Libano: colpite due basi italiane, ma nessun ferito grave tra loro!
Libano: colpite due basi italiane, ma nessun ferito grave tra loro! Israele, poche ore fa, ha aperto il fuoco verso tre basi della missione Unifil nel sud del Libano.
L’attacco si inserisce in un contesto molto più ampio, come ben sappiamo, riguardante il conflitto israelo-palestinese. Oggi è il 369° giorno di guerra e secondo Hamas il bilancio delle vittime è di 42.065; si contano oltre 97.720 feriti. Le forti tensioni tra Israele e i gruppi armati palestinesi (Hamas in particolare) hanno portato ad un susseguirsi di conflitti armati, colpendo le strutture delle Nazioni Unite che si trovano nei territori palestinesi per fornire assistenza umanitaria; ad essere state coinvolte negli attacchi sono anche queste strutture.
Unifil ha recentemente dato conferma: Israele ha colpito tre nostre basi, due caschi blu feriti, ma tra di loro non ci sono italiani.
Israele ha giustificato gli attacchi crudeli alle strutture sostenendo che queste venivano usate come copertura per attività militari. Le Nazioni Unite e tantissime altre organizzazioni internazionali hanno dichiarato apertamente che tali attacchi violano il diritto internazionale. Attacchi che mettono in ginocchio tantissimi civili innocenti, tra cui molti bambini. Ad essere in pericolo sono, inoltre, gli stessi lavoratori che hanno raggiunto la Nazione per scopi prettamente umanitari. “La situazione è attualmente sotto controllo, il personale è in sicurezza”, ha recentemente dichiarato il Ministro della Difesa Guido Crosetto.
La situazione non si è calmata in questi giorni, anzi si è aggravata notevolmente: sono numerose le violazioni delle norme del diritto internazionale. Ovviamente le preoccupazioni sono rivolte principalmente alla protezione dei civili.
Tra le basi colpite nel sud Libano due sono italiane, ma non c’è nessun ferito tra i nostri militari. Ricordiamo che la guida del contingente italiano è infatti affidata proprio alla Brigata Sassari. Dalle notizie che si apprendono, sembrerebbe che i colpi abbiano preso di mira anche l’ingresso del bunker dove sono rifugiati i militari italiani.
Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon) ha dichiarato che gli attacchi di Israele sono circoscritti ripetutamente e deliberatamente su basi italiane 1-31 sulla collina di Labbune e 1-32A lungo la linea di demarcazione, oltre al quartier generale di Naqura a pochi km di distanza da entrambe le basi. Il ministro della Difesa ha convocato l’ambasciatore di Tel Aviv a Roma: “Nell’ambito delle mie prerogative, oggi pomeriggio, ho convocato anche l’ambasciatore di Israele in Italia con cui ho fermamente protestato chiedendogli di rappresentare formalmente al Ministro della Difesa ed al Capo delle Forze Armate Israeliane che quanto sta accadendo nel sud del Libano, verso il contingente, il quartier generale e, in particolare, verso le basi italiane di Unifil non è assolutamente ammissibile”.
Simona Baccoli