Le elevate responsabilità e i carichi di lavoro, oggettivi e documentati, di infermieri e ostetriche, non sono certo paragonabili, con tutto il rispetto, a quelli di altri lavoratori della sanità. Vogliamo vederci chiaro!»
ROMA 26 LUG 2024 – «La battaglia per il riconoscimento della professione infermieristica come usurante, accanto a quella delle ostetriche, rappresenta di certo una delle sfide più importanti e delicate che hanno caratterizzato gli ultimi anni di attività di sindacati come il nostro e, ad oggi, il raggiungimento di tale obiettivo, avvalorato sempre più da report autorevoli, ma incredibilmente “osteggiato” dall’indifferenza dei Governi che si sono succeduti, rappresenta, per noi, una sfida ancora da vincere, in nome della tutela dei diritti dei professionisti dell’assistenza, ed in merito alla quale non intendiamo arretrare di un millimetro.
Mentre non abbiamo mai smesso di sostenere la nostra lotta, ecco arrivare proposte, da parte della politica, che ci lasciano letteralmente attoniti e che, è davvero il caso di dirlo, ci “fanno cadere le braccia”.
Lo scorso martedì 23 luglio, infatti, la Camera dei Deputati ha approvato l’Ordine del Giorno del Deputato valdostano Franco Manes, che nell’ambito delle “disposizioni urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie”, ha proposto di riconoscere, incredibile ma vero, “solo” gli Operatori Socio Sanitari tra le professioni usuranti, ottenendo, quindi, l’approvazione della sua proposta , con il placet del Governo, sostenendo che gli OSS “si trovano oggi ad operare sempre più in contesti difficili, a contatto con persone molto fragili e con oggettive difficoltà gestionali, organizzative, logistiche e fisiche, sottoposti a stress e carichi psico-fisici diretti e indiretti”.
Siamo basiti!», commenta Antonio De Palma, Presidente del Nursing Up.
«Senza nulla togliere al valore delle legittime battaglie degli Operatori Socio Sanitari e ai riconoscimenti che meritano di ottenere, esistono, di fatto, delle considerazioni che il nostro Parlamento non può affatto permettersi di evitare.
Non si può cancellare la storia e non si può dimenticare il fatto che gli OSS rappresentano una categoria molto più giovane rispetto agli infermieri e alle ostetriche. Il carico di responsabilità che ci portiamo dietro, da sempre, e che caratterizza le citate professioni sanitarie, contraddistinte da un assetto di competenze e funzioni ben differenti e di maggiore impatto psicofisico rispetto a quello di altri operatori sanitari, meriterebbero quella considerazione che per noi è evidente, ma che, nel nostro caso, la politica sembra davvero aver accantonato.
Avremmo allora gradito, da parte del Deputato Manes, una proposta di ordine del giorno inclusiva degli infermieri e delle ostetriche, comprendendo naturalmente anche gli OSS.
E’ universalmente riconosciuto che, ad oggi, quella infermieristica è la professione con il più elevato rischio di contrarre il burnout, e i numeri dicono che in Italia ne soffrono ben 6 infermieri su 10. Numeri importanti valgono in tal senso anche per le ostetriche.
La qualità della vita di infermieri ed ostetriche italiani è alle prese, poi, negli ultimi anni, con un crollo drammatico. Sono proprio questi operatori che maggiormente subiscono infortuni che evolvono verso malattie professionali.
Si pensi che l’aumento esponenziale di patologie legate alle particolari condizioni della propria attività lavorativa, vede oggi gli infermieri e le ostetriche superare i medici, con il 75% dei professionisti dell’assistenza che dichiara di soffrire di almeno un disturbo psico-fisico, con le patologie osseo scheletriche al primo posto.
Ci chiediamo, allora: cosa altro serve al nostro Parlamento, ed al Governo, per decidere di riconoscere, finalmente, come usurante, le professioni infermieristiche e quella di ostetrica?», chiosa De Palma.