Il volume “Antonio Segni e i giuspubblicisti. Carteggio sui poteri del Presidente
della Repubblica” a cura e con un saggio introduttivo del professor Salvatore Mura,
approda al Quirinale.
Lunedì 23 settembre l’approfondito lavoro di ricerca del docente di Storia contemporanea
nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Sassari, partito nel 2017 grazie al
ritrovamento del carteggio tra Antonio Segni e l’allora consigliere del Capo dello Stato,
Leopoldo Elia, ritrovato dal curatore all’interno dell’archivio storico della Camera dei
Deputati, sarà al centro dell’incontro di studio, ospitato a partire dalle ore 16, nella sede
dell’Archivio Storico della Presidenza della Repubblica.
Il libro, pubblicato da FrancoAngeli editore, raccoglie una serie di lettere che Antonio Segni
e tredici autorevoli studiosi di diritto, in particolare di diritto pubblico, si scambiarono durante
il 1956, (Segni era presidente del Consiglio dal 6 luglio 1955), e poi dal 1962 al 1964 (gli
anni del suo mandato presidenziale) su una specifica questione, i poteri e i limiti del
Presidente della Repubblica. Rilevanti e molto attuali le lettere sul potere del Presidente al
momento della nomina dei ministri, i rapporti fra Capo dello Stato e governo e la rieleggibilità
del Presidente della Repubblica. Il carteggio che rappresenta una straordinaria
testimonianza dal grande valore storico rappresenta una fonte documentata particolarmente
preziosa. L’incontro, dal titolo “Il Presidente della Repubblica e i Giuristi”, promosso
dall’Archivio Storico della Presidenza della Repubblica, con il contributo della Fondazione Antonio Segni e il patrocinio dell’Università degli Studi di Sassari, Dipartimento di
Giurisprudenza, vedrà tra gli altri la partecipazione di Sabino Cassese, professore emerito
della Scuola Normale Superiore di Pisa, giudice emerito della Corte costituzionale e ministro
per la Funzione pubblica con il Governo Ciampi. I lavori verranno aperti da Marina
Giannetto, Sovrintendente dell’Archivio storico della Presidenza della Repubblica, seguirà
una tavola rotonda presieduta da Mario Segni, Presidente della Fondazione Antonio Segni,
alla quale parteciperanno oltre al professor Cassese, Guido Melis, professore emerito
dell’Università degli Studi di Roma “Sapienza” e Giovanni Orsina, professore ordinario di
Storia Contemporanea all’Università degli Studi di Roma “LUISS Guido Carli”. L’incontro si
concluderà con l’intervento dell’autore.
Salvatore Mura, autore di diversi articoli e saggi dedicati alla figura di Antonio Segni, il
«Diario (1956-1964)» (Il Mulino, 2012) e gli «Scritti politici» (Cuec, 2013), ha scritto anche
la biografia dell’ex Capo dello Stato, edita nel 2017 da Il Mulino nella quale l’autore
ricostruisce per la prima volta la vita completa del giurista, dalla nascita, nella Sassari di fine
Ottocento, alle esperienze istituzionali al vertice dello Stato.
ll politico nato a Sassari il 2 febbraio 1891 – scrive Mura nell’introduzione del volume
al carteggio – che pure era un giurista di formazione e aveva alle spalle una significativa
esperienza di governo, sentì l’esigenza di confrontarsi con alcuni dei massimi esponenti
dell’élite giuridico-costituzionale italiana (Gaspare Ambrosini, Paolo Biscaretti di Ruffi a,
Giorgio Bo, Giuseppe Chiarelli, Vezio Crisafulli, Leopoldo Elia, Carlo Esposito, Giuseppe
Guarino, Giuseppe Marani ni, Aldo Moro, Costantino Mortati, Meuccio Ruini e Aldo Sandulli). Non si trattava soltanto, come immediatamente può sembrare, di un Capo di Stato in grado
di riconoscere la complessità di alcuni problemi che richiedevano l’analisi tecnica degli
specialisti, ma alla base c’erano almeno sia la volontà di comprendere meglio la più alta
carica della Repubblica, che appariva anche a Segni – come a molti altri – sfuggente ed
enigmatica, sia (e soprattutto) l’esigenza di trovare un supporto teorico-giuridico che
garantisse alle sue scelte una sorta di copertura
della Repubblica” a cura e con un saggio introduttivo del professor Salvatore Mura,
approda al Quirinale.
Lunedì 23 settembre l’approfondito lavoro di ricerca del docente di Storia contemporanea
nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Sassari, partito nel 2017 grazie al
ritrovamento del carteggio tra Antonio Segni e l’allora consigliere del Capo dello Stato,
Leopoldo Elia, ritrovato dal curatore all’interno dell’archivio storico della Camera dei
Deputati, sarà al centro dell’incontro di studio, ospitato a partire dalle ore 16, nella sede
dell’Archivio Storico della Presidenza della Repubblica.
Il libro, pubblicato da FrancoAngeli editore, raccoglie una serie di lettere che Antonio Segni
e tredici autorevoli studiosi di diritto, in particolare di diritto pubblico, si scambiarono durante
il 1956, (Segni era presidente del Consiglio dal 6 luglio 1955), e poi dal 1962 al 1964 (gli
anni del suo mandato presidenziale) su una specifica questione, i poteri e i limiti del
Presidente della Repubblica. Rilevanti e molto attuali le lettere sul potere del Presidente al
momento della nomina dei ministri, i rapporti fra Capo dello Stato e governo e la rieleggibilità
del Presidente della Repubblica. Il carteggio che rappresenta una straordinaria
testimonianza dal grande valore storico rappresenta una fonte documentata particolarmente
preziosa. L’incontro, dal titolo “Il Presidente della Repubblica e i Giuristi”, promosso
dall’Archivio Storico della Presidenza della Repubblica, con il contributo della Fondazione Antonio Segni e il patrocinio dell’Università degli Studi di Sassari, Dipartimento di
Giurisprudenza, vedrà tra gli altri la partecipazione di Sabino Cassese, professore emerito
della Scuola Normale Superiore di Pisa, giudice emerito della Corte costituzionale e ministro
per la Funzione pubblica con il Governo Ciampi. I lavori verranno aperti da Marina
Giannetto, Sovrintendente dell’Archivio storico della Presidenza della Repubblica, seguirà
una tavola rotonda presieduta da Mario Segni, Presidente della Fondazione Antonio Segni,
alla quale parteciperanno oltre al professor Cassese, Guido Melis, professore emerito
dell’Università degli Studi di Roma “Sapienza” e Giovanni Orsina, professore ordinario di
Storia Contemporanea all’Università degli Studi di Roma “LUISS Guido Carli”. L’incontro si
concluderà con l’intervento dell’autore.
Salvatore Mura, autore di diversi articoli e saggi dedicati alla figura di Antonio Segni, il
«Diario (1956-1964)» (Il Mulino, 2012) e gli «Scritti politici» (Cuec, 2013), ha scritto anche
la biografia dell’ex Capo dello Stato, edita nel 2017 da Il Mulino nella quale l’autore
ricostruisce per la prima volta la vita completa del giurista, dalla nascita, nella Sassari di fine
Ottocento, alle esperienze istituzionali al vertice dello Stato.
ll politico nato a Sassari il 2 febbraio 1891 – scrive Mura nell’introduzione del volume
al carteggio – che pure era un giurista di formazione e aveva alle spalle una significativa
esperienza di governo, sentì l’esigenza di confrontarsi con alcuni dei massimi esponenti
dell’élite giuridico-costituzionale italiana (Gaspare Ambrosini, Paolo Biscaretti di Ruffi a,
Giorgio Bo, Giuseppe Chiarelli, Vezio Crisafulli, Leopoldo Elia, Carlo Esposito, Giuseppe
Guarino, Giuseppe Marani ni, Aldo Moro, Costantino Mortati, Meuccio Ruini e Aldo Sandulli). Non si trattava soltanto, come immediatamente può sembrare, di un Capo di Stato in grado
di riconoscere la complessità di alcuni problemi che richiedevano l’analisi tecnica degli
specialisti, ma alla base c’erano almeno sia la volontà di comprendere meglio la più alta
carica della Repubblica, che appariva anche a Segni – come a molti altri – sfuggente ed
enigmatica, sia (e soprattutto) l’esigenza di trovare un supporto teorico-giuridico che
garantisse alle sue scelte una sorta di copertura