Al G7 agricoltura a Siracusa anche la pastorizia sarda tra i firmatari della Carta di Ortigia
Il Consorzio di Tutela della Igp Agnello di Sardegna, e con lui il mondo della pastorizia sardo è tra i firmatari della Carta di Ortigia, un documento che il 26 settembre scorso è stato consegnato al Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida dai rappresentanti di Origin Italia, l’associazione che raggruppa le Dop e le Igp italiane e che proprio a Ortigia ha partecipato ai lavori per il G7 Agricoltura. Presente alla firma il presidente Battista Cualbu, che ha preso parte ai lavori che hanno portato a “La Carta di Ortigia”, ossia un atto di intenti, che si propone di rilanciare lo sviluppo globale delle Indicazioni Geografiche (IG) e promuovere la cooperazione internazionale. Con 328 prodotti Dop, Igp e Stg, l’Italia è la prima nazione europea a trascinare il settore delle tutele agroalimentari (segue la Francia con 275).La Sardegna conta di 9 prodotti DOP – IGP, ed è la Regione numero 16 in Italia per prodotti agroalimentari a Indicazione Geografica. A livello economico, secondo le ultime stime dell’Osservatorio Ismea-Qualivita, il settore del Cibo DOP – IGP nella nostra isola vale 423 milioni di euro con l’agnello di Sardegna Igp che porta l’isola a essere la prima regione d’Italia per impatto economico per la produzione di carni fresche a marchio. “Sappiamo di poter fare molto di più e con la giusta cooperazione possiamo migliorare ancora i numeri – spiega Battista Cualbu -.
Con la Carta di Ortigia puntiamo a rafforzare ancora di più la tutela dei nostri metodi produttivi immutati da secoli e con loro la nostra cultura. Nel documento firmato infatti si pone al centro la rilevanza globale delle Indicazioni Geografiche e gli strumenti di tutela e promozione a livello internazionale, con un ruolo cruciale svolto dai Consorzi di tutela”. “Un ruolo sempre più importante quello dei consorzi come il nostro – commenta Alessandro Mazzette, direttore del Contas – che tutela l’Agnello Igp di Sardegna, altamente locale e azionista della cultura pastorale, ma anche soggetto che si muove nel mondo e che ha la necessità di fare squadra per rafforzare la tutela dei suoi prodotti e l’autenticità della cultura che rappresentano”.
Per questo con il documento l’intenzione è di sensibilizzare i Ministri dell’Agricoltura dei Paesi del G7 e di altri Stati sull’importanza strategica delle Indicazioni Geografiche, ribadire la loro rilevanza economica, sociale e culturale nei territori di riferimento, promuovere le peculiarità delle IG come strumenti di sviluppo rurale a livello mondiale, richiedere maggiore attenzione sui temi che generano incertezza per il futuro delle IG, in particolare la loro esclusione da dazi e barriere tariffarie e non tariffarie. Sollecitare un impegno internazionale per garantire la protezione e la crescita sostenibile dei prodotti legati ai territori. “Una grande sfida quest’ultima, indirettamente contro quella che è l’intensività e la snaturalizzazione delle produzioni dal loro territorio di riferimento, che le Igp appunto tentano di contrastare grazie alla tutela di metodi di produzione tradizionali” spiega ancora Cualbu.
Durante la giornata del 26 si è svolto anche il convegno “Italian Geographical Indications: A Tool for International Cooperation”, organizzato da Origin Italia con il supporto della Fondazione Qualivita. Alla presenza del Direttore Generale della FAO, Qu Dongyu, il convegno ha gettato le basi per la creazione di un network internazionale che monitori le priorità per una cooperazione globale incentrata sullo sviluppo sostenibile legato alle Indicazioni Geografiche. Dal confronto è emerso come i Consorzi di tutela rappresentino un modello di sviluppo e un riferimento efficace per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo, in particolare per le capacità acquisite nel tempo nei campi della tutela, del marketing e dello sviluppo locale. “In un contesto internazionale, è essenziale valorizzare le Indicazioni Geografiche”, ha dichiarato il Presidente di Origin Italia, Cesare Baldrighi. “Ringraziamo il Ministro Lollobrigida che, nei suoi due anni di mandato, ha elevato le IG al ruolo di priorità nazionale. Speriamo che riesca a coinvolgere i Paesi di tutto il mondo nel percorso di valorizzazione e protezione delle Indicazioni Geografiche, promuovendone il legame con i territori e contrastando i tentativi speculativi attraverso la cooperazione internazionale”.