Guspini, 1 SETTEMBRE 2024 – Quanta importanza ha la voce? Quanto identifica la persona e la distingue tra le altre? Quanto peso ha l’educazione della voce, del suo ritmo, del suo tratto nei rapporti sociali? Lo ha spiegato Marco Dallari alla Festa della Letteratura Bimbi a Bordo.
Dallari, docente di Pedagogia e Didattica dell’Educazione Artistica all’Accademia di Belle Arti di Bologna e Firenze, professore straordinario di Pedagogia Comparata all’Università di Messina e professore ordinario di Pedagogia sociale all’Università di Trento, ha spiegato al pubblico del Festival – nelle affascinati sale della Miniera di Montevecchio – l’importanza che assume fin da subito, nella vita dell’essere umano, la voce. Il suono, il ritmo, il tono della voce nel neonato e nella prima infanzia, fino all’età adulta e ai rapporti lavorativi, sociali e personali – sentimentali.
L’invito del professore, durante la lezione, è stato quello di provare ad analizzare l’uso della nostra voce durante tutte le varie situazioni della giornata. Saper modulare la voce, il suo tono, il suo ritmo in una conversazione di lavoro, in una riunione dove si discute di temi importanti e rilevanti, ci rende più o meno credibili davanti al nostro uditorio. Essere persuasivi o affascinanti nella comitiva degli amici e amiche o davanti alla persona per la quale proviamo un sentimento amoroso fa certamente la differenza. O pensiamo a un insegnante che tiene una lezione davanti ai suoi alunni/e, potrà essere più o meno piacevole, più o meno interessante e trasmettere il sentimento oppure non lasciare traccia del suo intervento. Tutto dipende dalla voce, dunque. La nostra voce ci rende riconoscibili agli altri, anche quando non ci vedono.
Nel mondo moderno, ha segnalato il professore, si dà moltissima importanza all’aspetto estetico, ad essere riconoscibili dal punto di vista del fisico, alla cura del nostro corpo, ma non c’è la cultura della cura della voce. Pochissimi curano questo aspetto e ne hanno compreso l’importanza, magari facendo importanti corsi di teatro, nei quali si impara non solo a recitare, ma anche ad utilizzare la propria voce. Lo stesso vale per i corsi di canto, che non servono solo per chi vuole diventare un cantante.