La mia recensione (Michele Vacca)
Il concerto si apre con “Caffè nero bollente”, eseguito con l’accompagnamento dell’orchestra Saverio Mercadante, composta da 21 elementi e diretta dal maestro Rocco Debernardis. Continua con il brano “I treni a vapore”, durante il quale Fiorella Mannoia ha ballato con maestria sul palco con le braccia aperte, ad abbracciare e coinvolgere il pubblico in un’atmosfera di pura energia.
Fiorella vestita con gusto raffinato, ha poi introdotto “Nessuna conseguenza”, un brano simbolico creato per l’associazione “Uno, Nessuno, Centomila”. Ricordando come, attraverso due concerti tenuti a Roma, siano stati raccolti 600 mila euro per una causa sociale importante, ha sottolineato l’importanza dei centri antiviolenza. Il palco si è illuminato di rosso, colore scelto contro la violenza sulle donne, mentre la sua voce si univa a quella del pubblico.
“Io vivrò” ha visto i fari colorati alternarsi tra il pubblico e il palco, creando un gioco di luci suggestivo di luci e ombre. Fiorella ha poi intonato “Come si cambia”, seguita da una riflessione sugli ideali pacifisti degli anni ’70. Ricordando gli slogan come “mettete dei fiori nei vostri cannoni” e “fate l’amore, non la guerra”, ha espresso il suo disappunto per l’attuale situazione globale, con milioni di profughi e guerre nell’Europa e vicine all’Europa. “Se mi avessero detto allora che il mondo sarebbe diventato questo, non ci avrei mai creduto – spiega – l’umanità che tira su muri per tener fuori altri esseri umani. Ci sono 150 milioni di profughi, che scappano dalla guerra, dalle carestie, dalle siccità e non avrei mai pensato che oggi avremmo avuto due guerre così vicine, una proprio dentro il cuore dell’Europa, una non molto lontano. Non avrei mai pensato che con tanta ferocia si potesse infierire su una popolazione civile. Mentre pensavo tutto questo, mi è venuta in mente una canzone di Lucio Dalla che ha scritto più di trent’anni fa e oggi, più che mai è diventata attuale: “Se io fossi un angelo”.
Un aneddoto toccante è stato il ricordo di un duetto con Francesco De Gregori, che ha ispirato la canzone “Giovanna d’Arco”. De Gregori, vedendo Fiorella illuminata dai riflettori durante un concerto, ha avuto l’impressione che indossasse un elmo e una corazza. Quindici giorni dopo quell’evento, le ha detto: “Guarda, ho scritto una canzone ispirata da quell’episodio dell’ultimo concerto con te. “Giovanna d’Arco” è una delle più belle canzoni che siano mai state scritte commenta la cantante all’inizio del brano.
Fiorella ha poi eseguito “In Viaggio”, scritta per il disco “Sud”, riflettendo sul dolore di una madre che vede il figlio partire. La luna piena illumina d’argento il mare del golfo di Oristano, creando un’atmosfera magica.
Tantissime barche nel golfo fanno da cornice, il suono e la voce si diffondono tra il mare e i resti dell’ antica città di Tharros, i riflettori cambiano di colore e intensità mentre seguono le parole di Fiorella.
Il concerto è proseguito con “Pescatore” di Pierangelo Bertoli, accompagnato dai cori del pubblico e dagli applausi. I cellulari in azione riprendono la scena, illuminata da un verde intenso, con tantissimi che accompagnano il brano con le parole, i brividi scorrono sulla schiena di chi conosce bene i testi.
“Notti di maggio” e “Combattente” suscitano emozioni intense, con Fiorella che dedica quest’ultima a tutte le donne che lottano. Seguono “Margherita”, con il pubblico che canta all’unisono, e le classiche “Besame mucho” e “Quizas”, dove Fiorella ha mostrato la sua innata eleganza anche nella danza.
La presentazione dell’orchestra da parte di Fiorella, ha messo in luce talenti come Sebastiano Burgio al pianoforte, Carlo di Francesco alle percussioni e alla direzione artistica, Raul Scebba alle percussioni, Pierpaolo Ranieri al basso e Max Rosati alla chitarra. Fiorella ha poi eseguito “Che sia benedetta” e “Sally”, seguite da “Domani è primavera”, che aveva cantato in duetto con Michele Bravi, lodando le qualità artistiche e umane
Il pubblico ha accompagnato ritmicamente “Mariposa”, presentata all’ultimo festival di Sanremo. Dopo una breve pausa, Fiorella è tornata sul palco con “La storia”, e incita il pubblico ad alzarsi, mentre la luna alta illumina il mare, conferendo un’atmosfera surreale all’anfiteatro di Tharros.
Il concerto si è chiuso con “Quello che le donne non dicono”, con un messaggio potente: “insegnate ai vostri figli che quando una donna dice ‘no’, è ‘no'”. La serata si è conclusa con l’ovazione del pubblico tutto in piedi per “Il cielo d’Irlanda”, alle ore 23:20, suggellando una performance indimenticabile.
L’Orchestra Saverio Mercadante, composta da 21 talentuosi musicisti e diretta magistralmente dal Maestro Rocco Debernardis, ha elevato lo spettacolo della brillante artista a nuovi vertici di eccellenza. La sinergia tra l’orchestra e la famosa cantante ha creato un’esperienza musicale indimenticabile, sottolineando l’abilità e la maestria dei protagonisti.
Stasera si replica sempre a Tharros per la seconda data del concerto alle ore 21,30.
La ventiseiesima edizione del festival Dromos è organizzata con il contributo di MiC – Ministero della Cultura, Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio, Fondazione di Sardegna, Fondazione Mont’e Prama, Amministrazioni Comunali di Oristano, Cabras, Fordongianus, Morgongiori, Neoneli, Nureci e Tadasuni e Ros’e Mari Farm & Green House. Con la collaborazione di: Arcidiocesi di Oristano, Monastero Santa Chiara di Oristano, Centro Servizi Culturali U.N.L.A. di Oristano, Music Academy Isili, Mariposas de Sardinia, ViaggieMiraggi, Intramadu, Radio Popolare, Sardinia Coast to Coast, Associazione Enti Locali per lo Spettacolo e la Fondazione Oristano.
Per informazioni, si può contattare la segreteria del festival al numero di telefono 0783310490, al numero whatsapp 3348022237 e all’indirizzo di posta elettronica [email protected]. Notizie e aggiornamenti sul sito www.dromosfestival.it, sul canale Telegram e nelle pagine Facebook e Instagram di Dromos.
M.V.