Allo stesso tempo i potenziali acquirenti devono fare i conti con i prezzi delle case nuove e con quelli degli interventi di ristrutturazione su cui pesano i costi ancora elevati del materiale di costruzione.
Per questo motivo i potenziali acquirenti hanno preferito le soluzioni abitative in buono e ottimo stato sui cui non realizzare interventi di riqualificazione. I dati dell’Agenzia del Territorio relativi al 2023 avevano evidenziato un calo importante degli acquisti di nuove costruzioni dovuto anche a un rallentamento degli sviluppi edilizi. Si è passati infatti da 71.943 compravendite del 2022 a 57868 del 2023 con un calo del 19,6%. I costruttori temono, infatti, di scaricare i maggiori costi di costruzione sul prezzo finale e, di conseguenza, di compromettere la marginalità dell’operazione. Per questo motivo è più facile che le nuove costruzioni siano ultimate nelle grandi città dove i prezzi più elevati possono essere facilmente accettati dai potenziali acquirenti.
Nelle grandi città i valori del nuovo, nel secondo semestre del 2023, registrano un incremento dello 0,6% allineato a quello della prima parte dell’anno. Nei capoluoghi di provincia c’è un aumento medio dello 0,7%. Spicca il +1,2% dell’hinterland delle grandi città, realtà in cui le nuove costruzioni hanno prezzi più accessibili e che rispetto alle grandi città consentono di risparmiare oltre il 20%.