Lettera aperta delle organizzazioni sindacali della Poliza Di Stato Li.Si.Po. – P.N.F.D. – U.Si.Pol.
In un momento molto particolare che stanno passando gli Operatori della Polizia di Stato e delle altre Forze di Polizia, l’Amministrazione invece di stare vicino al proprio personale, cerca di creare problemi ai propri dipendenti facendo si che i problemi lavorativi e quelli personali si uniscono per aggravarsi a vicenda e questo potrebbe scaturire nel dipendente un gravissimo episodio che non vogliamo immaginare che accadesse mai in nessun essere umano.Un episodio al quanto anomalo è avvenuto nella Questura di Lecco ove alcuni dirigenti di vari settori si privano di personale altamente qualificato, ove il ministero ha speso soldi pubblici per formare il proprio personale in un settore altamente sentito dalla popolazione, il reato di genere, reati contro le donne, quali stalking, violenza sulle donne, violenza domestica, reati sui minori, reati contro le fasce più debole della società.
Queste OO.SS. si chiedono, i responsabili delle Forze di Polizia, vogliono, tramite i loro dipendenti, combattere contro i reati per tutelare la popolazione o vogliono essere conniventi con i criminali? Se i dirigenti si privano di dipendenti eccelsi, come combattono il crimine, a parole? Il Questore, su segnalazione dei dirigenti di vari uffici sposta il personale in altro ufficio e lo fa in un contesto di riordino dei vari uffici della questura, dovrebbe prima di procedere controllare chi sono e cosa hanno dato all’Amministrazione e, sentire eventuali lamentele per capire se il personale non abbia un aggravamento morale per il suo dislocamento dal proprio ufficio ad altro ufficio, anche se potrebbe migliorare.
Questo non viene fatto ed ecco che poi, succede l’inconsapevole disastro gravoso che parlano quasi quotidianamente i mass-media. Queste OO.SS. vogliono ricordare che i sindacati devono dare un contributo sia al Lavoratore che all’Amministrazione facendo in modo che entrambi possano sentirsi una famiglia e non essere matrigna e figliastri.