Ultimo appuntamento giovedì 12 settembre con la rassegna “Concerti Riviera del Corallo”, ciclo di eventi di musica da camera programmati ad Alghero nel chiostro di San Francesco con inizio alle 21 e inseriti nel cartellone del Festival del Mediterraneo, la kermesse organizzata dall’Associazione culturale Arte in Musica. Fortunato Casu (violino) e Mauro Masala (pianoforte) proporranno al pubblico, che segue con interesse gli eventi di alto livello programmati dal Festival, composizioni di Mozart, Schubert e Beethoven.
Grandi nomi della storia della musica quindi, per un duo composto da musicisti sardi, abituati a suonare in importanti spazi e palcoscenici nazionali e internazionali. Il Festival del Mediterraneo, con la direzione artistica del maestro Ugo Spanu, è sostenuto da Ministero della Cultura, Regione Sardegna, Consiglio Regionale della Sardegna, Fondazione di Sardegna, dalla Camera di Commercio di Sassari attraverso il progetto “Salude&Trigu” e da Fondazione Alghero e Comune di Alghero.
Il programma del concerto del 12 settembre. Il violinista Fortunato Casu e il pianista Mauro Masala apriranno la serata con la Sonata n.4 in mi minore KV 304 di Wolfgang Amadeus Mozart. Composta nel 1778 tra Mannheim e Parigi, è l’unica delle sonate per violino e pianoforte del genio di Salisburgo in tonalità minore, costituita dai soli due movimenti (Allegro e Tempo di Minuetto) nei quali si articola la composizione. Di Franz Schubert verrà invece eseguita la Sonata in re maggiore op. 137 n. 1 D. 384. Scritta a 19 anni, fa parte di una trilogia di sonatine composte tra il marzo e l’aprile del 1816, concepite come un tutto unico e rivolte agli appassionati che nei salotti di Vienna si dilettavano di musica. La prima, che sarà eseguita giovedì, è di chiara impronta mozartiana e si articola in tre movimenti (Allegro molto, Andante, Allegro Vivace). Il programma del concerto si chiuderà con la Sonata per violino e pianoforte n. 2 in la maggiore, op. 12 n. 2 di Ludwig van Beethoven. Il Titano di Bonn la scrisse tra il 1797 e il 1798, rifacendosi ai modelli mozartiani, a cominciare dall’articolazione in tre tempi (Allegro vivace, Andante piuttosto allegretto, Allegro piacevole), ma aggiungendo un tratto tipicamente beethoveniano con pianoforte e violino che si alternano scambiandosi la linea melodica. Come le altre due sonate dell’opera 12 è dedicata ad Antonio Salieri, che fu maestro di composizione del grande autore tedesco.