Grande successo per la prima edizione della “Summer School di Ecologia Integrale del Mediterraneo”.
TARANTO 2 AGO 2024 – Ha avuto inizio giovedì 25 luglio, ed è terminato nella giornata di ieri, 31 Luglio, il progetto “Intrecci di Speranze”, la prima Summer School di ecologia integrale del Mediterraneo dal titolo: “Intrecci di speranze. Tra terra e mare cambiamo il presente.” L’evento inaugurale si è tenuto presto il suggestivo scenario del Castello Aragonese a Taranto.
La Summer School ha visto il coinvolgimento di circa 15 docenti di altissimo profilo, provenienti da prestigiose università del Mediterraneo (Parigi, Nizza, Barcellona, Pisa, Milano, Roma, Loppiano, Al-Alzhar) con la partecipazione di 30 giovani provenienti da: Italia, Egitto, Libano, Francia, Spagna, Bosnia. Presente anche una ONG francese, Gaia First, che si occupa di oceani, di preservare gli ecosistemi marini e promuovere l’ecologia integrale.
Il progetto è stato realizzato con la partnership e il fattivo impegno della Camera di Commercio Brindisi Taranto, di Federformazione, di Banca Bari e Taranto e della Società Forgest.
Nella giornata inaugurale, presso il meraviglioso Castello Aragonese, si sono succeduti una serie di mirati interventi sulle finalità del progetto.
A moderare la serata inaugurale la Dott.ssa Gladys Spiliopoulos.
«La finalità della Summer School di Ecologia Integrale del Mediterraneo è quella di generare una nuova visione nell’ottica della “Complessità” e fornire gli strumenti per affrontare le attuali e future crisi ambientali, sociali, economiche e politiche. Per questo si mira ad offrire un nuovo sguardo, secondo l’Ecologia Integrale, basato sul paradigma della “cura”.
Queste le parole, particolarmente apprezzate dai presenti, del Dott. Paolo Cancelli, direttore dello sviluppo della Pontificia Università Antonianum, che ha sottolineato l’importanza di fornire competenze pratiche, attraverso laboratori e workshop (che continueranno anche nell’incontro autunnale).
«La conoscenza diventa valore per costruire una nuova umanità ,esordisce la Prof.ssa Laura Mazza, Presidente di Federformazione e Segretario Generale del Parlamento del Mediterraneo.
Con questo ambizioso progetto desideriamo sperimentare l’idea di una formazione integrale per la diplomazia culturale.
Il percorso intende offrire, ai partecipanti, la visione di una comunità accademica poliedrica dove il movimento di sviluppo è dato dalla sinfonia delle diversità.
Questa dinamica si basa sulla relazione, sull’inter e transdisciplinarità, sull’idea di rete di valore spirituale, sulla visione integrale della società complessa, allo scopo di promuovere legami fondati nella cultura del dialogo, come collaborazione comune, conoscenza reciproca e fraternità universale, come metodo e criterio. Il progetto si pone in una prospettiva convocante, luogo di co-costruzione di un pensiero teso all’intus legere ( leggere dentro), intelligenza integrale per la diplomazia delle culture. La prima missione (ricerca) è il cuore dell’innovazione, motore del nuovo sguardo. Nella dinamica del pensiero vivente si innesca la sperimentazione delle idee nei vari luoghi del Mediterraneo, incontrando i limiti della realtà concreta. Si decostruisce il paradigma presente uscendo dall’utopia e incontrando le problematiche micro e macro che avvolgono il quotidiano, la concretezza e complessità della terra e della polis. ( terza missione) L’incontro della ricerca con la terza missione innesca la reazione dell’ambiente integrale con due conseguenze:
Si generano elementi fondamentali per accompagnare lo sviluppo del pensiero inter e transdisciplinare ( ricerca)
Nasce l’esigenza di una nuova didattica che sgorga dalle differenti peculiarità territoriali e culturali e struttura l’offerta formativa caratterizzante dell’ università diffusa ( didattica)
Attraverso questo movimento (ricerca-terza missione-didattica), l’Università diffusa del Mediterraneo costruisce ponti scientifici e culturali per affrontare le sfide universali convocando i portatori di interesse locali e globali.
L’università del futuro potrà promuovere nuovi programmi che siano “sinfonia” di scienze, arti, umanità e tecnologia, valorizzando tutti i tipi di conoscenza non solo per i suoi vantaggi pratici ma come fine ultimo, dichiara il direttore Paolo Cancelli ( prendersi cura dell’ecosistema culturale, condividendo la conoscenza, costruendo nuove relazioni, diversificando lo sguardo perché sono diverse le conoscenze locali con le loro peculiarità – diversità sociale, culturale, organizzazione collettiva).
Questo approccio è essenziale per formare cittadini esploratori prudenti del futuro, aperti al mondo, tra terra e mare, informati e critici, capaci di partecipare attivamente al futuro prossimo, costruendo una visione fondata nella dignità ontologica, più inclusiva e sostenibile capace di sciogliere i nodi, “favorendo l’accesso al sapere, eliminando gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza impediscono il pieno sviluppo della persona umana e la partecipazione sociale, politica ed economica», ha dichiarato ancora la Prof.ssa Laura Mazza.