Dieta mediterranea e prodotti alimentari sardi: connubio vincente anche d’estate
ESTATE CONSUMI – Dieta mediterranea e prodotti alimentari sardi: connubio vincente anche d’estate. Meloni e Serra (Confartigianato Sardegna): “Le nostre produzioni fanno bene a salute ed economia: necessario promuoverle maggiormente”.
Dieta mediterranea e prodotti alimentari artigiani sono un connubio
inscindibile anche in estate. Durante i mesi delle vacanze, infatti,
il legame si rafforza per far bene alla salute e linea di sardi e
italiani e all’economia del settore. Soprattutto grazie ai prodotti
agroalimentari certificati STG, DOP, IGP e Tradizionali, gli italiani
sono tra i più in forma al mondo. Il merito è anche di
un’alimentazione in cui prevalgono qualità e genuinità dei prodotti
artigiani, caratteristiche molto apprezzate da tutti anche nei consumi
tipici estivi.
“La genuinità delle specialità artigiane, caratteristiche tipiche
della tradizione enogastronomica di Sardegna, sono aspetti che i
consumatori hanno presente anche in l’estate – sostiene il Presidente
di Confartigianato Imprese Sardegna, Giacomo Meloni – fanno bene alla
salute, mantengono in forma, fanno muovere l’economia e contribuiscono
a mantenere alta la bandiera del food made in Sardegna nel mondo”. “La
“ricetta” dei prodotti artigiani è il rispetto delle materie prime e
delle tecniche di lavorazione tradizionali – prosegue Meloni – e
un’attenzione sempre più diffusa a soddisfare particolari esigenze
dietetiche o legate a intolleranze alimentari della clientela”. “I
nostri artigiani del gusto utilizzano anche metodi di produzione
tipici che evidenziano il legame con il territorio regionale –
aggiunge il Segretario di Confartigianato Sardegna, Daniele Serra –
per questo, i prodotti e le imprese della nostra tradizione
alimentare, che hanno nella qualità e nell’artigianalità della
lavorazione il proprio elemento distintivo, vanno promossi ancora di
più”.
Secondo una recente rilevazione nazionale di Confartigianato, la quota
di obesi nel nostro Paese è pari al 9,8% della popolazione adulta, una
percentuale che ci assegna il record dei più snelli tra i 7 Paesi che
si affacciano sul Mediterraneo e il terzo posto tra gli Stati
dell’Ocse (dopo Giappone e Corea del Sud) dove il tasso medio di
obesità è del 19,5%.
L’alimentazione italiana in estate fa bene alla linea ma anche
all’economia e all’occupazione. A custodire i segreti del gusto made
in Italy, garantendo la qualità e la varietà del nostro cibo sempre
più apprezzato da italiani e turisti stranieri, sono i produttori
artigiani. Tra pizze, birre, gelati. carni, pesce, street food, olio
d’oliva e pasta, le famiglie italiane spendono oltre 10 miliardi di
euro l’anno.
L’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna ha calcolato che
nell’Isola per soddisfare la domanda di gelati, birre, pizza, street
food, olio si muove un esercito di 2.942 imprese artigiane attive, il
10,7% del totale dell’artigianato sardo con 10.183 addetti. Grazie a
questi numeri l’Isola si classifica al primo posto tra tutte le
regioni italiane per l’elevato peso degli addetti del settore
alimentari, bevande e ristorazione sul totale economia (3,3% contro
l’1,5% nazionale). In tutta Italia sono 60mila, con 120mila addetti.
Inoltre tra le prime 5 province, sempre a livello nazionale, per la
più alta incidenza degli addetti nei settori in esame sul totale
economia, figurano Nuoro (5,8%), al primo posto, e il Sud Sardegna
(4,4%), al terzo.
Tra i territori ben 888 imprese alimentari artigiane lavorano
nell’area Sassari-Gallura con 3.144 addetti, 635 nel Sud Sardegna con
2.129 lavoratori, 606 nell’area di Cagliari con 2.238 dipendenti, 530
Nuoro e Ogliastra con 1.856 addetti e 283 a Oristano con 817
collaboratori.
Tra le produzioni artigiane più importanti ci sono panetterie e
laboratori che producono dolci, biscotti, prodotti secchi da forno,
prodotti di pasticceria conservati, snack dolci o salati e possono
anche effettuare vendita diretta al pubblico, pasticcerie e gelaterie
che producono prodotti freschi (negli ultimi anni presidi di
artigianato ed innovazione alimentare grazie a grandi lievitati
diversi da quelli solitamente offerti dal sistema industriale più
massificato) e offrono anche servizi di ristorazione tramite la
vendita diretta al pubblico (anche ambulante), bar che alla
somministrazione diretta stanno affiancando sempre più la vendita di
prodotti artigianali, pastifici che producono paste alimentari fresche
e secche (anche farcite, in scatola o surgelate) ma anche cuscus e
gnocchi, salumifici e norcinerie che producono carne essiccata, salata
o affumicata e salumi, le imprese delle filiera lattiero-caseari,
imprese che producono tè, caffè, cacao, cioccolato, caramelle,
confetti, condimenti e spezie, imprese che producono vini, distillati,
birre, queste ultime in forte ascesa negli ultimi anni grazie
soprattutto a microbirrifici. Da non dimenticare poi rosticcerie,
friggitorie, pizzerie, pizzerie a taglio, birrerie, pub, enoteche,
catering, banqueting, banchi del mercato che preparano cibo per il
consumo immediato, venditori di street food, attività di recente e
crescente fortuna, ed esercizi che fanno solo take-away.
Secondo il rapporto di Confartigianato Sardegna, che ha analizzato i
più recenti dati ISTAT, la Sardegna ha registrato il più alto numero
nazionale di operatori agroalimentari certificati DOP, IGP e STG: ben
15.440, il 19% del totale italiano. Parliamo in primis di produttori
primari ovvero vivai, aziende agricole, aziende zootecniche che
conferiscono le proprie le materie prime alle migliaia di piccole
imprese, soprattutto artigiane, come pastifici, risifici, molini,
oleifici, caseifici, conserve e marmellate, mielifici, trasformatori
di prodotti sott’olio e verdure confezionate, pasti pronti, cantine,
birrifici, salumifici che, a loro volta, le trasformano in prodotti
d’eccellenza a certificazione europea.
Il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle
foreste, ricorda come siano 8 i prodotti alimentari sardi di qualità
riconosciuti dall’Unione europea mediante i marchi DOC (Denominazione
di Origine Protetta), IGP (Indicazione Geografica Protetta) e STG:
agnello di Sardegna, Carciofo Spinoso di Sardegna, Culurgionis
d’Ogliastra, Fiore Sardo, Pecorino Romano, Pecorino Sardo, Olio di
Sardegna e Zafferano di Sardegna.
La ricchezza del territorio sardo si declina anche in ben 243 prodotti
agroalimentari tradizionali, caratterizzati da metodiche di
lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo: 85
paste fresche e panetteria, 63 prodotti vegetali, 21 formaggi, 20
prodotti di origine animale, 18 carni, 15 pesci e molluschi, 12
prodotti della gastronomia, 7 bevande e distillati, 1 grassi e 1
condimenti.