Aodi: “La situazione sanitaria a Gaza è drammatica. Non è rimasto nessun ospedale funzionante, e nel Kamal Adwan si registrano alti tassi di mortalità, in particolare tra donne e bambini. Mancano medici e attrezzature, e la diagnosi delle patologie è impossibile. È urgente l’invio di aiuti e specialisti per affrontare questa crisi”.
Emergenza Sanitaria a Gaza e Libano: AMSI, UMEM e Uniti per Unire Lanciano ennesimo Appello per Interventi Umanitari
ROMA 28 OTT 2024 – Il Prof. Foad Aodi, Presidente di AMSI (Associazione Medici di Origine Straniera in Italia), UMEM (Unione Medica EuroMediterranea) e del movimento internazionale Uniti per Unire, interviene in diretta con la televisione ufficiale “Palestina Online” e dei paesi arabi a Dubai ed Egitto ed Algeria sottolineando la situazione sanitaria e umanitaria in Palestina. “Oggi, in questi giorni,” ha affermato, “intervengo per commentare, dal punto di vista sanitario e umanitario, con statistiche e tutto quello che riguarda il mondo degli ospedali.” A Gaza, i dati aggiornati rivelano una situazione disperata, con la distruzione di quasi tutte le strutture sanitarie nel nord e una crescita vertiginosa delle malattie infettive.
Monitoraggio costante – Il Prof. Aodi ha evidenziato la costante attività di monitoraggio dei medici dell’UMEM, che aggiornano costantemente sui numeri e sulle condizioni disastrose, segnalando in particolare la situazione dell’ospedale Kamal Adwan. “Non è rimasto nessun ospedale operante nel nord di Gaza. Abbiamo aggiornato i dati e i nostri rappresentanti ci riportano continue notizie di decessi, soprattutto di bambini e donne, di madri in gravidanza costrette a partorire in condizioni di paura e malnutrizione,” ha spiegato. Ha inoltre aggiunto che l’assenza di acqua potabile e di cibo adeguato, così come l’aumento del 950% delle infezioni cutanee e gastrointestinali, stanno aggravando la crisi.
Dati della crisi: Gaza e Libano
– Gaza: Superati 43.000 morti e 100.000 feriti. Nell’ospedale Kamal Adwan una media di 195 pazienti e 70 membri del personale per ospedale. La carenza di personale sanitario è critica: “Abbiamo solo un ortopedico operativo al nord, che non può sostenere il carico di lavoro da solo. La mancanza di neurochirurghi, anestesisti, pediatri, e soprattutto psicologi, sta portando a un collasso sanitario e psicologico devastante per i bambini”.
– Libano: Le recenti violenze hanno causato 2670 decessi e 12.370 feriti, e 13 ospedali, statali e privati, sono parzialmente o completamente fuori servizio. 180 operatori sanitari hanno perso la vita, inclusi 5 medici, e numerose ambulanze sono state distrutte, limitando ulteriormente l’assistenza d’emergenza. (I dati dal Libano arrivano sempre dai medici dell’Umem, in questo caso da Reda Raef, coordinatore Unione Medica Euromediterranea per il Libano).
– Appello alla comunità internazionale e all’Italia – Il Prof. Aodi ha poi lanciato un appello al Ministro degli Affari Esteri per intensificare gli aiuti: “Non ci sono più strumenti di diagnostica e mancano medici e specialisti per i casi gravi. Chiediamo di aprire corridoi sanitari e mandare delegazioni mediche internazionali. Servono ortopedici, anestesisti, radiologi e psicologi per affrontare i traumi infantili che affliggeranno le prossime generazioni. Non vediamo iniziative diplomatiche né popolari per la pace come in passato, e l’unico leader che sta parlando di pace con serietà è Papa Francesco.”
Conclusioni – Le organizzazioni umanitarie devono intervenire con urgenza per assicurare assistenza e protezione a pazienti e personale sanitario in pericolo. “Questa crisi umanitaria richiede un supporto internazionale immediato per soccorrere le vittime del conflitto e prevenire ulteriori perdite. La sofferenza dei civili è immensa, e le nostre associazioni continueranno a documentare e a sostenere ogni iniziativa di pace e di assistenza sanitaria d’emergenza.”
Così conclude il Prof. Foad Aodi, medico palestinese, giornalista internazionale iscritto all’albo di Roma e del Lazio, ed esperto di salute globale, parlando a nome delle associazioni di cui è leader e fondatore di Amsi -Associazione Medici di Origine Straniera in Italia, Uniti per Unire (UN@UN)-Movimento Internazionale Transculturale inter professionale, Umem-Unione Medica Euromediterranea, Co-mai ,Comunità del mondo arabo in Italia, membro registro esperti FNOMCEO e già 4 volte Consigliere dell’Ordine dei Medici di Roma e docente all’università di Tor Vergata per fisioterapisti ed Infermieri e Direttore Sanitario del Centro Medico Iris Italia insieme al Dr.Nadir Aodi Podologo, Coordinatore Commissioni “Podologi” e “Nuove Generazioni” di Amsi, UN@UN e UMEM.