I segretari generali di AQCFR, FISMIC CONFSAL e UGLM, Giovanni Serra, Roberto Di Maulo e Antonio Spera, esprimono forte contrarietà nei confronti dell’iniziativa di FIM, FIOM e UILM di rompere l’unità sindacale nel settore automotive indicendo sciopero in autonomia, in un momento cruciale per l’industria manifatturiera, l’occupazione e la transizione ecologica in Italia e in Europa, soprattutto alla luce di voler muovere richieste analoghe al Governo e alle aziende. Le nostre organizzazioni sottolineano l’importanza di una strategia comune per ottenere risultati concreti con il Governo e le aziende. Chiediamo all’Europa una transizione ecologica equilibrata, misure contro il dumping dei prodotti cinesi e incentivi che favoriscano l’accesso ai veicoli tecnologicamente avanzati per le fasce sociali meno abbienti. Al Governo italiano sollecitiamo azioni immediate per proteggere i lavoratori, specialmente quelli della componentistica, eliminando la tassa del 20% sugli ammortizzatori sociali e sostenendo l’aumento della produzione nazionale, con l’obiettivo di raggiungere 1 milione di veicoli all’anno. Chiediamo inoltre che Stellantis acceleri gli investimenti sugli stabilimenti di Mirafiori, Melfi e Cassino e produca nuovi modelli anche in versione ibrida. Serve maggiore chiarezza sul futuro dello stabilimento di Atessa, ex SEVEL, della componentistica e su R&D. Per quanto riguarda la Gigafactory di Termoli, ACC deve confermare l’investimento previsto e il Governo si deve impegnare a garantire lo stanziamento dei fondi come da programma originario. In considerazione della situazione, AQCFR, FISMIC CONFSAL e UGLM proclamano lo stato di agitazione dei lavoratori del settore automotive e indicono 8 ore di sciopero per il 18 ottobre 2024, con manifestazioni e presidi presso le Prefetture delle città a più alta concentrazione di lavoratori del settore.
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