In un’epoca in cui tantissimi giovani sardi decidono di lasciare l’isola alla ricerca di un futuro migliore, c’è chi, come l’interior designer spagnola Sonia, sceglie di trasferirsi in Sardegna, conquistata dalla bellezza e dal fascino dell’artigianato tessile sardo.
Da Barcellona alla Sardegna: La storia di Sonia e la sua passione per l’artigianato tessile sardo
Sonia Paradell Roig, classe 1991, nata e cresciuta a Barcellona, ha sempre amato disegnare fin da piccola, e questa passione l’ha portata a specializzarsi in Interior Design presso la Facoltà di Arti Visive e Design.
“A 17 anni non sapevo al 100% cosa implicava quel lavoro. Però ho lavorato per cinque anni in uno studio di architettura e due e mezzo, quasi tre, in Germania e poi altri in remoto da Barcellona. Dopo ho iniziato a fare dei corsi collegati all’arte tessile come ricamo e cucito. Poi sono capitata in un corso di tessitura e da lì sono impazzita” racconta Sonia.
Nel mondo del tessile, Sonia, ci è arrivata un po’ per caso “mi appassionavano le tecniche tessili però non avevo mai tessuto. E dopo questo corso che ho fatto, come quelli che organizzo io, ho iniziato a provare a casa” spiega Sonia.
Nel 2019 scopre la sua passione per l’arte tessile e decide di dare una svolta alla sua carriera iscrivendosi a la “Escola Massana” di Barcellona. “Ci sono stata per quasi due anni. Qui ho imparato di tutto: telai orizzontali, verticali e altre tecniche e anche come fare una collezione di tessuti.”
Trasferimento in Sardegna
Sonia era già legata alla Sardegna grazie al suo ragazzo, che è sardo, ma non era a conoscenza della storia e dell’artigianato sardo. Durante la sua permanenza nell’isola, dopo aver scoperto le tradizioni locali, ha iniziato a interessarsi profondamente a questo aspetto culturale. È rimasta particolarmente colpita dalla tradizione tessile della Sardegna, tanto da decidere di dedicargli la sua tesi di laurea.
Nel 2021 decide di trasferirsi in Sardegna “Io mi sono trovata benissimo in Sardegna, mi son sentita super bene perché appena dicevo che venivo dalla Spagna, le persone mi dicevano sempre cose bellissime della mia città”.
Sonparo e i corsi di tessitura in Sardegna
Ora Sonia ha aperto un piccolo studio, Sonparo, dove organizza corsi per imparare a tessere. “Io sono ad Oristano e organizzo corsi sia ad Oristano ma anche in tutta la Sardegna. Infatti, la prossima settimana sarò a Olbia” spiega.
Ai suoi corsi partecipano soprattutto donne, incuriosite dalla tessitura e spinte dal desiderio di fare un tuffo nei ricordi, rivivendo i momenti in cui erano le loro nonne e le loro mamme a tessere in casa.
“La gente esce sempre contentissima dai corsi. All’inizio dicono: Non so se ce la farò, Io non sono molto brava a fare queste cose con le mani; e poi alla fine ci riescono. Ci riescono tutte! Quindi alla fine sono tutte contentissime di sé. Vedono che riescono a farlo ed è bellissimo.
Il suo desiderio è quello di far rivivere una pratica che, un tempo, era parte integrante della vita quotidiana sull’isola, con un approccio leggero e divertente. “L’obiettivo dei miei corsi è, in un certo senso, far tornare quello che c’era in tutte le case sarde: la tessitura, perché prima tutte avevano un telaio. Questi corsi sono un primo approccio,” spiega Sonia, sottolineando l’importanza di questa antica arte.
Però, per Sonia, la cosa più gratificante è che le persone si divertano. “Possono imparare di più o di meno. Dopo il corso si portano a casa il telaio e tutti gli accessori. Mando dei video perché così possono continuare. Hanno tutto il materiale, tutte le risorse.
“Però dico sempre: la cosa più importante, ragazze, è che oggi vi siate divertite, perché se non vi divertite, sicuramente non continuerete. E se non vi piace davvero questa tecnica e non continuate a tessere, almeno vi porterete a casa un bel ricordo di un pomeriggio rilassante in cui avete fatto qualcosa di diverso. E ora sapete tutto il lavoro che c’è dietro ai tappeti.”
Quando, d’ora in poi andranno a vedere, magari a Samugheo o in qualche altro posto, i tappeti, sanno un po’ il lavoro che c’è dietro a questo mondo.”
“Riflessi” la prima collezione di tappeti artigianali di Sonparo
Sonia ha realizzato la sua prima collezione di tappeti, Sonparo, intitolata “Riflessi”, ispirata alla tradizione tessile sarda e prodotta interamente a Samugheo.
“In questa collezione mi sono basata su un simbolo che trovi nei tappeti sardi, la “V”. Il simbolo della V, rappresenta l’acqua e rappresenta anche la femminilità. Ognuno dei tappeti ha il nome di un posto in Sardegna dove l’acqua ha un ruolo importante e sono il riflesso di tutto quel linguaggio, di tutti quei significati che i simboli dell’artigianato hanno perso un po’ col passare degli anni. All’inizio tutti questi simboli si mettevano per augurare fertilità o augurare una buona raccolta.”
I tappeti, infatti, prendono il loro nome da tre importanti luoghi dell’oristanese, dove l’acqua rappresenta l’elemento principale: Sinis, Tirso e Fordongianus.
Non solo simboli
L’Interior Designer spagnola, ama ricreare, attraverso l’intreccio dei fili di lana, anche i paesaggi che hanno segnato momenti importanti della sua vita, come Barcellona, il paese d’origine di suo padre, la Germania, e ora i paesaggi della Sardegna. “Durante gli studi di arte tessile ho iniziato un progetto che si chiamava Ventanas, che sono rappresentazioni dei paesaggi e dei posti dove ho vissuto, che sono stati importanti nella mia vita.”
La lana di pecora sarda
La sua passione per l’artigianato si riflette anche nella scelta dei materiali. Infatti, utilizza la lana di pecora sarda, perché ama dare valore a ogni sua creazione “Lo dico anche sempre nei miei corsi, perché mi chiedono: Ma posso farlo con altri materiali che non sia lana sarda? Certo, lo puoi fare con qualsiasi tipo di filato. La mia scelta di usare la lana di pecora sarda è una questione di valori, siamo in Sardegna, c’è questa risorsa che storicamente veniva utilizzata. Quindi andiamo ad usarla e a dargli un valore, perché si sa che non solo in Sardegna, ma anche in Spagna, c’è lo stesso problema: i pastori si trovano con tutti questi chili di lana che devono buttare e devono pure pagare per buttarla. Quindi, se iniziamo a usare questi materiali stiamo supportando l’economia locale. E ovviamente usiamo materiali naturali e non sintetici.”
Alla continua scoperta delle tecniche sarde
La sua voglia di conoscere la cultura e la tradizione dell’arte tessile sarda non si ferma “Sono sempre alla ricerca di qualche artigiana che mi insegni proprio le tecniche di qua, perché quello che io ho imparato a Barcellona è un po’ diverso di quello che si fa qui. Ogni tessitrice o ogni regione dove la tessitura si è sviluppata, ha un po’ le sue particolarità, anche se sono molto simili, e quindi c’è sempre qualcosa da imparare.”
Prossimi appuntamenti
Questo mese sarà in giro per la Sardegna con le lane colorate
Sabato 5 Ottobre – OLBIA @antocreativitylab
Domenica 20 Ottobre – ALGHERO @baldufura
Sabato 26 Ottobre – CAGLIARI @cultina.artlab
Domenica 27 Ottobre – ORISTANO nel suo studio
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Giulia Mascia