Gesico, 32° sagra della Lumaca e 403° festa di Sant’Amatore: “Tra sacro e profano”, una ricetta contro lo spopolamento
Dal 18 al 21 ottobre il paese diventa la più grande fieraenogastronomica della Sardegna con 405 espositori. Attesi importanti
studiosi che riveleranno per la parte scientifica risultati
straordinari sulla proteina “Elicina” usata come antibiotico naturale
e coadiuvante nelle cure chemioterapiche dei tumori infantili.
Gesico, 18 ottobre 2024 – “Il Sacro e il Profano”: una possibile
ricetta contro lo spopolamento delle zone interne e il ruolo che può
esercitare la Chiesa per supportare le comunità locali. Torna anche
quest’anno a Gesico, e si propone di affrontare un tema molto sentito
e dibattuto, il tanto atteso appuntamento con la Sagra della Lumaca,
arrivata alla sua XXXII edizione. La sagra, che si svolge come da
tradizione durante la secolare e importante “Festa di Sant’Amatore”
martire e Vescovo africano, giunta alla sua 403^ edizione.
Dal 18 al 21 ottobre il paese diventa la più grande fiera
enogastronomica della Sardegna. Attesi importanti studiosi che
riveleranno per la parte scientifica risultati straordinari sulla
proteina “Elicina” usata come antibiotico naturale e coadiuvante nelle
cure chemioterapiche dei tumori infantili.
La Sagra delle Lumache, appuntamento enogastronomico irrinunciabile
per i gesichesi e per gli estimatori, si svolge il terzo sabato di
ottobre in concomitanza con la Festa di Sant’Amatore Vescovo e
Martire. Il Santo è il patrono del paese e le celebrazioni in suo
onore si svolgono per tutto il periodo della sagra in un’atmosfera di
celebrazioni che intrecciano appunto sacro e profano.
Gesico vanta una fortissima tradizione sacra, è infatti chiamato anche
il borgo delle sette chiese: partendo dal centro del paese c’è la
chiesa di Santa Giusta, poi la chiesa romanica di Santa Maria d’Itria,
sul monte omonimo c’è il santuario campestre di San Mauro, ancora i
ruderi di San Rocco, Santa Lucia e San Sebastiano. Durante la
manifestazione sarà possibile visitare i monumenti.
La promozione del territorio. Si parte dalla tradizione dunque,
dall’archeologia, dal sacro e dal profano, dalle commistioni con le
altre aree del mondo e si prova a evitare lo spopolamento. Ma c’è di
più: a Gesico si vogliono portare scienziati e studiosi che possano
occuparsi di storia dell’arte, delle Chiese e dei Santi, della loro
morte e del loro martirio. E ancora di scienziati che dalla bava di
lumaca possano tirare fuori cure alternative e innovative da esportare
in tutto il mondo.
L’attaccamento all’isola, la riscoperta Culturale può essere realmente
l’antidoto contro lo Spopolamento delle zone interne. Perché lo
Sviluppo Locale necessità come fosse aria del connubio “Sacro e
Profano”. Tradizione enogastronomica e quella Religiosa da millenni
convivono e sono davvero la base di un Turismo Ragionato.
In Trexenta come nel resto della Sardegna, anche il cibo è Cultura.
Tantissimi sono stati i premi ed i riconoscimenti nazionali ed
internazionali ricevuti. Solo negli ultimi anni, la Proloco, grazie
alla sua intensa attività, ha ricevuto quattro riconoscimenti
Nazionali: il premio “Italive, il Territorio dal Vivo” ed il Premio
“Sagra di Qualità”, ritirato durante una cerimonia al Senato.
Il Marchio viene assegnato alle Proloco che si distinguono
nell’organizzazione di Eventi e Manifestazioni di qualità. Altri
riconoscimenti sono arrivati dal Ministero per i Beni Culturali e da
quello per il Turismo e per le Politiche Agricole e Forestali:
rispettivamente premio “Cibo Buono anno 2018” e “P.a.t”, Prodotti
Agroalimentari Tradizionali.
Gesico, paese di 800 anime, vuole consolidare il gemellaggio con la
cittadina catalana di Vilassar de Dalt, per creare un percorso
turistico e religioso: “La Rotta Mediterranea dei Corpi Santi tra
Africa, Sardegna e Catalogna”. Un vero e proprio itinerario che
coinvolge tutti i Comuni del Sud, del Centro e del Nord Sardegna
interessati nel seicento da questi scavi archeologici.
Gli altri obiettivi sono il potenziamento dell’antica Fiera con
l’incremento del numero degli espositori (oggi già 405) e soprattutto
la Ricerca Scientifica riguardante l’Elicina, la proteina estratta
dalla carne della Lumaca, da utilizzare in campo medico-scientifico.
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