È tempo di formare i chirurgi per l’Isola: manca solo la ratifica di un accordo con le
scuole di Chirurgia Pediatrica, Cardiochirurgia e Neurochirurgia.
Quando ormai quattro anni fa, sembrano passate tre ere geologiche, ci facemmo promotori dellariforma della Legge Regionale per la Formazione Medico Specialistica avevamo ben chiari i meccanismi
burocratici alla base delle carenze del personale medico specializzato che aggravavano, ed oggi ancora
aggravano le condizioni del Sistema Sanitario Regionale, oggi malato cronico dalle condizioni precarie.
Fortemente critici sulla gestione centrale degli accreditamenti delle scuole di specializzazione, a fronte
della necessità di formare gli specialisti del domani, abbiamo osservato inermi una tendenza che negli ultimi
dieci anni ha visto chiudere sedi minori di scuole di Specializzazione (e tante di queste in Sardegna) per poi
decuplicare i posti assegnati alle scuole dei grossi centri con un conseguente crollo della qualità della
formazione e con uno dei classici meccanismi in cui la cura è stata persino peggio della malattia.
Già nel 2020, pensammo per tempo che le borse finanziate dalla Regione Autonoma della Sardegna non
potessero essere limitate alle sole scuole rimanenti nelle Università di Cagliari e Sassari, in attesa della loro
ricostituzione. Così, il “prestito d’onore” della LR 6/2020 che ci permettiamo di definire “Legge Mèigos” ha
permesso già da tre anni, con la collaborazione della rete degli endocrinologi della Sardegna, il finanziamento
di 30 posti di Specializzazione in Endocrinologia nella Scuola dell’Università Cattolica di Roma.
Sono specialisti già inseriti nel Sistema Sanitario della Sardegna che ricordiamo, nella terra dalla più alta
prevalenza di endocrinopatie, non ospita ad oggi una sede propria di Endocrinologia nelle Università di
Cagliari e Sassari.
Oggi, in una realtà in Sardegna fatta ormai di una carenza diffusa di Medici e Medici Specializzati
dovuta, lo ribadiamo tra le altre cause, alla centralizzazione dei concorsi di ingresso e a Medicina e alle Scuole
di Specializzazione, ci onoriamo di un nuovo traguardo di cui stiamo percorrendo gli ultimi metri rappresentati
dalla ratifica formale degli accordi.
Ebbene, a 20 anni dall’ultimo ingresso di un medico specializzando in Chirurgia Pediatrica, a quasi
quindici anni dall’ingresso di un medico in Cardiochirurgia, ed a quasi dieci anni dall’ingresso dell’ultimo
Neurochirurgo della Sardegna, abbiamo costruito, per il prossimo triennio, la possibilità di due posti riservati
ai candidati dell’Isola in ciascuna delle scuole di Alta Specializzazione Chirurgica più carenti: 2 posti in
Chirurgia Pediatrica e 2 posti di Cardiochirurgia all’Università di Verona, 2 posti/anno di Specializzazione in
Neurochirugía nell’Università di Modena e Reggio Emilia.
Saranno corsi di specializzazione ricchissimi, da svolgere tra le prestigiose scuole della penisola e le strutture
ricche di esperienze ed opportunità del SSR, sul modello di Teaching Hospital Europei tanto agoniati.
Per raggiungere lo scopo, con l’accordo dei Direttori e degli uffici Alta Formazione delle suddette Università
(per cui vanno ratificate le convenzioni) è stato necessario insieme al nostro, il prezioso lavoro diplomatico
dei Direttori Responsabili delle fondamentali Unità di Cardio, Neuro e Chirurgia Pediatrica dell’AOU di
Sassari e l’adesione della Direzione Aziendale che, martedì scorso, ha trasmesso all’Assessorato alla Sanità ed
alla IV Commissione Permanente invito formale.
Non rimane quindi che sollecitare l’accoglimento e la formalizzazione degli accordi da parte delle
Istituzioni Assessoriali, fare un grosso in bocca lupo ai concorrenti della Sardegna per le scelte del concorso
SSM 2024 ricordando loro che, nella fase dal 13 di settembre, avranno per la prima volta dopo svariati anni,
la preziosa opportunità di intraprendere questi percorsi sia per il loro avvenire professionale, sia per garantire
alla propria Comunità una adeguata Assistenza Specialistica.
Ultimo appello nella programmazione richiama un punto che, come Mèigos, ribadiamo dal lontano
2019: si ripete anche quest’anno l’occasione di raddrizzare la rotta, non è possibile che i finanziamenti messi a
disposizione della Regione Sardegna si limitino ai posti non coperti dai fondi ministeriali.
Un ordine fallimentare che ha come prova il grande numero di borse risrvate RAS non assegnate negli indirizzi
già saturi o in specialità poco richieste con, allo stesso tempo, la cronica carenza di personale nelle
specializzazioni più ambite: Cardiologia, Oculistica, Pediatria ecc.
Si ripete quindi quest’anno l’esigenza per cui la Regione richieda al Ministero la possibilità di scegliere
“per prima” quali specializzazioni finanziare con i propri fondi, anziché interventire ancora “in seconda
battuta” destinando i fondi ai posti meno ambiti e talvolta meno utili. Questo affinché la programmazione
della Sardegna sia reale e possa, per esempio, finanziare da sé tutti i posti della Pediatria di Cagliari (ca 27 per
anno il fabbisogno per il prossimo triennio secondo le stime tramesse dalla RAS): è questa “l’unica ragione per
cui hanno senso di esistere le borse riservate”, i vincoli e gli impegni della LR 6/20.
L’impegno di Mèigos prosegue nel tempo, solo attraverso questi passi: il miglioramento delle
condizioni di lavoro, la sua retribuzione e la copertura dei servizi. Con una adeguata programmazione
potremmo recuperare un turn over armonico per il Sistema Sanitario dell’Isola, solo così potremmo ridurre le
crescenti spese di rimborso per le prestazioni extraregionali ed i viaggi della speranza, la salute nell’Isola e per
l’Isola.
L’Assessorato attivi le Convenzioni, percorra subito gli ultimi dieci metri di questo traguardo.