Erano presenti e sono intervenuti alla conferenza: il direttore regionale della Società Umanitaria Paolo Serra; il direttore del centro di Carbonia, Moreno Pilloni; il direttore artistico del festival, Francesco Giai Via; la vice presidente di Fondazione Sardegna Film Commission, Maria Rossana Rubiu; l’assessora regionale alla Cultura Ilaria Portas; il sindaco di Carbonia Pietro Morittu.
QUI il programma completo del Festival
Carbonia Film Festival 2024: cinematografia attraverso pluralismo e socialità
Il Carbonia Film Festival è da sempre incentrato sui temi principali del lavoro e della migrazione che sono profondamente legati alla città che lo ospita. Attraverso film locali, nazionali ed internazionali il Festival vuole offrire agli spettatori un’analisi sociale dei nostri tempi secondo una prospettiva inclusiva e plurale, attraverso uno stretto connubio tra cinema, fotografia, musica ma, soprattutto, socialità. Non manca, inoltre, il coinvolgimento dei giovani, non solo con il Carbonia Cinema Giovani Filming Lab, progetto della Società Umanitaria che offre a sei giovani filmmaker, selezionati attraverso un apposito bando, l’opportunità di girare un documentario attraverso una residenza artistica nel Sulcis ma anche attraverso il coinvolgimento delle scuole con incontri studiati per e con gli studenti.
“Il Carbonia Film Festival vuole essere, inoltre, la vetrina conclusiva per tutte le attività che il Centro svolge durante tutto l’anno, per sancire l’importanza della cultura cinematografica per il territorio e per raccontare le esigenze da parte della cittadinanza da un punto di vista non solo culturale ma anche e soprattutto sociale” dichiara Paolo Serra, direttore regionale della Società Umanitaria.
I temi principali: lavoro e migrazione
“Il Carbonia Film Festival nasce nel 1999 per mettere in comunicazione le diverse cineteche presenti nel Mediterraneo ma a partire dalla seconda edizione si concentra sui temi del lavoro e della migrazione, approdando a Carbonia nel 2008. I nostri temi hanno sempre a che fare con problematiche legate all’occupazione, in particolare all’esigenza dei giovani di trovare un’occupazione nel territorio e non dover migrare proprio per motivi di lavoro. Noi organizziamo il festival non a caso in un periodo lontano dalla stagione estiva, per poter permettere alla città di vivere la città stessa in un periodo di cosiddetta bassa stagione. Attraverso gli eventi speciali, le mostre, i dj set mettiamo in moto un piccolo indotto di professionalità che hanno occasione di sperimentare, nel territorio, mestieri che fino a questo momento sono soltanto in parte vissuti” dichiara Moreno Pilloni, direttore del centro di Carbonia.
La valorizzazione del territorio
“Il cinema viene ospitato in un luogo che spesso viene considerato periferia ma che in realtà non solo è la porta del Mediterraneo ma è anche il centro di un’evoluzione culturale e di una narrazione che noi vorremmo continuare a costruire, che possa consentire ad un territorio come il nostro di essere florido ma soprattutto di attrarre competenze e professionalità. – dichiara il sindaco di Carbonia, Pietro Morittu – Da parte nostra, come amministrazione comunale, ci prestiamo a servire le istituzioni e cerchiamo di consegnare un posto migliore in termini di spazi e luoghi materiali ma soprattutto dal punto di vista della formazione delle nuove generazioni”.
L’importanza dei festival locali
Ilaria Portas, assessora regionale alla Cultura, dichiara tutta l’intenzione di rafforzare questo tipo di manifestazioni culturali che possono davvero dare risposte concrete alla cittadinanza:
“Sono veramente contenta che anche quest’anno si sia riusciti a mettere su un programma eccellente con il grande lavoro della Società Umanitaria e di tutti quelli che hanno collaborato alla realizzazione dello stesso. A partire dal 2018 la Fabbrica del Cinema diventa anche polo Cineportuale, grazie alla legge regionale 48/2018, e l’intenzione è quella di attivare ulteriori linee di attività per rendere veramente il Cineporto della Sardegna attivo come in altre parti d’Italia. La Fabbrica del Cinema si trova nella miniera di Serbariu e questo è un grande messaggio: significa che anche nelle zone periferiche della Sardegna si possono, attraverso la riconversione delle attività che precedentemente venivano ospitate, riconvertire quei luoghi per dare un messaggio di nuova economia. Il cinema, oltre ad essere arte, rappresenta anche la possibilità di creare nuove possibilità di lavoro per un territorio che ne ha tanto bisogno e anche svelare la bellezza di quei territori”.
Maria Rossana Rubiu, vice presidente di Fondazione Sardegna Film Commission, ha voluto esprimere tutta la soddisfazione per la proficua collaborazione con il Carbonia Film Festival:
“Il Carbonia Film Festival è una delle punte di diamante delle nostre attività. Le connessioni e le attività che si sono create attraverso questo Festival sono quelle che intendiamo sostenere e, soprattutto, vogliamo lavorare in collaborazione con realtà che condividono con noi questi valori e questa visione”.
La sigla
La sigla di questa edizione del Festival è realizzata da Erica Floris che ha lavorato sulla grafica di Camilla Falsini che, per il secondo anno consecutivo, ha rappresentato l’immagine e l’idea del Festival. La sigla racconta l’avventura di un personaggio che attraversa confini e spazi della città creando delle vere e proprie connessioni: quando il personaggio passa per la città nascono gli edifici, immagine suggestiva di forza creatrice di nuove connessioni e comunità. La sigla è accompagnata, inoltre, da un estratto del brano “Tabarka Blues” di Matteo Leone. Una sigla che racchiude il senso profondo di questo festival.
“Carbonia Film Festival” è organizzato dal Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria – La Fabbrica del Cinema e CSC Cagliari della Società Umanitaria – Cineteca Sarda,
insieme alla Regione Autonoma della Sardegna e al Comune di Carbonia, con il sostegno di Fondazione Sardegna Film Commission.
Elena Elisa Campanella
QUI il programma completo del Festival
QUI il servizio video con intervista al direttore del centro di Carbonia, Moreno Pilloni: https://www.instagram.com/reel/DBtuDorMlus/?utm_source=ig_web_copy_link&igsh=MzRlODBiNWFlZA==