La serata è stata aperta dalla cantante e attrice bolognese Angela Baraldi, una figura di grande rilievo che ha collaborato con Francesco De Gregori in numerosi tour sin dal 1993. A Cabras, affiancata dal chitarrista Federico Fantuz, la Baraldi ha regalato al pubblico alcune anticipazioni del suo nuovo album, insieme a brani noti del suo repertorio, come “A piedi nudi”, presentato a Sanremo nel lontano 1993.
Dopo i lunghi applausi che hanno accompagnato il duo, il clou della lunga estate del festival Dromos ha vissuto ieri uno dei suoi momenti più attesi con l’apparizione sul palco di Francesco De Gregori, illuminato da un potente spot. Il celebre cantautore romano, icona della musica d’autore italiana, si è presentato sul palco con la sua band dopo due anni di tour condiviso con Antonello Venditti, da cui è nato l’album live “Il concerto”.
L’evento, tenutosi in piazza Stagno, ha visto De Gregori proporre una selezione dei suoi brani più celebri, che lo hanno consacrato nell’olimpo della canzone italiana. Ad accompagnarlo, una band di musicisti di grande talento: Guido Guglielminetti al basso e contrabbasso, Carlo Gaudiello al pianoforte, Primiano Di Biase all’organo Hammond, Paolo Giovenchi alla chitarra, Alessandro Valle alla pedal steel guitar, mandolino e banjo, Simone Talone alle percussioni, e la corista Francesca La Colla.
L’evento, organizzato da Dromos con il supporto del Comune di Cabras, ha segnato l’inizio dell’ultima settimana della ventiseiesima edizione del festival. Un’edizione che, con il concerto di De Gregori, ha dimostrato ancora una volta la capacità di attrarre grandi nomi della scena musicale italiana, regalando al pubblico momenti indimenticabili.
“L’Abbigliamento di un fuochista” è stato il brano di apertura, seguito da “I muscoli del capitano”, “Atlantide”, “Deriva” e “Caterina”, brano dedicato alla memoria della cantante Caterina Bueno, con cui aveva collaborato come chitarrista durante il suo tour del 1973.
Poi è stata la volta di “Un guanto”, le cui parole si ispirano alla serie di quadri del pittore e scultore surrealista tedesco Max Klinger. È seguito un brano molto conosciuto: “L’uccisione di Babbo Natale”, e ancora “Gambadilegno a Parigi” e “I matti”.
Successivamente, De Gregori ha presentato una canzone storica che narra la vicenda di Adolf Eichmann, un ufficiale tedesco che teneva una contabilità precisa sugli orari, nomi delle persone e binari dei treni che trasportavano gli ebrei nei campi di concentramento, apponendo loro un numero. Il nome della canzone è “Numeri da scaricare”.
Il brano successivo è stato “Generale”, conosciuto da tutti. Il pubblico ha accompagnato De Gregori cantando con lui, e molti hanno ripreso il momento con i loro telefoni, creando un’atmosfera intima e toccante, con qualche lacrima sul viso di persone di diverse generazioni che hanno ballato e sognato con questo brano ancora attuale.
“Il cuoco di Salò” ha messo in risalto le notevoli estensioni vocali della corista Francesca La Colla, che ha accompagnato l’artista nelle note più esplosive con grande maestria.
Il concerto è continuato con “La leva calcistica del ’68” e “Diamante”. Tra il pubblico molti erano in piedi ad applaudire e cantare, e l’emozione è aumentata con “La valigia dell’attore”, “Sempre per sempre”, fino all’apoteosi con “La donna cannone”. Le braccia dei presenti oscillavano, creando un’onda umana che coinvolgeva tutti, mentre l’energia sprigionata raggiungeva il massimo. Le luci del palco si sono spente, e alla riaccensione è rimasto solo De Gregori con Carlo Gaudiello che lo ha accompagnato al pianoforte sulle note della bellissima canzone “La storia”.
Il concerto pareva concluso, ma le insistenti richieste del pubblico hanno riportato gli artisti sul palco. De Gregori e la sua band, insieme ad Angela Baraldi, hanno allora regalato un’altra esecuzione con “Anidride solforosa”.
“Rimmel” e “Buonanotte fiorellino” sono stati gli ultimi due brani a chiusura del concerto, con tante coppie che ballavano il valzer davanti al palco.
La settimana proseguirà con una serie di eventi di grande interesse: lunedì 19 agosto, a Oristano, è previsto un incontro con Nico Piro, giornalista e documentarista di spicco, che dialogherà con lo scrittore Matteo Porru. L’incontro si terrà al Foro Boario, dove è anche allestita la mostra d’arte contemporanea “F**KING CHANGE così giusto, così sbagliato”, curata da Chiara Schirru e Ivo Serafino Fenu.
Il festival si concluderà poi con un nuovo progetto a Tadasuni dal 23 al 25 agosto, intitolato “Isole d’altri mari”, che vedrà protagonisti musicisti come Luigi Lai, Paolo Angeli, Dhafer Youssef e molti altri.
Per maggiori dettagli e aggiornamenti, è possibile consultare il sito ufficiale del festival, i canali social e i contatti forniti dagli organizzatori. Con il supporto di numerose istituzioni e collaborazioni, il Dromos Festival continua a essere un punto di riferimento culturale per l’intera regione.
Michele Vacca