Mario Bruno: Ospedale Marino senza anestesisti, l’AOU ricorre ancora ai contratti a gettone?
Se l’AOU non ricorre al reperimento di nuovi medici anestesisti, dal prossimo mese di novembre l’ospedale marino “Regina Margherita” di Alghero non potrà più garantire gli interventi neanche nell’unica sala operatoria a disposizione del reparto di ortopedia. Sarebbe la fine.E poiché, come avvenuto in passato, non c’è la volontà di trasferire anestesisti da Sassari (l’AOU ne dispone di oltre 100) sempre nell’ambito della stessa azienda mista, quasi certamente si dovrà ancora ricorrere alle prestazioni aggiuntive, lautamente pagate, forse ancor più di prima, per garantire, e solo ancora per qualche mese, l’attività anestesiologica e operatoria e i turni, di giorno e di notte.
Può reggersi un ospedale su contratti a progetto, costosissimi, di breve durata, spendendo centinaia di migliaia di euro per garantire l’ordinarietà della struttura e solo per qualche mese? E quando ci sarà la garanzia di personale a regime che possa giustificare la presa in carico dell’ospedale da parte dell’AOU?
Non si può continuare all’infinito col ricorso a prestazioni aggiuntive, rinnovate ogni pochi mesi, come sta avvenendo da troppo tempo.
Ecco perché occorre affrontare la situazione con serietà, verificando se sia possibile da parte della Regione, riunificare, con coraggio e lungimiranza, le aziende che gestiscono la sanità nel territorio, a vantaggio dell’attività ospedaliera e territoriale. Con equilibrio nelle responsabilità apicali tra ospedalieri e universitari. Con un progetto complessivo che contempli risorse umane, organizzazione del lavoro e logistica, affidato ad un management capace di restituire al territorio i servizi di cui necessita, a cominciare dal DEA di primo livello per l’ospedale algherese.