I tirocini extracurricolari, sono uno sfruttamento?
Le offerte delle aziende per tirocini extracurriculari stanno crescono in maniera esponenziale nell’ultimo periodo in Italia ed in particolare nelle Isole. I giovani si candidano per questi tirocini per formarsi in un determinato settore o per un nuovo inserimento nel mondo del lavoro: perché questo è effettivamente lo scopo del tirocinio. Il tirocinio extracurriculare è nato come mezzo per l’inserimento delle persone nel mondo del lavoro, qualsiasi sia l’età, ma a prenderne la peggio sono i giovani.
Mandano la candidatura per poi trovarsi a dei veri e propri colloqui di lavoro, dove per prima cosa si richiede l’esperienza.
Si stanno candidando per un tirocinio extracurriculare, vuol dire che l’esperienza spesso la devono ancora fare, devono ancora coltivare una professione ed invece non è così.
È uno strumento quello del tirocinio extracurriculare che viene utilizzato in maniera impropria dalle aziende. Vengono fatte promesse che non verranno mai mantenute: “Terminati questi sei mesi ti assumiamo con un contratto di lavoro stabile e regolare”.
Oltretutto, vengono attivati tirocini extracurriculare di lunga durata per imparare una professione che potrebbe essere imparata in due giorni, facendo sentire il candidato come una persona incapace di poter apprendere velocemente.
Il tirocinio non è un contratto di lavoro. Il fatto che possa durare 6 mesi come 12 fa riflettere, perché il tirocinante non lavora meno, ma lavora come gli altri dipendenti. Dietro questi tirocini fasulli si cela un vero e proprio lavoro, senza contributi, malattie e nessun’altra tutela o pretesa da parte del tirocinante. I tirocini sono ancora dei validi strumenti per la formazione iniziale delle persone, ma non dovrebbero essere utilizzati su un candidato con pluriennale esperienza che ha solo necessità di entrare di nuovo nel mondo del lavoro. Sarebbe auspicale un controllo più incisivo per evitare qualsiasi forma di abuso.
Baccoli Simona