Il 23 settembre 1920 Inessa Armand, a mezzogiorno, ebbe una ricaduta. Parlò un’ultima volta col figlio e a mezzanotte perse conoscenza. Morì all’alba del 24 settembre. Ricevette gli omaggi funebri a Nal’čik e a Vladikavkaz, e soltanto il 9 ottobre la salma giunse alla stazione di Kazan’, a Mosca. Da qui l’ultimo corteo, con i famigliari e i dirigenti sovietici, tra i quali un Lenin particolarmente commosso, si diresse alla Casa dei Sindacati, dove la bara rimase esposta tre giorni. Il 12 ottobre le spoglie di Inessa Armand furono interrate sotto le mura nord del Cremlino accanto a quelle di John Reed.

Una donna della rivoluzione

Recensione di Cissie Lodge

La storia di Inessa Armand non avrebbe potuto essere inventata, nemmeno dal più fantasioso degli scrittori. Non è un caso che Michael Pearson abbia deciso di trasformare il suo racconto in una biografia anziché in un romanzo*.

La storia completa, in particolare i suoi rapporti con Lenin, ha potuto essere raccontata solo dopo l’apertura degli archivi sovietici negli anni Novanta. Pearson ha anche attinto a una biografia dell’autore francese Georges Bardawil pubblicata nel 1993 e a fonti della famiglia Armand. Queste sono state messe insieme con la sua corrispondenza e le numerose lettere sopravvissute scritte da Lenin a Inessa.

Nata a Parigi nel 1874, era la figlia illegittima di una donna francese e di una cantante lirica parigina. Cresciuta vicino a Mosca dalla zia, sposò Alexander Armand nel 1893. La ricca famiglia Armand aveva una tenuta idilliaca a Pushkino. Dopo aver dato ad Alexander quattro figli, si innamorò di suo fratello Vladimir. Fu sempre più attratta dal marxismo e dalla politica rivoluzionaria, in cui Vladimir, 11 anni più giovane di lei, era molto esperto.

Vladimir usò l’appartamento di famiglia a Mosca per tenere riunioni di studenti radicali, cosa che causò retate da parte della polizia zarista …
Link da www.aworldtowin.net: http://www.aworldtowin.net/reviews/Inessa.html