ROMA 12 LUG 2024 – «Rilanciare il nostro “Sistema Salute” significa, sempre di più, mettere sullo stesso piano sanità pubblica e sanità privata accreditata, con l’obiettivo di elevare qualitativamente le prestazioni offerte ai cittadini, avviando, nel contempo, un indispensabile percorso di concreta valorizzazione dei professionisti, “le fondamenta” da cui ricostruire e da cui ripartire.
In quest’ottica non possiamo non rivolgere un plauso alla lungimiranza mostrata dalla Regione Puglia che, pienamente in linea con il modus operandi indicato dal Ministro Schillaci, in merito al piano di abbattimento delle liste di attesa, attraverso un nuovo accordo siglato con le strutture private accreditate, ha in programma di avviare l’esecuzione di prestazioni urgenti per i pazienti oncologici, già inseriti in percorsi diagnostici e terapeutici, e per i pazienti con classe di priorità breve in attesa di effettuare in day service scintigrafie o gli esami endoscopici dell’apparato digerente e respiratorio.
E’ davvero il caso di dire che “la salute non aspetta” e ora la regione Puglia corre ai ripari e punta a tagliare i tempi di attesa.
Soprattutto “dirottare” i pazienti oncologici e con patologie croniche dalla sanità pubblica a quella privata accreditata, come se si trattasse di un unico solido sistema, significa fornire loro, in merito a visite, esami specialistici e ricoveri, percorsi prioritari e urgenti».
Così Giovanni Onesti, DG di Aisi, Associazione Imprese Sanitarie Indipendenti.
Del budget stanziato dalla Regione Puglia, 20 milioni di euro dovranno essere erogate per i ricoveri e i day service, mentre per le prestazioni ambulatoriali e quelle di radiodiagnostica sono stati assegnati alle strutture private accreditate 10 milioni con l’impegno di attivare procedure di recall per i cittadini in lista di attesa. Le strutture sanitarie gestite dai privati procederanno entro i mesi estivi con la chiamata attiva dei pazienti dalle liste fornite dalle Asl pugliesi sulla base dell’ordine cronologico della data di prenotazione fornita dal Cup.
«Non c’è dubbio che la strada intrapresa sia quella giusta. La speranza è che altre Regioni seguano l’esempio della Puglia, senza dimenticare che accanto a sanità pubblica e privata accreditata, sempre più unite nel formare un unico solido blocco per garantire prestazioni di qualità a cui tutti hanno diritto, c’è quella sanità privata pura che, attraverso la crescita e l’evoluzione positiva delle “sue due sorelle”, può diventare una scelta non obbligata, come accade in paesi come Germania e Francia.
In parole povere, chi vuole e chi può permetterselo, si affiderà, di questo passo, sua sponte, anche alle strutture sanitarie private pure e indipendenti, dove potrà trovare, sempre, capisaldi come efficienza, competenza e tempi rapidissimi nell’erogazione delle prestazioni.
Sappiamo, intanto, continua Onesti, che in Puglia si sta procedendo alla progressiva integrazione di tutti i CUP. In questo modo, da un qualunque CUP, si potrà accedere all’intera offerta regionale.
Ed è per questo che ci attendiamo, dal Governatore Emiliano, ulteriore lungimiranza nel coinvolgere anche le realtà ambulatoriali, che per ora ci risulta siano escluse dal CUP», conclude Onesti.