Lara Fremder presenta “L’ordine apparente delle cose”
in dialogo con il regista Giovanni Columbu
giovedì 3 ottobre – ore 18 – Foyer – Teatro Massimo – CAGLIARI
Storia di Rachele Zwillig, guida turistica a Gerusalemme, dove è facile perdersi tra memoria e sogno, fantasia e realtà, con “L’ordine apparente delle cose” di Lara Fremder, protagonista giovedì 3 ottobre alle 18 nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari insieme con il regista Giovanni Columbu per un nuovo appuntamento con Legger_ezza 2024 / Promozione della Lettura – VI edizione a cura del CeDAC Sardegna in collaborazione con la Libreria Edumondo.
Il romanzo d’esordio della sceneggiatrice milanese, autrice di soggetti e sceneggiature di films come “Alambrado”, “Garage Olimpo”, “Hijos” e “Birdwatchers / La terra degli uomini rossi” di Marco Bechis, “Visos” di Giovanni Columbu e “Iqbal” di Michel Fuzzellier e Babak Payami e documentari come “La Naciòn Mapuce” di Fausta Quattrini (premiato al 25° Torino Film Festival), vincitrice del Grand Prix al Festival International du Court Mètrage de Clermont Ferrand con “Blue Sofa” di cui firma anche la regia, affronta il tema della Shoah e del conflitto tra Israele e Palestina attraverso lo sguardo di una giovane donna che vive come sospesa tra passato e presente.
Una tragedia familiare segna quasi inesorabilmente il suo destino, il dolore getta un’ombra su ogni aspettativa e desiderio di felicità ma nel cuore della capitale Rachele ha trovato il suo rifugio, imparando a nascondersi nei labirinti della città santa dove conduce i turisti, alla scoperta dei luoghi più significativi, mescolando realtà e invenzione.
“L’ordine apparente delle cose” – che si scompone e ricompone ogni volta, in una Gerusalemme prigioniera di una guerra interminabile in cui è possibile ritagliarsi spazi di quasi) normalità – diventa nel quotidiano la finzione accettabile e necessaria che permette di sopravvivere e districarsi tra i pensieri e le emozioni, in una tregua temporanea, tenendo a freno inquietudini e paure, tensioni e nodi irrisolti, antichi e nuovi fantasmi. Un’opera prima struggente e poetica, una narrazione in prima persona, quasi un diario intimo, che fa riflettere sulla complessità della natura umana, sulla forza dei legami e la saldezza delle radici, sul bisogno di conoscere le proprie origini ma anche di dimenticare.