Da Baressa una proposta di legge per la filiera della mandorla
In mostra produttori e artigiani, ma anche cultura, folk e spettacolo per la mandorla, materia prima per eccellenza dei dolci sardi.
Un guscio duro, che all’interno nasconde un frutto, materia prima per eccellenza dei dolci sardi.
Un frutto, che in Sardegna deve essere valorizzato meglio e la cui coltivazione deve essere messa a sistema, per farne davvero una fonte di reddito per tanti mandorlicoltori anche della Marmilla.
E proprio Baressa, paese del mandorlo nell’isola, lancerà la nuova proposta di legge regionale per la valorizzazione della filiera della mandorla durante la trentunesima edizione della sagra dedicata a questo frutto, che ancora cresce rigoglioso nei campi del territorio.
Sarà uno dei momenti clou di una manifestazione, che sabato 7 e domenica 8 settembre si svilupperà sul canovaccio di un programma oramai consolidato negli anni, ma con qualche novità: Come una valorizzazione più puntuale delle risorse umane del paese e della zona, ma anche la vestizione dei gruppi folk e delle maschere in mezzo al pubblico.
La regia è del Comune e della “Primore design e comunicazione“, diretta da Anna Pitzalis con il sostegno della Pro loco locale e del Consorzio Due Giare. “Un programma ricco e di cui andiamo davvero fieri”, ha esordito il sindaco Mauro Cau.
PROPOSTA DI LEGGE Sabato 7 settembre dalle 10,30 alle 13 il Centro Pilota del Mandorlo ospiterà il convegno dal tema “Proposta e prospettive della filiera del mandorlo in Sardegna”. Il primo cittadino e il suo vice, Mirko Pisu, hanno spiegato: “Presenteremo per la prima volta una proposta di legge per la valorizzazione della filiera del mandorlo nella nostra isola. Lo avevamo annunciato e promesso nell’edizione precedente della sagra e ora abbiamo raggiunto l’obiettivo. Ora siamo pronti a fornire al legislatore uno strumento per incrementare questa filiera. Abbiamo lavorato per un anno con i produttori e con le associazioni di categoria, Copagri, Confagricoltura e Coldiretti, per mettere a punto questa legge di filiera”. Il sindaco Cau ha aggiunto: “Questa legge di filiera prevede aiuti agli agricoltori, che impianteranno nuovi mandorleti, impianti semintensivi, con circa 500 piante per ettaro. L’obiettivo è arrivare in Sardegna ad un quantitativo di mandorle tale, che motivi qualche industriale a realizzare un impianto di prima lavorazione”. Il vicesindaco Pisu ha sottolineato: “Baressa ritorna così protagonista nella mandorlicoltura nell’isola e potremmo così finalmente far decollare anche il nostro Centro Pilota del Mandorlo”.
LE NOVITA’ Poi la sagra. Con alcune novità. Anna Pitzalis ha detto: “Innanzitutto le risorse umane di Baressa e della Marmilla, perché il visitatore deve godere dei saperi, dei sapori e della cultura dei luoghi, che visita. Ecco lo show cooking con il cuoco baressese Fiorenzo Murgia, la presenza attiva della Pro loco nelle degustazioni e nella rappresentazione della mandorlicoltura, il motoraduno proposto dal motoclub baressese”. Non solo. “La parziale vestizione in pubblico sabato dalle 17 delle maschere tradizionali e vestizione in pubblico domenica 8 del costume tradizionale femminile di Ballao. E’ importante capire alcuni aspetti culturali racchiusi negli abiti e nelle tradizioni, altrimenti diventa solo folklore. Raccontare un abito è come sfogliare un libro di storia, dove ogni pezzo rappresenta appartenenza e identità, quelle mille diversità che restituiscono la grandezza culturale della Sardegna”.
IL PROGRAMMA “Una due giorni ricca e anche per i palati più esigenti in fatto di sapori e tradizioni locali”, ha ribadito la presidente della Pro loco Sa Mendua Valeria Scintu. Sabato 8 dalle 10,30 alle 21 e domenica 9 settembre dalle 9 alle 21 stands, mostra mercato, botteghe dei mestieri, ricamo tradizionale con Patrizia Atzori di Sini e intreccio dei cestini con Luigi Sanna di Villamar. E ancora visite a casa museo, parrocchia, mostra permanente dell’arte sacra e a “Su Molinu”. Sabato dalle 16 alle 17 nella corte del centro storico un monologo di Rita Atzeri del Crogiuolo “Gene mangia gene – l’arte del narrare” e dalle 17 alle 20,30 le maschere tradizionali da quattro regioni storiche diverse: Baronia con Sos Tintinnatos, Gerrei con Su Boi e Su Omadori di Escalaplano, il Marghine con Sos Merdules bezzos di Ottana e la Barbagia di Ollolai con i Mamuthones e Issohadores del gruppo Atzeni. Alle 21 lo spettacolo di “Marta e il suo gruppo”. Domenica dalle 11 alle 12,30 lo show cooking nel centro pilota del Mandorlo con Gianfranca Dettori esperta dei dolci di mandorle e Fiorenzo Murgia chef locale, che ha portato Baressa e le sue tradizioni in diverse parti del mondo. Dalle 16 alle 17 la rappresentazione della mandorlicoltura, dalle 17 alle 20,30 la sfilata dei gruppi folk e dalle 17 alle 20,30 la degustazione dei dolci di mandorla di Baressa. Infine alle 21 sul palco Pierluciano Pigliaru e Alessandro Zizzi.
IL CONSORZIO “Una sagra ricca e che ben rientra, come filosofia, nella mission del nostro Consorzio”, ha detto il presidente del Consorzio Due Giare Lino Zedda, “la valorizzazione di un prodotto, che connota un intero territorio ma anche l’apertura della manifestazione alle risorse umane e alle ricchezze di un’intera zona. Quella, appunto, compresa, fra le nostre Due Giare”.