Oristano, sulla morte di un detenuto in carcere a Massana interviene il Sappe: “Basta illazioni: confidiamo nella magistratura perché non c’è nulla da nascondere”
Esprime “sorpresa ed amarezza” il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria dopo la notizia che i familiari di Stefano Dal Corso, il detenuto romano morto nel carcere di Massana a Oristano, hanno espresso dubbi sul decesso dell’uomo, appellandosi al Ministro della Giustizia Carlo Nordio dopo l’archiviazione disposta dalla magistratura ai dubbi espressi dai familiari. “La ricerca della verità è del tutto legittima da parte dei familiari, ma credo che si dovrebbero evitare illazioni e gogne mediatiche.Noi confidiamo nella Magistratura, che ha disposto l’archiviazione all’esposto dei familiari, perché la Polizia penitenziaria, ad Oristano come in ogni altro carcere italiano, non ha nulla da nascondere”. dichiara il Segretario Generale Donato Capece. “L’impegno del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria, il SAPPE, è sempre stato ed è quello di rendere il carcere una “casa di vetro“, cioè un luogo trasparente dove la società civile può e deve vederci “chiaro“, perché nulla abbiamo da nascondere ed anzi questo permetterà di far apprezzare il prezioso e fondamentale – ma ancora sconosciuto – lavoro svolto quotidianamente – con professionalità, abnegazione e umanità – dalle donne e dagli uomini della Polizia Penitenziaria”.
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