Una rassegna a misura di giovanissimi in cui si affrontano temi importanti come la crescita, l’amicizia e la famiglia con sensibilità e delicatezza, attingendo al ricco patrimonio delle storie popolari e inventandone di nuove, per emozionare, sorprendere e divertire grandi e piccini attraverso la magia del teatro.
Si parte dalla favola di “Hänsel e Gretel” nella versione de L’Effimero Meraviglioso (domenica 8 settembre alle 18.30), in un’inedita rilettura firmata da Antonello Santarelli che mette l’accento sull’insensatezza e sugli errori degli adulti e sull’affetto e la solidarietà dei due fratellini, poi gli intrecci di parole e note de “Il venditore di fiabe” del Palazzo d’Inverno (lunedì 9) e le “Filastrocche in cielo, in terra e in mare” de La Botte e il Cilindro (martedì 10) per un omaggio a Gianni Rodari e ancora le novelle della tradizione sarda in “Contus po si spassiai e contixeddus po si stentai” de Il Crogiuolo (mercoledì 11) per un vivido e ironico affresco della società. Si ispira al romanzo di Lewis Carroll “Baracca & Burattori – con Alice” (giovedì 12 settembre) mentre “L’orco gentile e la fata incavolata” della compagnia catanese La Casa di Creta (venerdì 13) parla di inquinamento e pozioni magiche, e ancora un percorso nelle “stanze dell’immaginario” con “Il Grande Albero delle Storie” de Le Compagnie del Cocomero (sabato 14) e si chiude in bellezza nel segno del nouveau cirque con “Clown in viaggio” del Teatro Circo Maccus (domenica 15) per riscoprire la meraviglia attraverso lo sguardo ingenuo e sognante di Fragolina e Panna… due artiste in giro per il mondo.
“ColoriAmo l’Estate” nasce con l’intento di offrire a bambine e bambini e famiglie un’occasione di ritrovarsi insieme nello spazio en plein air del MuA di Sinnai per assistere a spettacoli interessanti e coinvolgenti, capaci di far sorridere ma anche pensare, che affrontano attraverso il linguaggio visionario e la forza evocativa del teatro argomenti che li riguardano da vicino e appartengono alla dimensione della vita quotidiana. Il fascino intramontabile delle fiabe trasportate sulla scena e reinterpretate con sensibilità contemporanea, tra filastrocche e canzoni, in una programmazione variegata, che spazia tra differenti registri e stili, dalla recitazione al teatro di figura al nouveau cirque e accosta le produzioni originali di compagnie sarde e d’oltre mare. Il Festival anima gli ultimi giorni dell’estate, prima della ripresa delle lezioni, e gioca con i colori delle emozioni per raccontare il gran teatro del mondo tra parole, suoni e visioni.
IL CARTELLONE
Il sipario si apre – domenica 8 settembre alle 18.30 – su “Hänsel e Gretel” de L’Effimero Meraviglioso, uno spettacolo liberamente ispirato alla fiaba dei Fratelli Grim, scritto e diretto da Antonello Santarelli e interpretato da Michela Cidu, Elisa Giglio e Federico Giaime Nonnis, che prestano volto e voce ai personaggi della storia, in una rilettura in chiave ironica e grottesca, dove il padre si rivela «un po “tonto” e succubo della moglie, matrigna dei bambini», spiega il regista, mentre la strega «lungi dal far paura, diventa una figura buffa» e interagisce con i piccoli spettatori, mentre i due fratellini «sono teneri e un po’ ingenui, ma furbetti (soprattutto Hansel), “barrosetti” a volte (Gretel)». Una pièce divertente e coinvolgente che insegna a «affrontare le difficoltà e le paure restando uniti e credendo in sé stessi e nelle proprie capacità»: come ricorda Antonello Santarelli «ognuno di noi possiede risorse che non sa di avere, basta cercarle mettendosi alla prova».
Il fascino delle storie della tradizione popolare – lunedì 9 settembre alle 18.30 – con “Il venditore di fiabe” del Palazzo d’Inverno, con Giusy Murgia Onnis (voce) e Gianluca Podda (chitarre) per una rilettura in musica di alcuni capolavori della letteratura, a comporre «un intrigante racconto sulla magia delle parole e dei suoni». Un’antologia di favole famose per attraversare mondi incantati, abitati da re e e regine, principi e principesse, maghi e fate, animali parlanti, orchi e draghi ma anche fanciulle e fanciulli coraggiosi, genitori apprensivi o distratti, anziani saggi e sapienti e riscoprire trame avventurose e (quasi sempre) a lieto fine. Come due moderni cantastorie, Giusy Murgia Onnis e Gianluca Podda attingono al ricco patrimonio dell’immaginario per narrare alcune fiabe antiche e moderne, dense di significati nascosti ma anche di rimandi al presente, in forma di ballads, riscoprendo il mestiere degli aedi e degli artisti di strada che ammaliavano le folle.
Omaggio a Gianni Rodari – martedì 10 settembre alle 18.30 – con “Filastrocche in cielo, in terra e in mare” de La Botte e il Cilindro, nell’interpretazione di Daniela Cossiga con adattamento e regia di Sante Maurizi: un’antologia delle deliziose storie in rima firmate dal celebre autore di libri per l’infanzia messe in musica da Antonio Virgilio Savona (che insieme a Lucia Mannucci ha inciso un intero album sulle “Filastrocche in Cielo e in Terra”). L’universo poetico dell’inventore della “Grammatica della Fantasia” rivive sulla scena in una pièce colorata e divertente, che riflette la grazia e la leggerezza, i giochi di parole ma anche i lucidi ragionamenti sulle ingiustizie e le contraddizioni della società sottesi ai versi allegri. Le “Filastrocche in cielo, in terra e in mare” disegnano un vivido affresco del Belpaese attraverso lo sguardo innocente dei bambini e delle bambine a cui si rivolge lo scrittore, giornalista e poeta piemontese, per far sorridere e pensare.
Un ideale viaggio tra cronache e leggende dell’Isola – mercoledì 11 settembre alle 18.30 – con “Contus po si spassiai e contixeddus po si stentai” de Il Crogiuolo, uno spettacolo in campidanese ideato e diretto da Carla Orrù e ispirato alla raccolta di “Novelline popolari sarde” curata dall’insegnante calabrese Francesco Mango a fine Ottocento. Sotto i riflettori Carla Orrù, Andrea Mameli, Rita Pau e Raffaelangela Pani rievocano «storie vere o di mistero, storie di povertà, miseria, ricchezza improvvisa, di destini scambiati dal caso, di sciocchi, di spose, vedove e di intrighi» traendo spunto dai racconti della tradizione popolare per descrivere la vita di una comunità. Nelle favole si trovano elementi realistici e insegnamenti utili per affrontare i problemi concreti: “Contus po si spassiai e contixeddus po si stentai” permette quindi di riscoprire la lingua e la cultura dell’Isola, tra le radici agro-pastorali e la dimensione urbana, nel segno dell’ironia.
Nel Paese delle Meraviglie – giovedì 12 settembre alle 18.30 – con “Baracca & Burattori – con Alice” del Teatro Tragodia, con testo e regia di Virginia Garau, anche protagonista sulla scena con Daniela Melis e Ulisse Sebis: una pièce originale e divertente, molto liberamente ispirata al celebre romanzo di Lewis Carroll, al secolo Charles Lutwidge Dodgson, sulle avventure di una ragazzina in un mondo parallelo tra animali parlanti e carte da gioco, nobildonne e regine. Una storia surreale e divertente per affrontare il tema della crescita e del rispetto verso gli altri: “Baracca & Burattori – con Alice” trasporta in un singolare “teatro dei burattini” con veri attori la vicenda di Alice, che insegue «un simpaticissimo e bizzarro Bianconiglio» e incontra «una Duchessa fuori di testa… e un Cappellaio Matto, con la passione per il belcanto». Ma la Regina di Cuori ordina di mettere in prigione il tempo… e serviranno tutta l’astuzia e l’intraprendenza della bambina e dei suoi amici per far arrivare l’Estate…
Una moderna fiaba tra sovrani malvagi e “mostri” di buon cuore – venerdì 13 settembre alle 18.30 – “L’orco gentile e la fata incavolata” de La Casa di Creta: la pièce scritta, diretta e interpretata da Steve Cable, che divide la scena con Antonella Caldarella, narra di un imperatore avido e senza scrupoli, tanto da avvelenare i fiumi per poi vendere a caro prezzo l’unica medicina capace di far guarire i sudditi ammalati. Quando una fata inizia a curare gratuitamente la gente con le erbe e le piante del bosco, l’imperatore invia il suo fido servitore, un orco, con il compito di mandar via quell’importuna che danneggia i suoi affari ma tra i due nasce un’amicizia… e l’essere dall’aspetto spaventoso ma dall’animo mite si schiera dalla parte della giustizia, mandando a monte i piani del suo signore e padrone. Sul palco due contastorie raccontano, indossando di volta in volta i panni dei vari personaggi, una favola sull’amicizia e sulla pace, sulla diversità e sulla solidarietà.
L’arte del raccontare, incantando gli ascoltatori – sabato 14 settembre alle 18.30 – con “Il Grande Albero delle Storie” de Le Compagnie del Cocomero, per la regia di Rahul Bernardelli che si affida alla figura affascinante e un po’ misteriosa di Curiosa, «un po’ grande e un po’ bambina», che conduce idealmente i piccoli spettatori nelle stanze della sua dimora, ricavata all’interno di una pianta, dove è facile perdersi e ritrovarsi, alla ricerca del “sesto senso”. Fin dal nome, Curiosa – «che fa rima con rosa, cosa, sposa, posa, mimosa, spugnosa, radiosa o furiosa, ombrosa o gioiosa, graziosa o spiritosa, senz’altro è vaporosa» – rivela il suo desiderio e la sua naturale inclinazione a indagare oltre la superficie delle cose, per conoscere e comprendere il mondo e riscoprire il gusto della meraviglia. Ma soprattutto questa arcana e gentile creatura «sa giocare con le parole e sa raccontare tante storie che saltano fuori dalla sua strana casa nell’albero».
La magia del nouveau cirque – domenica 15 settembre alle 18.30 – con “Clown in viaggio” del Teatro Circo Maccus, uno spettacolo di e con Virginia Viviano e Alessandra Piga «racconta il viaggio della vita attraverso gli occhi ingenui e pieni di sorpresa di Fragolina e Panna, in giro per il mondo in cerca della strada che le porterà a realizzare i loro desideri». Fantasia in scena per un poetico sogno a occhi aperti in cui le due protagoniste immaginano il loro futuro sotto le luci della ribalta, tra gli applausi del pubblico: «Fragolina vuole fare la ballerina, Panna vuole diventare una cantante famosa, entrambe in fondo sono alla ricerca di se stesse e dell’Amore». “Clown in viaggio” è una pièce originale e intrigante, in cui le arti circensi – mimo e clownerie, acrobazie e giocoleria – si intrecciano alla storia di due sognatrici, innamorate della polvere di stelle…
“ColoriAmo l’Estate” / Festival di Teatro Ragazzi giunto alla terza edizione è organizzato da L’Effimero Meraviglioso con la direzione artistica di Maria Assunta Calvisi, con il patrocinio e il sostegno dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna, con il contributo del MiC / Ministero della Cultura e con il patrocinio del Comune di Sinnai.