Tortolì: per la prima volta distribuiti i libretti sulla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
Nella giornata di martedì 17 settembre, per la prima volta, i volontari della Fondazione Uniti per i Diritti Umani distribuiranno, nelle strade e negozi di Tortolì, i libretti contenenti i trenta articoli della Dichiarazione Universale delle Nazioni Unite. Questa iniziativa segna un altro passo nel far crescere la consapevolezza e la conoscenza su un tema di primaria importanza non solo nelle grandi città ma anche nei centri periferici come Tortolì.
Tra i sardi la tolleranza e il noto spirito di accoglienza fanno parte del loro DNA. In particolar modo nei piccoli centri questo è tra gli aspetti più apprezzati dai turisti. “La vita in Sardegna è più a misura di uomo” dichiarano, sempre bene impressionati dall’amichevole accoglienza dei residenti.
Tuttavia, per fortuna non frequentemente, le difficoltà quotidiane possono portare ad atti di intolleranza nei confronti di chi, in qualche modo, viene identificato come possibile “nemico”. Atteggiamento dettato più dallo stato di necessità contingente o dalle incomprensioni nella comunicazione, che da motivi di vero rancore o inimicizia.
La conoscenza diffusa dei trenta articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani porterebbe tutti ad avere un nuovo punto di vista anche nelle soluzioni delle difficoltà interpersonali. Come affermava Eleanor Roosvelt, guida della Commissione che diede inizio alla stesura della Magna Carta delle Nazioni Unite: “Dove iniziano, dopo tutto, i Diritti Umani Universali? In piccoli luoghi, vicino a casa, così vicini e così piccoli che non si possono vedere su nessuna cartina del mondo…. Questi sono i luoghi in cui ogni uomo, donna e bambino cerca equa giustizia, equa opportunità e dignità, senza discriminazione.”
Un pensiero perfettamente in linea con le parole del filosofo e umanitario L. Ron Hubbard: “I diritti umani devono essere resi una realtà, non un sogno idealistico”.
L’impegno quotidiano dei volontari va in questa direzione per fare sì che una nuova cultura di tolleranza e accoglienza penetri nelle menti e nella vita delle persone, è essenziale che tutti conoscano la Dichiarazione Universale e si impegnino, prima di tutto nel proprio ambiente, a rispettare e promuovere i diritti di ogni individuo. Nella speranza che anche i “Grandi del mondo” inizino a lavorare nella stessa direzione per la soluzione dei conflitti.