nell’improvvisazione jazz, crea un intreccio unico con le interpretazioni originali di Bach eseguite da Bahrami. Per la prima volta nella storia della musica, Rea riesce a rivoluzionare e trasformare le opere di Bach in un linguaggio jazzistico, mantenendo intatto il messaggio universale del compositore.
Questo progetto rappresenta un “unicum” inimitabile, dove la specializzazione di Bahrami si fonde con l’estro e la fantasia di Rea, senza mai tradire l’essenza della musica di Bach. Anzi, il loro obiettivo è cogliere lo spirito contemporaneo di Bach e avvicinarlo a nuove generazioni di ascoltatori, dimostrando come la sua musica possa ancora emozionare e affascinare oggi come allora.
Bio – Danilo Rea
Danilo Rea nasce a Vicenza nel ’57, ma la sua storia in musica nasce a Roma, sin da la sua tenera età. E la passione diventa studio al Conservatorio di Santa Cecilia, dove si diploma e insegna nella cattedra di jazz fino al 2017. Studi classici, rock e pop influenzano la sua formazione e convergono attraverso il jazz, la sua vera passione: melodia e improvvisazione. Esordisce con lo storico Trio di Roma con E.Pietropaoli e R.Gatto; parallelamente accompagna come pianista i più importanti cantautori italiani: Mina, Paoli e collabora con Baglioni, Pino Daniele, Modugno, Mannoia, Cocciante, Zero, Morandi e Celentano. Suona al fianco dei più grandi nomi del jazz come Baker, Konitz, Grossman, Berg, Woods, Brecker, Oxley, Lovano, Barbieri, Romano, Mehldau, Pérez, Camilo, Bacalov. Nel 1997, con E.Pietropaoli e F.Sferra, fonda “Doctor3”, il trio che per tre anni riceve il premio come miglior gruppo jazz. Dal 2000 Danilo trova nella dimensione in Piano Solo il momento ideale per dare forma al proprio universo espressivo, producendo i suoi lavori discografici: Lost in Europe 2000, Lirico 2003, Solo 2006, Introverso 2008, A Tribute to Fabrizio de André 2010, Something in our way 2015. Danilo firma le musiche per diversi film come “Quando c’era Berlinguer” 2014, “I bambini sanno” 2015, “Pablito” 2022, “Ora Tocca A Noi – La Storia di Pio La Torre” 2023, per la regia di Walter Veltroni. Nel 2020, a seguito dell’uscita della sua biografia (2018) scritta da Marco Videtta insieme a Danilo, nasce la nuova trasmissione radiofonica dal titolo “Il Jazzista Imperfetto” dove Marco e Danilo ci hanno intrattenuto e divertito, avvicinandoci alla melodia e all’improvvisazione jazzistica con garbato umorismo. Tra le sue recenti collaborazioni vale la pena menzionare, il live “Family Affair” con l’amico e collega Roberto Gatto e le rispettive figlie, Oona Rea e Beatrice Gatto; “Adagios in Classical Jazz”, il duo a quattro mani con il pianista Ramin Bahrami; “Cosa Sono Le Nuvole”, in duo, pianoforte e la fisarmonica di Luciano Biondini; “La Finestra di Puccini”, il pianoforte di Danilo incontra la tuba di con Michel Godard; “RESET Trio”, l’eclettico trio con gli amici e colleghi musicisti Massimo Moriconi e Ellade Bandini. Nel 2023 si rinnova il sodalizio con Fiorella Mannoia, dando vita a “Luce” la tournée che ha portato le note del pianoforte di Danilo e la voce di Fiorella nei più bei teatri e nelle location più suggestive d’Italia. Tra i suoi ultimi Live si afferma il progetto “La Grande Opera in Jazz” (prod. Saint Louis Coll.ofMusic & Globart) dove Rea reinterpreta i grandi temi operistici affiancato dalle stelle del Canto. Un’esperienza straordinaria per riscoprire Le meraviglie del melodramma italiano in una chiave di lettura innovativa, che grazie alla tecnologia, porta nuovamente nei Teatri le voci dei grandi cantanti lirici del ‘900, estratte da registrazioni storiche, ma, come per magia, nude, vive e riconoscibili, senza orchestra
Bio – Ramin Bahrami
Nato in una famiglia benestante di Teheran, si appassionò sin da giovanissimo alla musica di Johann Sebastian Bach. Con la caduta di Mohammad Reza Pahlavi e l’avvento del regime del Ruhollah Khomeyni a seguito della Rivoluzione iraniana, il padre Paviz, ingegnere dello scià, fu incarcerato sotto l’accusa di essere oppositore del nuovo regime islamico (morì successivamente in carcere nel 1991). La sua famiglia fu costretta a emigrare in Europa quando lui aveva 11 anni. L’intenzione era quella di recarsi in Germania (oggi vive a Stoccarda), patria di origine della nonna paterna, ma il primo Paese che lo accolse fu l’Italia, grazie a una borsa di studio donatagli dall’Italimpianti in seguito all’intervento dell’ambasciata italiana a Teheran. Rifugiato in Italia, Bahrami studiò pianoforte e si diplomò con Piero Rattalino al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano. Approfondì gli studi all’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola e con Wolfgang Bloser alla Hochschule für Musik und darstellende Kunst di Stoccarda.Da allora in poi si sono susseguite numerose esibizioni presso le maggiori istituzioni musicali e teatri d’Italia, nonché in prestigiosi festival internazionali. Bahrami, fino all’età di 20 anni, ha sofferto un “buio spirituale”, tanto da perdere la motivazione e la voglia di suonare il pianoforte. Tuttavia, tornato da un viaggio in Messico, prima di un concerto nella città di Portogruaro, nella sagrestia della chiesa dove doveva avvenire il concerto, trova sul pavimento un santino con l’effige di Gesù Cristo con la didascalia “amami come sei”. Dopo aver letto questo santino egli prova “una forza che non avevo visto prima, una luce”, tanto da definire il concerto tenuto subito dopo “uno dei più belli della sua vita”. Qualche mese dopo si battezza con il nome di Ramin Sebastiano Bahrami, ove il secondo nome l’ha scelto in onore di Johann Sebastian Bach. Nel gennaio 2009 Ramin Bahrami è stato insignito del Premio “Città di Piacenza – Giuseppe Verdi” dedicato ai grandi protagonisti della scena musicale, riconoscimento assegnato prima di lui a Riccardo Muti, José Cura, Leo Nucci e Pier Luigi Pizzi. La ricerca interpretativa del pianista iraniano è attualmente rivolta alla produzione tastieristica di Johann Sebastian Bach, che rimane tuttora il musicista preferito di Bahrami. La sua predilezione per Bach lo porta talvolta a giudicare altri grandi compositori in modo decisamente provocatorio. Così stigmatizza Bruckner dicendo che “in 99 pagine non riesce a dire quello che Bach dice in due facciate”, e persino affermando che Mozart ha composto “i peggiori bassi di tutta la letteratura musicale”. Bahrami si è esibito in importanti festival pianistici tra cui “La Roque d’Anthéron”, Festival di Uzés, il festival “Piano aux Jacobins” di Tolosa, il Tallin Baroque Music Festival in Estonia e il Pechino Piano Festival in Cina. È del giugno 2008 la sua apparizione alla Wigmore Hall di Londra; nella primavera 2009 presenta la sua Arte della fuga al Festival Pianistico Internazionale “Arturo Benedetti Michelangeli” di Brescia e Bergamo. Nel febbraio 2010 ha debuttato a Parigi con le Variazioni Goldberg, e in marzo ha tenuto un applaudito tour con i Festival Strings Lucerne. A maggio 2010 riscuote grande successo con Riccardo Chailly al Gewandhaus di Lipsia, completando l’integrale dei concerti bachiani. In Italia Bahrami ha suonato in importanti sedi concertistiche, come il Teatro La Fenice di Venezia, l’Accademia di Santa Cecilia a Roma (nella rassegna “Solo Piano”), l’Auditorium Rai di Torino, il Teatro alla Scala di Milano, dove ha tenuto un recital nel dicembre 2012, e il Teatro Vittorio Emanuele II di Messina nel quale, il 25 ottobre 2014, ha inaugurato la stagione concertistica della locale Accademia Filarmonica.
Tra le note della musica dell’edizione numero XXXIV, un messaggio di forte collaborazione possibile grazie al contributo della Regione Sardegna, Assessorato della Pubblica Istruzione e del Turismo e Fondazione di Sardegna.
Informazioni e biglietti
Per maggiori informazioni e per l’acquisto dei biglietti, visitare il sito ufficiale del festival roccerosse.it o il sito boxofficesardegna.it.
Box Office Tickets – Cagliari
Tel. 070 657428
Per info: https://www.boxofficesardegna.it/C23/Content.aspx/Eventi/Concerti/
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