(Adnkronos) –
Emmanuel Macron esclude la possibilità di un governo del Nuovo fronte popolare in nome "della stabilità istituzionale". Da oggi, aprirà nuove consultazioni "con i responsabili dei partiti" e "personalità", si legge in un comunicato dell'Eliseo. "Al termine delle consultazioni, il Presidente ha constatato che un governo, sulla base del solo programma e dei soli partiti proposti dall'alleanza che mette insieme il numero maggiore di deputati, il Nuovo fronte popolare, sarebbe immediatamente censurato dall'insieme dei gruppi rappresentati all'Assemblea nazionale", si precisa. Il Nuovo fronte popolare tornerà all'Eliseo solo per discutere con Macron "le modalità di una coabitazione" con un governo con Premier Lucie Castets, candidata dal Nfp alla carica di primo ministro, come si legge in un comunicato. Macron "continua a tergiversare", denunciano i leader dei quattro partiti che compongono l'alleanza (socialisti, La France Insoumise, Comunisti e Verdi) e Castets, quando invece deve "nominare Lucie Castets a Matignon. Nell'attesa, parteciperemo alle prossime discussioni con il Presidente della repubblica solo per lavorare alle modalità di questa coabitazione". "Il presidente della Repubblica ha appena creato una situazione di eccezionale gravità", scrive sul social X il leader di La France Insoumise (Lfi), Jean-Luc Melenchon, commentando la decisione di Macron. "La risposta popolare e politica deve essere rapida e ferma. Sarà presentata una mozione di destituzione. Quando sarà il momento, arriverà la censura di un governo di destra", aggiunge Melenchon. "Ci sarà senza dubbio una seconda ondata di consultazioni" in vista della nomina di un nuovo Premier, dice Eric Ciotti, presidente di 'à droite', gruppo parlamentare alleato del Rassemblement National, dopo aver incontrato Macron. "La decisione del Presidente della Repubblica non è imminente". Fanno parte di 'à droite' 17 deputati, incluso Ciotti. Il Premier francese uscente Gabriel Attal boccia come "simulacro di apertura" e "tentativo di colpo di forza" il passo indietro di Mélenchon che, per sbloccare la crisi politica e la nomina di un governo del Nuovo fronte popolare, aveva proposto l'esclusione degli 'Insoumis' da Matignon. In una lettera inviata ai deputati di Ensemble pour la Republique, Attal, che è anche capogruppo del partito, scrive: "Con il segretario generale del partito Stéphane Séjourné, abbiamo detto al Presidente che, se siamo pronti a compromessi, continuiamo a opporci con tutte le nostre forze all'applicazione unilaterale del solo progetto di La France Insoumise e del Nuovo fronte popolare" per cui "la censura sarebbe inevitabile". "Quanto propone Mélenchon è di togliere un nome dall'insegna ma non cambiare nulla di quello che c'è all'interno. Non possiamo accettarlo. La censura sarebbe quindi inevitabile". Marine Le Pen chiede a Macron l'apertura di una sessione straordinaria dell'Assemblea nazionale prima che il presidente proceda alla nomina di un premier per poter, nel caso, promuovere una mozione di censura. "Quello che voglio è che l'Assemblea nazionale possa essere in una situazione tale da poter operare una censura se necessario", dice la leader di RN, dopo il suo colloquio con il presidente all'Eliseo, nel quadro del nuovo round di consultazioni dopo la pausa delle Olimpiadi. L'inizio della prossima sessione dell'Assemblea nazionale è previsto per il primo ottobre. "Non voglio che per un mese un premier possa per decreto, per tutta una serie di strumenti dati dalla Costituzione, mettere in opera una politica tossica, pericolosa per i francesi", sottolinea. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Emmanuel Macron esclude la possibilità di un governo del Nuovo fronte popolare in nome "della stabilità istituzionale". Da oggi, aprirà nuove consultazioni "con i responsabili dei partiti" e "personalità", si legge in un comunicato dell'Eliseo. "Al termine delle consultazioni, il Presidente ha constatato che un governo, sulla base del solo programma e dei soli partiti proposti dall'alleanza che mette insieme il numero maggiore di deputati, il Nuovo fronte popolare, sarebbe immediatamente censurato dall'insieme dei gruppi rappresentati all'Assemblea nazionale", si precisa. Il Nuovo fronte popolare tornerà all'Eliseo solo per discutere con Macron "le modalità di una coabitazione" con un governo con Premier Lucie Castets, candidata dal Nfp alla carica di primo ministro, come si legge in un comunicato. Macron "continua a tergiversare", denunciano i leader dei quattro partiti che compongono l'alleanza (socialisti, La France Insoumise, Comunisti e Verdi) e Castets, quando invece deve "nominare Lucie Castets a Matignon. Nell'attesa, parteciperemo alle prossime discussioni con il Presidente della repubblica solo per lavorare alle modalità di questa coabitazione". "Il presidente della Repubblica ha appena creato una situazione di eccezionale gravità", scrive sul social X il leader di La France Insoumise (Lfi), Jean-Luc Melenchon, commentando la decisione di Macron. "La risposta popolare e politica deve essere rapida e ferma. Sarà presentata una mozione di destituzione. Quando sarà il momento, arriverà la censura di un governo di destra", aggiunge Melenchon. "Ci sarà senza dubbio una seconda ondata di consultazioni" in vista della nomina di un nuovo Premier, dice Eric Ciotti, presidente di 'à droite', gruppo parlamentare alleato del Rassemblement National, dopo aver incontrato Macron. "La decisione del Presidente della Repubblica non è imminente". Fanno parte di 'à droite' 17 deputati, incluso Ciotti. Il Premier francese uscente Gabriel Attal boccia come "simulacro di apertura" e "tentativo di colpo di forza" il passo indietro di Mélenchon che, per sbloccare la crisi politica e la nomina di un governo del Nuovo fronte popolare, aveva proposto l'esclusione degli 'Insoumis' da Matignon. In una lettera inviata ai deputati di Ensemble pour la Republique, Attal, che è anche capogruppo del partito, scrive: "Con il segretario generale del partito Stéphane Séjourné, abbiamo detto al Presidente che, se siamo pronti a compromessi, continuiamo a opporci con tutte le nostre forze all'applicazione unilaterale del solo progetto di La France Insoumise e del Nuovo fronte popolare" per cui "la censura sarebbe inevitabile". "Quanto propone Mélenchon è di togliere un nome dall'insegna ma non cambiare nulla di quello che c'è all'interno. Non possiamo accettarlo. La censura sarebbe quindi inevitabile". Marine Le Pen chiede a Macron l'apertura di una sessione straordinaria dell'Assemblea nazionale prima che il presidente proceda alla nomina di un premier per poter, nel caso, promuovere una mozione di censura. "Quello che voglio è che l'Assemblea nazionale possa essere in una situazione tale da poter operare una censura se necessario", dice la leader di RN, dopo il suo colloquio con il presidente all'Eliseo, nel quadro del nuovo round di consultazioni dopo la pausa delle Olimpiadi. L'inizio della prossima sessione dell'Assemblea nazionale è previsto per il primo ottobre. "Non voglio che per un mese un premier possa per decreto, per tutta una serie di strumenti dati dalla Costituzione, mettere in opera una politica tossica, pericolosa per i francesi", sottolinea. —internazionale/[email protected] (Web Info)