Le sessioni del congresso toccheranno una vasta gamma di argomenti, tra cui le cause dei tumori orofaringei, le modalità di diagnosi e le migliori pratiche terapeutiche.
«Abbiamo creato questo convegno per approfondire le peculiarità epidemiologiche dei tumori orofaringei nel bacino del Mediterraneo, che sembrano rispondere a fattori diversi rispetto a quelli presenti in altri contesti internazionali – spiega il professor Francesco Bussu della clinica ORL di Sassari e che assieme al professor Salvatore Gallina, direttore della Clinica ORL dell’Università di Palermo, sarà il responsabile scientifici dell’evento –. In Sardegna, per esempio, il ruolo dell’HPV è meno significativo rispetto ad altre regioni, e prevalgono i fattori legati al fumo e all’alcol».
Nella prima giornata, il focus sarà sulla carcinogenesi HPV-correlata e non, mentre la seconda giornata sarà dedicata ai trattamenti, tra cui la chirurgia robotica e le strategie radioterapiche.
«Vogliamo promuovere una maggiore consapevolezza tra i medici sulle differenze epidemiologiche dei tumori orofaringei, incoraggiando il confronto tra specialisti per migliorare il trattamento dei pazienti – aggiunge Bussu –. Questo convegno è una piattaforma per costruire nuove collaborazioni e rafforzare le reti esistenti tra le diverse realtà sanitarie del Mediterraneo».
Il convegno si chiuderà con una tavola rotonda che delineerà le prospettive future nel trattamento dei tumori orofaringei.
Tra i partecipanti, spiccano il professor Randal Weber, già direttore di otorinolaringoiatria al prestigioso MD Anderson Cancer Center di Houston, riconosciuto come uno dei migliori specialisti mondiali nel trattamento dei tumori testa e collo. Dalla Svezia, sarà presente un gruppo di esperti del Karolinska Institute di Stoccolma, guidati dalla dottoressa Linda Marklund, impegnata nello studio del legame tra il virus del papilloma umano (HPV) e i carcinomi orofaringei.