Il presidente
“Come Confagricoltura, insieme alle altre Organizzazioni di categoria, abbiamo partecipato responsabilmente agli incontri promossi dall’Assessorato per la definizione degli atti amministrativi necessari all’attuazione dell’aiuto, suggerendo proposizioni operative per l’integrale spendita delle somme disposte. Tra le nostre indicazioni c’era l’impiego, per la fissazione dei parametri unitari di intervento per tipologia di coltura e nell’attività istruttoria, della base dati ottenuta dai fascicoli aziendali delle imprese, poiché rispondenti alla realtà effettiva. Proposizioni rimaste tuttavia inascoltate visto che in questa attività sono stati utilizzati dati statistici non adeguati, che rischiano di determinare la mancata spendita di quasi il 30% delle somme previste.
Una condizione di iniquità e disparità di trattamento tra comparti produttivi non tollerabile, poiché interventi analoghi disposti per il comparto zootecnico hanno visto l’intera spendita delle risorse programmate. Non vogliamo si verifichi anche stavolta quanto già accaduto per la siccità del 2017″.
Così il presidente di Confagricoltura Sardegna, Paolo Mele, che ha aggiunto: “Si tratta di una somma che, se non diversamente disposto, rischia di generare economie di spesa e non essere impiegata per le finalità previste: cosa non tollerabile e profondamente ingiusta per i comparti coinvolti. Questo – ha proseguito Mele – si potrebbe evitare alla luce dei dati complessivi disponibili per tipologia di coltura e desumibili dalle istanze presentate e utilizzabili per la ridefinizione dei parametri unitari di intervento.
All’assessore chiediamo per questo di incontrare noi Organizzazioni sia per discutere nel merito dell’intervento e sia per adottare un provvedimento che modifichi le disposizioni attuative, incrementando i parametri unitari in misura proporzionale tale da consentire l’intera spendita delle risorse previste”, ha concluso il presidente regionale di Confagricoltura.