alcune organizzazioni sindacali nei confronti di Aeroitalia, in particolar modo per quel che
concerne le vicende legate alla continuità territoriale in Sardegna.
A noi non compete fare valutazioni sull’esito dei bandi che sono pubblici e aperti a tutti gli
operatori del settore e ancora meno ci compete prendere le parti di qualcuno, o scrivere
improbabili lettere ai ministeri a margine dell’esito di una gara pubblica che ha visto
assegnare provvisoriamente ad Aeroitalia e a Volotea le rotte dagli aeroporti di Cagliari e
Olbia.
Da anni giudichiamo insufficiente e ormai datato il sistema di CT attualmente vigente che
prevede gli oneri di servizio sulle sole rotte verso Roma FCO e Milano Linate, tale da non
garantire ai sardi un vero diritto alla mobilità, peraltro con risorse stanziate dalla sola
Regione Sardegna inferiori di 3/4 volte rispetto a quanto spendono la Francia o la Spagna
per le proprie isole.
La soluzione a problemi che ormai sono annosi non risiede certo nello scegliersi la
compagnia aerea preferita ipotizzando paletti che peraltro in passato hanno già causato
non solo la bocciatura dei bandi in sede europea ma pure la mancata partecipazione delle
compagnie aeree che storicamente hanno operato la continuità territoriale ovvero Alitalia
e Meridiana.
Un paletto che ci sta però molto a cuore è il recupero della forza lavoro espulsa dalla
chiusura di Airitaly, così come crediamo debba essere interesse primario della Regione
Sardegna. Questo è sicuramente un punto a favore per chi ha deciso di assumere il
personale Airitaly, vittima di una delle peggiori vertenze del trasporto aereo assieme ad
Alitalia degli ultimi 20 anni.
Non capiamo quindi, nei discorsi confusi e nelle numerose dichiarazioni alla stampa, quali
interessi vengano tutelati da parte di alcune organizzazioni sindacali. Non abbiamo notato
infatti un simile accanimento quando Volotea ha deciso di operare in territorio sardo senza
assumere un solo lavoratore ex Airitaly.
Abbiamo inoltrato una richiesta incontro alla Regione Sardegna e in particolare
all’assessorato ai trasporti che ha incontrato i sindacati confederali ma inspiegabilmente
tarda ad incontrare i sindacati di base o autonomi. Fatto non nuovo ma di certo non un
buon segnale per i lavoratori. E questo vale per tutti i settori, non solo quello dei trasporti.
Siamo pertanto convinti che un sistema migliore e che preveda il recupero della forza
lavoro Airitaly, garantendo finalmente un vero diritto alla mobilità dei sardi, sia realmente
possibile: per fare questo occorre non solo abbandonare una certa propaganda stantia ma
anche immaginare un sistema completamente diverso rispetto a quello attuale che non sia
un semplice ricamo, magari cucito addosso a chi ci piace di più, e che porta con se le
toppe originarie di una CT ormai arrivata al capolinea così come la conosciamo.”