(Adnkronos) –
"Sei anni di carcere per Salvini? Troppi". L'ex ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, faceva parte del governo nel quale Matteo Salvini ricopriva il ruolo di ministro dell'Interno. Per il leader della Lega, nell'ambito del processo Open Arms, oggi il pm ha chiesto 6 anni di carcere carcere per sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per avere impedito, cinque anni fa, lo sbarco di 147 migranti a Lampedusa. "Sei anni devo dire che mi sembrano troppi, una pena eccessiva per un ministro che ha compiuto una attività nell'ambito del suo ruolo, anche se ritengo che sia andato oltre al mandato", dice interpellata dall'AdnKronos l'ex esponente del M5S. "Le guerre di principio non si fanno sulla pelle delle persone -aggiunge- . Ma sei anni mi sembrano assurdi, soprattutto rispetto a quanto c'è in giro". Per l'ex ministra del governo Conte I l'auspicio è che questa richiesta del pm "non venga accolta, ma che serva a mettere un punto su vicende del genere, la politica può affermare dei principi, ma le persone in mare si salvano". "Non è possibile dividere gli italiani, facendo propaganda sulle tragedie delle persone che scappano da guerre e dalla fame. Il problema politico della migrazione non si risolve in questo modo, strumentalizzando le tragedie". "La politica va fatta nelle sedi opportune, si fanno scelte in Parlamento, scelte che vanno condivise e ragionate". —[email protected] (Web Info)
"Sei anni di carcere per Salvini? Troppi". L'ex ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, faceva parte del governo nel quale Matteo Salvini ricopriva il ruolo di ministro dell'Interno. Per il leader della Lega, nell'ambito del processo Open Arms, oggi il pm ha chiesto 6 anni di carcere carcere per sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per avere impedito, cinque anni fa, lo sbarco di 147 migranti a Lampedusa. "Sei anni devo dire che mi sembrano troppi, una pena eccessiva per un ministro che ha compiuto una attività nell'ambito del suo ruolo, anche se ritengo che sia andato oltre al mandato", dice interpellata dall'AdnKronos l'ex esponente del M5S. "Le guerre di principio non si fanno sulla pelle delle persone -aggiunge- . Ma sei anni mi sembrano assurdi, soprattutto rispetto a quanto c'è in giro". Per l'ex ministra del governo Conte I l'auspicio è che questa richiesta del pm "non venga accolta, ma che serva a mettere un punto su vicende del genere, la politica può affermare dei principi, ma le persone in mare si salvano". "Non è possibile dividere gli italiani, facendo propaganda sulle tragedie delle persone che scappano da guerre e dalla fame. Il problema politico della migrazione non si risolve in questo modo, strumentalizzando le tragedie". "La politica va fatta nelle sedi opportune, si fanno scelte in Parlamento, scelte che vanno condivise e ragionate". —[email protected] (Web Info)