Doppio appuntamento l’11 ottobre a Loceri e il 12 a Lanusei per il docufilm di Karim Galici che racconta straordinarie storie di solidarietà e accoglienza.
Le Cicogne di Chernobyl volano in Ogliastra
Doppio appuntamento in Ogliastra per il docufilm “Le Cicogne di Chernobyl” del regista cagliaritano Karim Galici, prodotto da Cittadini del Mondo Cinema per il sociale.
Il primo film in assoluto dedicato alla grande generosità delle famiglie italiane e sarde in particolare, che, a partire dal disastro nucleare del 26/04/1986, hanno accolto nelle proprie case i bambini provenienti dalle zone contaminate, oltre 700 mila in tutta Italia di cui almeno 20 mila in Sardegna.
Il film intreccia una serie di racconti in cui le esperienze dei protagonisti si dipanano attraverso flashback e rimandi, collegandosi continuamente al disastro nucleare da cui tutto ha avuto origine. L’opera segue poeticamente le vicende dei piccoli protagonisti ospitati in Sardegna, a volte segnati da storie dolorose, riscattate dall’amore, dall’accoglienza e dalla solidarietà delle famiglie coinvolte nei “Progetti Chernobyl”. Il film include anche immagini straordinarie della zona di esclusione intorno alla centrale, dove la troupe ha avuto la possibilità di entrare, grazie a permessi speciali, al seguito di un sopravvissuto che per la prima volta ha rivisto la casa della propria infanzia evacuata dopo l’incidente.
Le tappe ogliastrine si tengono nell’ambito della rassegna itinerante “Gli incontri del Cinema per il Sociale” iniziativa promossa da Cittadini del Mondo OdV di Cagliari con il sostegno della Fondazione di Sardegna.
Il primo appuntamento sarà a Loceri, l’11 ottobre ore 19:00 presso la Sala Oratorio in Via Torricelli (dietro la chiesa) su iniziativa dell’Associazione Volontariato San Pietro, in collaborazione con la locale Azione Cattolica Ragazzi (ACR), la Parrocchia e l’Amministrazione Comunale, prevede i saluti e l’intervento del Sindaco di Loceri Gianfranco Lecca, del Parroco Don Ernesto Beroby, del Presidente dell’Associazione San Pietro Marcello Ladu, di Inna Naletko della Biblioteca Rodnoe Slovo e una dei primi mediatori culturali ad occuparsi del progetto Chernobyl
Il secondo appuntamento a Lanusei, il 12 ottobre ore 20:45 presso il Cine-teatro “Tonio Dei” su iniziativa dell’Associazione “IN TEATRO”, in collaborazione con l’amministrazione comunale, prevede i saluti e l’intervento del Sindaco di Lanusei Davide Burchi, di Marcello Murgia dell’Associazione “In Teatro”, di Giuseppe Carboni produttore esecutivo del film, prevista anche la presenza di vari consiglieri comunali.
Nei due eventi, entrambe con ingresso gratuito, in programma la testimonianza di Natallia Matusevich, una ragazza bielorussa, che 25 anni fa, fu una delle centinaia di migliaia di bambini che furono accolti dalle famiglie italiane dopo la tragedia di Chernobyl. Una esperienza che ha cambiato completamente la sua vita. Insieme alla sua famiglia, seguendo il richiamo del cuore, ha scelto l’Ogliastra come sua seconda patria, un luogo dove insieme al marito far crescere i propri figli.
La première nazionale del film si è tenuta alla Casa del Cinema di Roma lo scorso 15 marzo. Il docufilm è stato già proiettato a Cagliari, Iglesias, Carbonia, Castiadas, Napoli, Sorrento, Dolianova, Carloforte, Dolianova, Domusnovas ricevendo ottime recensioni. Il 19 ottobre sarà la volta di Arezzo.
Queste alcune delle recensioni:
Antonio Vladimir Marino (regista e sceneggiatore): “Il racconto si declina in modo semplice, una “semplicità” come la intende Italo Calvino e cioè frutto di un lavoro lungo e paziente. Una storia di incontri, di ospitalità e di ponti tra i popoli, un racconto sensoriale, poetico e di impatto emotivo che in modo semplice arriva diretto allo spettatore.
Raffaele Rivieccio (Storico del cinema): “Un’opera documentaria densa di una sorta di nuovo umanesimo dei popoli, un racconto intenso di uno scambio culturale ed umano che ha coinvolto l’Italia intera.”
Enrica Riera (giornalista): “LE Cicogne di Chernobyl” mette insieme i tratti del reportage giornalistico a quello poetico della narrazione cinematografica. Consigliato per conoscere un pezzo di quella che può essere definita a tutti gli effetti la nostra Storia, il pezzo di cui andare orgogliosi.”
Enrico Pau (Regista): “Storie d’amore raccontate senza nessuna retorica, che appaiono come una speranza in questo presente dove torna prepotente l’egoismo degli esseri umani”. È importante che questo lavoro possa circolare nelle sale, nelle scuole, nei media.”
Giampaolo Meloni (giornalista): “Un lavoro cinematografico di grande intensità, delicato nella narrazione della difficile e faticosa rinascita da una ferita sociale, da un dramma ambientale e da una tragedia umana che il regista Karim Galici ha tratteggiato senza infingimenti e ipocrisie”