CAGLIARI – Con riferimento all’interrogazione parlamentare n. 4/03518, con la quale l’Onorevole Ugo Cappellacci chiede quali iniziative Il Ministro dell’Interno intenda adottare, al fine di contrastare la connotazione antisemita che le mobilitazioni e gli eventi, come, secondo l’interrogante, quello citato nelle premesse dell’Atto, possono assumere, garantendo l’ordine la sicurezza pubblica, si rappresenta quanto segue.
Dal 30 settembre al 2 ottobre, il Centro italo arabo e del Mediterraneo da me presieduto ha promosso un importante evento culturale dedicato alla scoperta dell’Iran contemporaneo dal titolo “Sguardi sull’Iran: suoni, immagini e racconti dal paese misterioso”, che ha rappresentato un’occasione unica per esplorare il cinema iraniano, la musica tradizionale e le nuove vie di cooperazione economica tra Italia e Iran. All’evento hanno partecipato importanti personalità, tra cui l’ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran in Italia, S.E. Mohammad Reza Sabouri, la regista Monir Gheidi, e altre figure di rilievo nel panorama culturale iraniano, nonché esperti come il giornalista Alberto Negri e il docente dell’Università di Cagliari Nicola Melis.
Appare evidente che quando l’Onorevole Cappellacci afferma che nel corso di manifestazioni analoghe si è assistito di frequente a colori e slogan dal carattere antisemita e dalla partecipazione, in diversi casi, di soggetti appartenenti ad ambienti dei collettivi di estrema sinistra e anarchici, non abbia ben chiara la differenza tra antisemitismo e antisionismo, pertanto sarebbe necessario fare chiarezza sulle parole, sull’utilizzo delle stesse e sulle strumentalizzazioni che se ne fanno. Volendo essere precisi, gli ebrei ma anche gli arabi, musulmani e non, sono tutti semiti. Per questo, antisemitismo è un termine che coinvolge sia gli ebrei che gli arabi. L’antisemitismo, è superfluo dirlo, è quanto di più distante possa esserci dalle mie posizioni. Non voglio, però, perdere tempo con digressioni e lungaggini su temi che l’Onorevole Cappellacci dovrebbe conoscere.
Immagino non faccia riferimento a manifestazioni da me organizzate, in quanto, mai, in nessun caso, durante tali eventi si è assistito a cori antisemiti, né alla partecipazione di soggetti appartenenti ad ambienti dei collettivi di estrema sinistra e anarchici. Gli unici cori intonati durante i tre giorni sull’Iran, svoltasi a Cagliari dal 30 settembre al 2 ottobre, sono stati quelli degli artisti presenti all’evento, che hanno dato vita ad uno spettacolo di musica tradizionale iraniana intenso e suggestivo, regalando al pubblico anche una commovente interpretazione della canzone “Bella ciao”, evocativa da sempre, per tutti noi, della libertà nel senso più ampio del termine.
Invito caldamente l’Onorevole Cappellacci a provare quanto da lui affermato, qualora le sue dichiarazioni fossero riferite ad eventi organizzati dal Centro italo arabo e del Mediterraneo.
Ricordare la battaglia di resistenza del popolo libanese verso l’aggressore sionista e informare più persone possibili dell’assurda e incomprensibile aggressione dello Stato canaglia di Israele verso il popolo palestinese e libanese, significa semplicemente condannare la condotta del governo israeliano e il suo ruolo nell’alimentare il conflitto in Medioriente.
Tengo a precisare che non sono mai state, inoltre, espresse posizioni che giustificano e sostengono i crimini compiuti dai miliziani di Hamas nel territorio della striscia di Gaza, come dichiarato dall’Onorevole Cappellacci, durante i tre giorni dedicata all’Iran, né in occasione di altri eventi da me organizzati. Il Centro italo arabo semmai ritiene che il popolo israeliano e palestinese siano sempre stati ostaggio di questioni geopolitiche che passano su di loro e impattano sulla loro vita in maniera devastante. Non c’è alcuna giustificazione per gli attacchi compiuti da Hamas, ma non si può non constatare che gli oltre cinquant’anni di soffocante occupazione israeliana di Gaza siano il contesto stesso che alimenta l’odio e la violenza che mette in pericolo israeliani e palestinesi.
La difesa pregiudiziale delle politiche del governo di Netanyahu arreca danno anche alla causa israeliana, come molti intellettuali e politici ebrei sostengono ogni giorno.
Le parole da me pronunciate in occasione dei tre giorni di Cagliari non rivelano toni aggressivi verso il popolo di Israele, bensì l’importanza di rivolgere il proprio sguardo, senza pregiudizio alcuno, verso culture diverse dalla nostra, per promuovere incontri che possano favorire lo sviluppo individuale e collettivo. Con le mie parole ho inteso creare ancora una volta interconnessione tra culture e modi di pensare diversi, perché ho sempre pensato che ciò possa offrire opportunità di crescita personale e arricchimento culturale e nello stesso tempo possa favorire la risoluzione dei problemi e delle incomprensioni tra realtà culturali diverse. Anche su questo tema invito l’Onorevole Cappellacci a dimostrare con elementi concreti quanto da lui dichiarato.
Ritengo, inoltre, gravissimo che un evento culturale di tale portata venga considerato dall’Onorevole Cappellacci un concreto pericolo per la democrazia e ritenga necessario assicurare la sicurezza del territorio della cittadinanza monitorando le eventuali situazioni arrischio soprattutto nei luoghi di aggregazione per impedire la diffusione di idee estremiste o volte ad incentivare la violenza e Il terrorismo.
Alla luce di quanto sopra esposto, nell’ipotesi in cui si ravvisassero profili di responsabilità civile o penale, mi riservo il diritto di adire alle vie legali nelle opportune sedi per la tutela dei miei interessi.