SASSARI. Sabato 5 ottobre alle 20 nella chiesa di San Pietro in Silki, l’ensemble Prometeus presenta le “Sonate italiane del Seicento e le musiche spagnole del siglo de oro” per l’ultimo appuntamento del VI festival di musica antica “Note senza tempo…”.
A proporre suggestioni mediterranee in una cascata di note zampillanti saranno i musicisti Alberto Sanna e Alessandro Puggioni al violino, Federica Are al violone, Calogero Sportato alla chitarra barocca, Stefano Demicheli al clavicembalo e Andrea Lubino alle percussioni.
Dopo 29 anni la reunion rimette insieme proprio a Sassari talenti che negli anni sono diventati professionisti affermati a livello internazionale. Tra i principali protagonisti della serata ci sarà Alberto Sanna, violinista e musicologo sassarese da tanti anni residente in Gran Bretagna, direttore artistico ed educativo della Early Music as Education (ente di beneficenza con sede a Liverpool che promuove il valore della musica antica come strumento di sviluppo culturale, sociale ed economico) e della sua orchestra giovanile, la Early Music Youth Orchestra (EMYO).
Pro.Me.Te.U.S è nato a Sassari nel 1995 come acronimo di Progetto Mediterraneo Terre Uomini Suoni, per una proposta di sviluppo culturale destinata ad aree geografiche escluse dal grande circuito economico e a quelle fasce della società che generalmente non sono interessate da eventi musicali che non siano di massa.
Il concerto cercherà di ricreare le condizioni per poter riascoltare i suoni nella prospettiva più simile all’originale, con tutti gli accorgimenti tecnici ed espressivi degli strumenti antichi, di cui sono state ricostruite copie fedeli e indagate le sonorità. Con il concerto di Prometeus l’associazione Dolci Accenti di Sassari chiude un’edizione intensa del festival “Note senza tempo…” che quest’anno ha portato, in numerosi centri del Nord Sardegna momenti culturali di alto spessore attraverso personalità di acclarata fama.
«L’inserimento della manifestazione nella rete internazionale dei festival di musica antica REMA ha permesso di proiettare Sassari e il nord Sardegna in tutta Europa dando grandissima visibilità non solo agli addetti ai lavori ma a tutti gli appassionati di musica antica d’Europa – ha spiegato Calogero Sportato, presidente dell’associazione Dolci Accenti –. Quest’anno abbiamo dato la possibilità a diversi Comuni del circondario di avere una forte visibilità non solo regionale, attirando un turismo itinerante culturale sempre più assiduo».
«Chiudere questa sesta edizione del festival significa per noi festeggiare anche i venti anni della associazione Dolci accenti – ha specificato il direttore artistico Daniele Cernuto –. Quest’anno abbiamo avuto modo di avere molte soddisfazioni grazie ad una internazionalizzazione maggiore dei nostri ensemble che ci hanno proposto programmi raffinati e magistralmente eseguiti. Tra i molti l’Ensemble del calibro di Concerto soave, con artisti quali Maria Cristina Kiehr e, sempre per citarne alcuni, il gruppo vocale Hof-Musici diretti dal Maestro Ondrej Macek. L’esecuzione in prima mondiale il vespro della beata vergine di Scarlatti ha portato la Sardegna al centro dell’Europa con una proposta culturale e artistica di qualità che il nostro sempre crescente pubblico ha avuto modo di apprezzare».
Il festival è organizzato dall’associazione “Dolci Accenti” di Sassari con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e dei comuni di Sassari, Uri, Ploaghe, Porto Torres e Bulzi, ed è inserita nel cartellone di “Salude & Trigu” della Camera di Commercio del Nord Sardegna.