“Il film è ambientato nel 1945, nell’immediato dopoguerra. Era un periodo in cui non c’erano dei veri e propri mestieri, bisognava un po’ inventarseli. Glauco va quindi insieme ad altri nei campi, dove c’erano stati morti e assassinati militari inglesi, a recuperare i loro cadaveri. E li rispedisce agli inglesi, i quali danno una ricompensa per ogni salma. Glauco vive di questo tipo di attività, che se ci pensa è abbastanza negativa. Va a recuperare i cadaveri, mette le mani nella morte”
ha detto De Ceccon riguardo al suo Glauco, che è un vero e proprio sex simbol, il quale non gode della simpatia degli altri uomini, visto che non esita a sedurre le loro donne. Un uomo che De Ceccon definisce, per certi versi, inquietante, in primis perché si trova a vivere in un contesto in cui si parla di femminicidi. Cosa che presto lo converte come uno dei possibili responsabili. Il lavoro ne L’Orto Americano, tratto dal romanzo omonimo del regista, ha permesso ad Armando di stare nuovamente sul set con Pupi Avati, che aveva già incontrato in altre pellicole, come la recente Dante. Questo non è però l’unico impegno cinematografico che lo vede protagonista: a ottobre uscirà infatti il film francese Il Desiderio di Dipingere, diretto da Jean-Michel Després, nel quale sarà la voce narrante per oltre 40 minuti del film.