(Adnkronos) – I telegiornali italiani stanno perdendo spettatori, con un calo più marcato per la Rai rispetto a Mediaset . Il Tg1 e il Tg5 registrano diminuzioni significative, più in difficoltà il Tg2 e gli altri Tg Mediaset. Tuttavia, Enrico Mentana riesce a mantenere il suo Tg La7 con un aumento del 20% degli spettatori. I dati riportati dal sito 'professione reporter' sono dell’Osservatorio sulle Comunicazioni del primo trimestre 2024 pubblicato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Nel primo trimestre del 2024, le edizioni serali dei principali tg (fascia 18:30-20:30) mostrano una riduzione di circa 750.000 ascolti rispetto al 2023, passando da 17,30 a 16,55 milioni di spettatori. Il tg più visto rimane il Tg1 di Gian Marco Chiocci delle 20 con 4,81 milioni di ascolti medi giornalieri, seguito dal Tg5 di Clemente Mimun delle 20 con 4,02 milioni e dall'edizione del Tgr delle 19:30 su Rai 3 per le edizioni regionali con 2,46 milioni di ascolti. Il Tg1 delle 20 cala del 4,4% (da 5,03 a 4,81 milioni di spettatori), il Tg3 delle 19 del 3,8% (da 2,04 a 1,96 milioni di spettatori) e il Tg2 delle 20:30 del 15,2% (da 1,12 a 0,95 milioni di spettatori). Per Mediaset, gli ascoltatori del Tg5 delle 20 passano da 4,24 a 4,02 milioni (-5,2%), quelli di Studio Aperto delle 18:30 da 600.000 a 540.000 (-10,2%), mentre gli ascolti del Tg4 delle 19:00 passano da 660.000 a 540.000 spettatori giornalieri circa (-18,4%).
Il Tg La7 delle 20 di Enrico Mentana nel 2024 ha registrato ascolti in aumento del 20% rispetto all'anno precedente, passando da 1,06 a 1,27 milioni. Nelle edizioni della fascia oraria 12:00-14:30 nel primo trimestre del 2024, i Tg Rai perdono complessivamente 470.000 spettatori (da 8,32 a 7,85 milioni, -5,7%) mentre del gruppo Mediaset mostrano una riduzione del 4,4% (da 4,39 a 4,20 milioni circa). Nei primi tre mesi del 2024, l'andamento degli spettatori medi giornalieri dei due principali telegiornali, il Tg1 delle 13:30 e il Tg5 delle 13, evidenzia per entrambi ascolti in flessione rispetto all'analogo periodo del 2023. Il TG1 delle 13:30 perde il 7% di spettatori (da 3,59 milioni a 3,33 milioni), mentre il Tg5 delle 13:00 perde il 4,5% (da 2,97 a 2,84 milioni). In controtendenza positiva anche qui gli ascolti del Tg La7 delle 13:30, che passano da 500.000 a 600.000 circa (+20,5%). Nel complesso, la televisione perde audience: la Rai cala di 100.000 spettatori giornalieri e Mediaset di 50.000. In crescita sono Discovery (che supera Sky) e La7 di Urbano Cairo. In discesa anche i quotidiani cartacei che registrano un calo del 9,1% rispetto al 2023 e del 31,8% rispetto al 2020. Gli abbonamenti digitali aumentano, ma non compensano adeguatamente il calo. Diminuiscono anche gli utenti dei siti online delle testate tradizionali. Il Corriere della Sera si conferma leader sia su carta che online, con il Gruppo Cairo in testa tra gli editori. Cresce l'utilizzo dei social media, con un aumento di 644.000 utenti, che però non garantiscono informazioni verificate come quelle dei giornalisti. Tra il 2019 e il 2023, i ricavi televisivi complessivi sono aumentati di circa 200 milioni di euro, raggiungendo 8,24 miliardi di euro, grazie principalmente ai servizi a pagamento via web. Senza questi, la riduzione sarebbe stata di 1,15 miliardi di euro (-15,1%). Le risorse della radio rimangono stabili (circa 630 milioni di euro nel 2023), mentre quelle dell'editoria quotidiana e periodica sono diminuite di circa 900 milioni di euro (-25,7%). Il valore della pubblicità online è più che raddoppiato dal 2019 al 2023, passando da 3,36 miliardi di euro a 6,84 miliardi di euro, con le piattaforme digitali che rappresentano circa 5,83 miliardi di euro nel 2023, in crescita del 12 ,4% rispetto all'anno precedente e del 122% rispetto al 2019. —[email protected] (Web Info)
Il Tg La7 delle 20 di Enrico Mentana nel 2024 ha registrato ascolti in aumento del 20% rispetto all'anno precedente, passando da 1,06 a 1,27 milioni. Nelle edizioni della fascia oraria 12:00-14:30 nel primo trimestre del 2024, i Tg Rai perdono complessivamente 470.000 spettatori (da 8,32 a 7,85 milioni, -5,7%) mentre del gruppo Mediaset mostrano una riduzione del 4,4% (da 4,39 a 4,20 milioni circa). Nei primi tre mesi del 2024, l'andamento degli spettatori medi giornalieri dei due principali telegiornali, il Tg1 delle 13:30 e il Tg5 delle 13, evidenzia per entrambi ascolti in flessione rispetto all'analogo periodo del 2023. Il TG1 delle 13:30 perde il 7% di spettatori (da 3,59 milioni a 3,33 milioni), mentre il Tg5 delle 13:00 perde il 4,5% (da 2,97 a 2,84 milioni). In controtendenza positiva anche qui gli ascolti del Tg La7 delle 13:30, che passano da 500.000 a 600.000 circa (+20,5%). Nel complesso, la televisione perde audience: la Rai cala di 100.000 spettatori giornalieri e Mediaset di 50.000. In crescita sono Discovery (che supera Sky) e La7 di Urbano Cairo. In discesa anche i quotidiani cartacei che registrano un calo del 9,1% rispetto al 2023 e del 31,8% rispetto al 2020. Gli abbonamenti digitali aumentano, ma non compensano adeguatamente il calo. Diminuiscono anche gli utenti dei siti online delle testate tradizionali. Il Corriere della Sera si conferma leader sia su carta che online, con il Gruppo Cairo in testa tra gli editori. Cresce l'utilizzo dei social media, con un aumento di 644.000 utenti, che però non garantiscono informazioni verificate come quelle dei giornalisti. Tra il 2019 e il 2023, i ricavi televisivi complessivi sono aumentati di circa 200 milioni di euro, raggiungendo 8,24 miliardi di euro, grazie principalmente ai servizi a pagamento via web. Senza questi, la riduzione sarebbe stata di 1,15 miliardi di euro (-15,1%). Le risorse della radio rimangono stabili (circa 630 milioni di euro nel 2023), mentre quelle dell'editoria quotidiana e periodica sono diminuite di circa 900 milioni di euro (-25,7%). Il valore della pubblicità online è più che raddoppiato dal 2019 al 2023, passando da 3,36 miliardi di euro a 6,84 miliardi di euro, con le piattaforme digitali che rappresentano circa 5,83 miliardi di euro nel 2023, in crescita del 12 ,4% rispetto all'anno precedente e del 122% rispetto al 2019. —[email protected] (Web Info)