Dal 9 settembre al 19 dicembre 2024
Cagliari, Sa Manifattura
Programma Completo: www.fuorimargine.eu
CON: Raffaella Giordano e Stefania Tansini, Chiara Bersani, Samaa Wakim, Cristina Kristal Rizzo con Enrico Malatesta, Daniele Albanese, Alessandro Sciarroni, Ariella Vidach – Aiep, Enzo Cosimi, Matteo Sedda, Marta Bellu, Michele Di Stefano, Vitamina
La 30ma edizione di Autunno Danza
Autunno Danza, progetto di Fuorimargine, il Centro di Produzione di danza e arti performative della Sardegna, celebra i 30 anni dalla sua nascita con una programmazione che guarda al futuro e porta a Cagliari fino al 19 dicembre una panoramica su artist3 emergenti e affermat3, italian3 e internazionali.
Diretto da Momi Falchi e Giulia Muroni, Autunno Danza 2024 si pone come momento dedicato alle ospitalità, per mostrare sul territorio l’articolata scena nazionale e internazionale dell’arte performativa. Il percorso che Fuorimargine mette in atto nel corso dell’anno è di supporto, dialogo e sostegno con artist3 che vivono o transitano in Sardegna, per fornire loro un luogo protetto dove poter creare qualcosa che ancora non esiste.
Come scrivono le direttrici artistiche Falchi e Muroni: “Questa porzione delle attività di Fuorimargine si articola in una proposta plurale di spettacoli e performance che rilevano temporalità ulteriori, suggerendo sguardi, relazioni, connessioni. L’esperienza ormai trentennale di Autunno Danza a Cagliari ha attraversato tanti scorci della città, abitando molti luoghi – anche qualcuno che non esiste più – e investendo sulla possibilità di mostrare la danza contemporanea, dando linfa, sostrato culturale e slanci immaginativi a quella parte di pubblico che si nutre della contemporaneità e non si accontenta più soltanto della danza nelle sue rifrazioni più decorative, ma è capace di leggere il contemporaneo e lo ricerca”.
Samaa Wakim ricorda la propria infanzia in Palestina, immaginando futuri possibili, senza cedere alla devastazione; Chiara Bersani incarna la propria storia di corpo disabile in un racconto-mondo che si nutre degli archetipi dell’infanzia; Alessandro Sciarroni apre un varco onirico sulle possibilità meditative e di ascolto; MK indagando il passato coloniale tratteggiano alternative immaginifiche, nell’alveo di approccio culturale postcoloniale.
E ancora, Enzo Cosimi connette la democrazia del mito greco con le istanze politiche contemporanee, con una torsione segnica e temporale; Raffaella Giordano mostra un primo esito di un lavoro attivo e creativo di consegna di un memoria corporea, da mantene viva nel presente nella corporeità di Stefania Tansini; Matteo Sedda fissa lo sguardo sull’effimera precarietà del tempo vitale nella tensione micidiale e irriducibile fra eros e thanatos. Marta Bellu e Laura Lucioli animano una danza di gesti, tracce e suoni, che ha a che fare con l’intimista di un tempospazio soggettivo; il dialogo sfidante fra i tempi musicali e le dinamiche dei corpi in scena, nella creazione di Simon Balestrazzi e Daniele Albanese, ricostruisce disarmonie; Ariella Vidach con la sua opera si proietta nella possibilità di futuro dell’infanzia”.
Autunno Danza si pone come un contesto plurale che sfugge da una logica che mira a definire un’identità univoca, categorizzante e stabile per essere elemento dinamico e processuale, capace di inglobare al proprio interno molteplici differenze espressive, linguistiche, comunicative, e modificarsi in un atteggiamento di responsabile inclusività e prospettiva.
Il programma
Per sottolineare la sua propensione alla ricerca Autunno Danza affida la sua apertura a uno studio, un lavoro non del tutto compiuto, di due performer tra le più interessanti del panorama nazionale. Raffaella Giordano e Stefania Tansini lunedì 9 settembre hanno presentato la prova aperta di “Tu non mi perderai mai”, due generazioni che si incontrano in un rito di trasmissione e ricostruzione di un solo, danzato e coreografato da Raffaella Giordano per la prima volta a Milano nel 2005.
In questa restituzione che ha seguito una residenza di Giordano e Tansini a Cagliari, il lavoro è stato mostrato nel cuore del suo divenire, esposto nella sincera essenza del suo essere qui e ora, incompleto rispetto al suo compimento. Il progetto di trasmissione e ricostruzione “Tu non mi perderai mai” vedrà il suo debutto in primavera 2025.
Dopo Chiara Bersani con “Sottobosco”, una coproduzione di Fuorimargine arrivata per la prima volta in Sardegna, la prima in Sardegna della coreografa e performer palestinese Samaa Wakim che ha presentato “Losing it” e il ritorno di Cristina Kristal Rizzo con “BOGA”, Autunno Danza 30 prosegue con un’importante prima nazionale di una produzione di Fuorimargine:sabato 12 e domenica 13 ottobre è la volta di Daniele Albanese che presenta “Appunti per il Sole” – in prima nazionale, una nuova produzione realizzata dal coreografo in dialogo con i danzatori e il musicista Simon Balestrazzi e in collaborazione con Insulae Lab, Centro di Produzione della musica Jazz. Il risultato è uno spettacolo di movimento ed energia che prevede modalità di lettura diverse ma che chiede al pubblico di partecipare a livello sensoriale, cercando di riportare a un livello primordiale il rapporto tra il pubblico e lo spettacolo e a una ri-definizione semplice di cosa è danza.
Il 19 e 20 ottobre Autunno Danza apre una finestra sulla produzione di Alessandro Sciarroni, artista vincitore del Leone d’Oro alla carriera per la Danza nel 2019, e una delle più importanti voci della contemporaneità nel campo delle arti visive e della ricerca teatrale, che torna in Sardegna con due tra i suoi più recenti lavori.
La prima opera a essere presentata, sabato 19 ottobre è “OP.22 N2”, un solo di Alessandro Sciarroni creato per Marta Ciappina, danzatrice con la quale il coreografo collabora da diversi anni. Il solo è ispirato al poema sinfonico del compositore finlandese Jean Sibelius: “Il cigno di Tuonela” e basato sul poema epico Kalevala della mitologia finlandese.
Domenica 20 ottobre sarà possibile assistere a “DREAM”, opera site specific per otto performer, un pianista e un pianoforte, un’osservazione dell’essere umano visto da vicino. Il pubblico viene invitato ad abitare la scena assieme agli interpreti, i performer sono figure che lo spettatore è autorizzato a visitare come se si trovasse all’interno di un museo, una gipsoteca: sono un’opera in carne e ossa. Il silenzio è spezzato dall’esecuzione di brani eseguiti dal pianista nella loro interezza oppure presentati come frammenti e tratti dal repertorio classico e contemporaneo. Sciarroni costruisce un ambiente onirico da vivere, in cui performer e spettatori sono in stretta relazione.
Uno dei coreografi più autorevoli e rappresentativi della coreografia italiana, Enzo Cosimi, sabato 9 e domenica 10 novembre presenta “Le lacrime dell’eroe /AI vs Oreste”. L’opera si ispira all’ultimo capitolo dell’Orestea, Eumenidi, forse il più complesso atto della tragedia da trasferire sulla scena. Il dramma è già avvenuto e l’azione si sviluppa principalmente attraverso i dialoghi di un processo riportati qui grazie al confronto con un’intelligenza artificiale, progettata appositamente. L’Intelligenza Artificiale, istruita attraverso il testo di Eschilo, gli atti di maxi processi, fatti di cronaca, estratti di saggi di filosofia politica, viene interrogata nella creazione del verdetto finale.
Il lavoro riflette sul ruolo della democrazia oggi, sulla post-verità, sull’utilizzo e sull’importanza degli algoritmi e dei bot nella creazione dell’immagine nel presente, aprendo la tragedia classica alla contemporaneità.
Sabato 20 novembre Matteo Sedda, coreografo e performer di origine sarda, artista attivista impegnato sul tema dell’HIV/AIDS, porta in scena “FUCK ME BLIND”. Ispirato a Blue, ultimo film autobiografico di Derek Jarman, “FUCK ME BLIND” è un duo in cui i performer condividono lo stesso pivot point. Nel film girato prima della sua morte, data da complicanze da AIDS, il regista si fa carico della sua fine imminente come rivendicazione attiva della sua intera esistenza. Attraverso l’utilizzo del blu di Yves Klein, Jarman trova un modo per rendere il suo corpo, diventato invisibile agli occhi di una società puritana, una porta dove l’infinito diventa tangibile. Il colore monocratico diventa l’input per iniziare una ricerca tangibile del corpo in continua rotazione verso l’infinito. I danzatori tracciano una vera e propria mappa nello spazio attuando tra di loro dinamiche di attrazione e repulsione. I corpi dei performer che danzano, esistono e sono visibili, rappresentando la rottura della catena della morte e dell’invisibilità.
Martedì 26 novembre Michele Di Stefano/mk, vincitore del Leone d’argento per l’innovazione nella danza alla Biennale di Venezia, porta a Cagliari “Panoramic Banana – Album degli abitanti del nuovo mondo”. La nuova produzione di mk è un caleidoscopio di danze ed immagini immerse in una sonorità ibrida, calda come una fornace, una produzione incessante di sistemi coreografici che sembrano rimandare ad un nuovo folklore, evocativo di un mondo a venire, in cui il disordine delle cose è la regola, e l’ambiente si fa torbido e pulsante, finalmente indisturbato nel suo desiderio di ‘rewilding’.
In scena domenica 8 dicembre, Vitamina con “LENTOxVIOLENTO”, un viaggio nell’ultra-fiction del XXI secolo che abbraccia le narrazioni iperreali di pubblicità, marketing e intrattenimento. Vitamina nasce a Bruxelles nel 2021 ed è co-diretta da Alessandra Ferreri e Joshua Vanhaverbeke la cui ricerca è guidata dal fascino magnetico verso l’osceno e l’eccesso, estetiche supreme di una mitologia neoliberale emergente.
Autunno Danza prosegue il 14 e 15 dicembre con Marta Bellu con “I Versi delle mani”, in collaborazione con Carovana SMI. Il progetto nasce dall’incontro di Bellu, con la musicista Agnese Banti e la danzatrice con sindrome di Down Laura Lucioli. “I Versi delle mani” è il primo lavoro come professionista per Laura Lucioli, che inizia nel 2015 un percorso di studio della danza contemporanea e di ricerca coreografica proprio con Marta Bellu all’interno del progetto Iniziali. Bellu con questo lavoro esplora la costruzione simultanea di una partitura musicale e coreografica che nasce dal respiro e viene tracciata nello spazio attraverso parole|mani: contenitori di sensibilità che si esprimono in gesti di corpo e suono.
Chiude la 30ma edizione di Autunno Danza Ariella Vidach – Aiep che presenta “Nel bosco del futuro” a Cagliari il weekend del 26 e 27 ottobre nella cornice di Tuttestorie, Festival di Letteratura per Ragazzi. Un racconto musicale multimediale dove immergere sogni e desideri della contemporaneità, a partire dall’immaginazione di una visione del futuro del pianeta. Un luogo dove sia possibile creare in modo egualitario spazi di coabitazione e coesistenza con specie differenti. Il bosco del futuro, microclima della diversità, è una fiaba, un contesto di conoscenza di piante, animali e creature con cui generare un nuovo linguaggio.
A chiusura del triennio di Fuorimargine come Centro di produzione, queste settimane di spettacoli nazionali e internazionali contribuiscono a delineare nuove possibilità per il contemporaneo in Sardegna, a dare spessore a delle visioni e a arricchire la comunità dei nuovi percorsi creativi.
NB: Questo testo è scritto in italiano inclusivo seguendo le norme indicate dal sito https://italianoinclusivo.it/
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