Promosso dal Circolo Culturale De Amicis, il progetto intende incoraggiare i giovani a svolgere attività fisica, facilitando il processo di crescita, con particolare attenzione all’inclusione e alla integrazione sociale
CAGLIARI – Inclusione, legalità, rispetto dei valori dello sport, amicizia e solidarietà. Sono le parole d’ordine del progetto promosso dall’ASD Circolo Culturale di Amicis di Cagliari che sabato 21 settembre, presso l’impianto sportivo comunale di Mulinu Becciu, ha organizzato un quadrangolare di calcio che vedrà come protagonisti gli atleti e le atlete (le squadre possono essere miste) della categoria giovanissimi del Calcio Pirri, del Calcio Capoterra, de La Palma Monte Urpinu e dell’Himalaya. I protagonisti di “De Amicis ragazzi – 1° torneo dell’inclusione e della legalità” si sfideranno a partire dalle ore 15.30 con la prima semifinale (A.S.D. Calcio Pirri – ASD Calcio Capoterra). Alle ore 16.30 la seconda semifinale (La Palma Monte Urpinu – Himalaya Calcio Selargius), alle ore 17:30 la sfida per il terzo e quarto posto e, infine, alle 18:30 la finalissima per la conquista della coppa.
Il progetto, che ha ricevuto il contributo della Fondazione di Sardegna, rientra tra le attività promosse dal Circolo De Amicis che, attraverso le sue squadre dilettantistiche di calcio amatoriale, da sempre organizza manifestazioni sportive che puntano non soltanto all’aspetto ludico e del divertimento ma anche alla promozione della cultura dello sport come strumento di inclusione e di dialogo sia tra le generazioni ma anche tra sportivi di cultura, religione e nazionalità diverse. Lo sport come veicolo formativo e di rispetto per gli altri. L’associazione svolge iniziative e attività culturali nella città di Cagliari e in particolare nel quartiere di Is Mirrionis.
Il progetto mira a declinare il principio del diritto allo sport per tutti, fornire un servizio sportivo e sociale alla comunità e sostenere le famiglie che hanno maggiori difficoltà economiche e che risiedono in aree di disagio sociale. L’obiettivo è incoraggiare, attraverso la pratica dello sport, nella fattispecie alla disciplina del calcio, i ragazzi a svolgere attività fisica, facilitando il loro processo di crescita, con particolare attenzione all’inclusione e alla integrazione sociale.
Sport come diritto per tutti, a prescindere dalle disponibilità economiche. Sport come occasione di riscatto, di educazione, di dialogo e di inclusione sociale, soprattutto per quei ragazzi che sono a rischio emarginazione. Al termine del quadrangolare, ogni squadra avrà a disposizione un voucher da consegnare a un atleta per praticare gratuitamente lo sport per 3 mesi nella propria struttura sportiva.
Il progetto rappresenta un’importante opportunità per intraprendere un percorso di crescita e di sviluppo corretto dei ragazzi. Il progetto declina concretamente il principio del “diritto allo sport per tutti”, fornendo un servizio alle comunità e alle famiglie meno agiate attraverso l’avviamento e la partecipazione al torneo che costituisce un momento non solo ludico e ricreativo ma anche di confronto con gli adulti. Il torneo rappresenta anche un’occasione per migliorare il processo di crescita dei giovani atleti (13-14 anni), con particolare attenzione all’inclusione, all’integrazione sociale, al rispetto degli altri e, non ultimo, della legalità come elemento centrale della convivenza civile.