Riscoprire l’attesa.
‘’Ciò che mi ha fatto innamorare della pellicola?
Senz’altro tutto il processo legato ad essa: lento e ponderato.
Dalla scelta del tipo di pellicola al momento (bellissimo) dello scatto, fino allo sviluppo e alla stampa. Personalmente, provo un’emozione ogni volta che sento quel rumore del click o semplicemente riavvolgendo la pellicola.
Un aspetto che mi ha sempre colpito, fin da quando ho iniziato, è l’imprevedibilità della pellicola. Talvolta, alcuni difetti come graffi, segni o bruciature rendono gli scatti unici e inimitabili. Insomma, quell’estetica vintage che il digitale oggi difficilmente riesce a replicare’’
E il digitale?
Il digitale offre alcuni vantaggi che sono chiaramente imprescindibili. L’immediatezza e la velocità sono sicuramente aspetti fondamentali, che permettono di ottenere molte immagini e di visualizzarle immediatamente. Ad esempio, per la fotografia commerciale – moda è indispensabile avere molte immagini da visionare, verificare che il lavoro proceda al meglio durante la sessione fotografica è così possibile; nulla può essere lasciato al caso. La risoluzione altissima del digitale spesso supera i limiti della pellicola stessa.
La pellicola sta tornando, forse un bisogno di tornare ai minimi termini.
È vero, e personalmente ne sono molto felice. Da qualche anno, l’utilizzo è aumentato ed è, secondo me, legato ad un fattore estetico. Quell’aspetto nostalgico e un po’ vintage ci riporta indietro nel tempo. Ogni volta che utilizzo la pellicola, penso a quanto sia prezioso ogni scatto. Sembrerà banale, ma avere a disposizione solo 24 o 36 pose ci limita, in qualche modo; d’altra parte, però, fa aumentare il valore di ogni scatto.
Qual è la tua macchina fotografica preferita?
E quale pellicola?
Sono molto affezionato alla mia Pentax MX, me l’ha regalata mia mamma. L’ha trovata a un mercatino per un prezzo irrisorio ed è quella con cui ho iniziato a scattare. Insomma, è la macchina che sarà sempre con me.
Se dovessi scegliere una pellicola in bianco e nero, sicuramente direi Ilford HP5: mi piace molto la resa e la grana finissima. Mentre, a colori, il rullino Kodak Portra 400 è quello che mi ha dato più soddisfazione nel tempo, specialmente per i ritratti.
Colori o bianco e nero?
Non ho dubbi: il bianco e nero. È così elegante e adatto a ogni tipo di stile. Devo dire che è apprezzato da moltissime persone.
Come mai, fotografi?
Questa è una bella domanda! Mi piace catturare la bellezza e l’essenza dei momenti. La fotografia mi permette di raccontare storie senza parole e di trasmettere un’emozione (o almeno ci provo). Fotografare è una forma di meditazione per me: mi costringe a essere presente, a rallentare, a osservare con attenzione e a valorizzare il momento. È un modo per connettermi, non solo con ciò che mi circonda e con le persone che ritraggo, ma anche con me stesso. Fotografo per ricordare, per esprimere e per scoprire nuovi modi di vedere e sentire.
Cosa mostra la fotografia?
È uno strumento potente per esplorare e comprendere la realtà, ma anche per creare qualcosa di nuovo: una visione personale che non deve necessariamente essere fedele alla realtà. Un ritratto, ad esempio, può raccontare la gioia, la tristezza, l’intensità di un momento o una “complessità interiore” attraverso l’espressione del volto, la postura o il contesto. Il fotografo cattura non solo il soggetto, ma anche l’atmosfera e l’emozione legata a quel preciso istante.
Grazie Matteo!
Simonetta Columbu
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