E arriva proprio al momento giusto, o meglio, in un momento a dir poco critico per la sanità italiana: tra liste di attesa infinite, che costringono chi può a pagare per curarsi e chi non può a rinunciare a cure e assistenza, Pronto Soccorso intasati e presi d’assalto da pazienti più o meno gravi che reclamano a gran voce il diritto di ricevere le attenzioni che meritano e contenziosi tra medici e pazienti in continua crescita, la sanità pubblica si è trasformata da fiore all’occhiello di politici e professionisti sanitari a vera e propria spina nel fianco.
In tutto questo marasma, caratterizzato solo da tanta confusione e dal classico “scarica-barile” che torna sempre utile quando non si ha alcuna intenzione di assumersi le proprie responsabilità, l’autore decide di dire la sua e lo fa, in primis, scagionando i medici, colpevoli solo di non opporsi al loro datore di lavoro, cioè il Servizio Sanitario Nazionale e, in secundis, imputando alle aziende sanitarie la colpa di non saper gestire adeguatamente la situazione, non dare il giusto supporto a medici e sanitari e favorire l’aumento dei contenziosi.
Una voce irruenta e controcorrente, quella di Franco Stefanini, conosciuto meno come autore e più per il suo impegno nel fare luce sugli eventi avversi (tanto da essere un volto noto ai vertici delle aziende sanitarie sparse su tutto il territorio nazionale) che, da anni, attraverso l’attività di CoRoCa Group, supporta tutti quei pazienti vittime di errori medici che chiedono non solo giustizia, ma anche e soprattutto che l’errore subìto non si ripeta in futuro. Insieme al suo team, composto da numerosi esperti del settore tra medici e avvocati, si adopera per scavare in fondo a ogni singola storia, risalire alla verità e cercare di colmare, nel miglior modo possibile, la perdita del paziente.
Guidato da un’estrema curiosità e spinto a circondarsi di persone pragmatiche, obiettive e concrete, Franco Stefanini è stimato dai medici che hanno imparato a conoscerlo proprio per la sua schiettezza e la sua volontà di tutelare la professione medica, denunciando l’inettitudine degli ordini professionali e dei dirigenti che non attuano le raccomandazioni del Ministero circa l’importanza di privilegiare la trattazione stragiudiziale in caso di eventi avversi (e non solo).
Le sue parole, così come tutto il suo lavoro, non sono contro ma a favore dei medici, figure professionali fondamentali per la salute di ogni singolo cittadino.
Con il suo libro, quindi, non intende in alcun modo attaccare medici, strutture sanitarie e operatori socio-sanitari, anzi: tra le pagine si evince chiaramente il suo supporto nei confronti di uomini e donne che ogni giorno, dopo aver indossato il camice, si ritrovano ad aver a che fare con un sistema sanitario che non offre loro le condizioni adeguate per lavorare serenamente.
Sono tanti gli argomenti affrontati all’interno del libro, così come spiegato dall’autore stesso: “Le numerose possibilità offerte dalla medicina moderna per aumentare sia la durata, che la qualità della vita dei pazienti. L’importanza del consenso informato e del rapporto medico-paziente basato anche sull’empatia. L’accesso alle cure, spesso difficoltoso per carenza di informazioni, problemi di natura economica o distanza geografica. Il ruolo, molto spesso sottovalutato, del paziente nel raggiungimento di un buon risultato terapeutico. La necessità di tutti i pazienti di poter essere assistiti con la massima professionalità, soprattutto in presenza di patologie gravi. L’avanzamento e le potenzialità della telemedicina. La consapevolezza che prendersi cura della propria salute mentale è molto importante. E infine, il fatto che medico e paziente debbano collaborare per portare la medicina ai suoi massimi livelli”.
La medicina ha raggiunto standard eccellenti: perché non sfruttarla al massimo?
Un punto su cui insiste Franco Stefanini tra le pagine del suo libro è la potenzialità non adeguatamente sfruttata di una medicina che, a oggi, si rivela – o comunque, potrebbe rivelarsi – semplicemente eccellente.
“Oggi, la medicina ha possibilità diagnostiche e terapeutiche enormi, che permettono di agire in modo veloce e indolore. Tuttavia, sembra di essere sull’orlo di un tracollo, che mette a rischio il diritto alle cure e alla salute in generale. Il rischio maggiore è quello corso dai medici, nell’apparente indifferenza di politici e ordini professionali, che ogni giorno temono di essere sostituiti da robotica e telemedicina.
Nel mio libro parlo proprio di questo: di come sia possibile gettare le basi per una nuova alleanza tra medici e pazienti con l’obiettivo di garantire le migliori cure ai cittadini e garantire loro una vita in salute”.
Tra i problemi affrontati, infatti, rientra la visione che si ha dell’odierno scenario della sanità pubblica: “Lo scenario attuale viene visto unicamente come terreno di scontro tra pazienti, che dovrebbero essere il focus centrale del sistema sanitario, e i medici, che rispondono a regole e protocolli imposti dal loro datore di lavoro, cioè il Sistema Sanitario Nazionale. La domanda è lecita: se le cose non funzionano è colpa di medici e pazienti o chi dovrebbe spegnere la crisi non fa nulla di concreto?”.
I dati che si hanno a disposizione, purtroppo, non sono attendibili e questo si tramuta in un vero e proprio ostacolo: “La sanità pubblica viene descritta, nel bene o nel male, senza dati oggettivi; sono troppo pochi i numeri reali, quelli che derivano da rilievi su esami, infezioni, guarigioni ed eventi avversi. Spesso i dati si ottengono da interviste su campioni, per esempio, il che non permette di correggere quelle attività svolte in modo poco sicuro e di premiare le aziende virtuose. Si ha, però, sempre tempo per lamentare la crisi, con le sue liste troppo lunghe, gli scontri tra i medici e i pazienti e i primi che mettono in atto tecniche difensive, inutili e dannose, nei confronti dei secondi aggravando ancora di più il quadro generale”.
Ed è proprio qui che subentra l’aumento del numero dei contenziosi per responsabilità medica, a detta di Stefanini, “contrastati a colpi di legge, che addossano la colpa unicamente a una presunta forma di isteria collettiva senza pensare che, invece, gli eventi avversi – secondo quanto riportato dall’Oms, avvengono nel 10% circa dei pazienti ospedalizzati”.
Se, quindi, si parla tantissimo e con profondo risentimento di contenzioso giudiziale, non si proferisce parola sul mancato ascolto da parte di molte aziende sanitarie, così come sulle raccomandazioni del Ministero della Salute in merito alla necessità di gestire il contenzioso in forma stragiudiziale. “Una medicina pubblica che sembrava essere fra le migliori del mondo è improvvisamente a rischio implosione”, sottolinea l’autore.
In uno scenario complesso esiste, per fortuna, una via d’uscita
Il libro di Franco Stefanini è, sicuramente, una sorta di “accusa” nei confronti della situazione attuale che vede la sanità come protagonista; d’altra parte, però, offre anche un messaggio chiaro ed estremamente semplice volto a far comprendere che le soluzioni esistono, bisogna semplicemente metterle in atto con consapevolezza.
“Vorrei lanciare un messaggio per ottenere il meglio dalla sanità – afferma Stefanini – basato sul vivere la vita in modo migliore e rafforzare il rapporto con il medico propri per evitare errori e contenziosi. É bene ricordare che la salute non è rimborsabile”.
E aggiunge: “Questo messaggio proviene da chi, come me, da oltre 20 anni vive direttamente sul campo, in prima persona, il contenzioso per danni medici basandosi su numeri certi e reali. Ho ascoltato e seguito personalmente i pazienti che hanno subìto un danno e/o una perdita. Per questo è importante comprendere e, se possibile, seguire le indicazioni riportate nel libro per acquistare una visione più produttiva, fondamentale sia per medici che per i pazienti”.
Attraverso i vari argomenti trattati, infatti, il lettore – che sia un medico o un semplice cittadino/paziente – può guardare alla sanità da un’altra prospettiva. Se in passato il paziente si atteneva a eseguire quanto indicato dal medico, oggi non è più così: ciascuno di noi ha a sua disposizione un gran numero di strumenti, soprattutto digitali, tramite i quali reperire informazioni e diventare più consapevoli. Il ruolo del paziente non è più passivo, ma attivo e di conseguenza comporta delle responsabilità che non vanno in alcun modo sottovalutate.
La lettura aiuta a comprendere come comportarsi prima di una visita medica, quali domande porre, in cosa consista realmente il consenso informato, cosa non dimenticare in previsione di un ricovero ospedaliero, come prevenire le patologie e condurre uno stile di vita sano ed equilibrato. La comprensione è facilitata, poi, dalle storie accuratamente selezionate da Franco Stefanini e inserite a fine di ogni capitolo: attraverso il racconto di fatti realmente accaduti, il lettore può immedesimarsi più facilmente e, soprattutto, capire che se ciascun paziente si fa trovare adeguatamente preparato è possibile evitare e prevenire situazioni spiacevoli e spesso irreparabili.
In poche parole, “Paziente preparato, paziente salvato” fa parte di quei libri da tenere sul comodino e leggere la sera, prima di andare a dormire, per la sua grande capacità di far riflettere e di far luce su aspetti che non sempre vengono considerati. Ma soprattutto, è in grado di far comprendere al lettore quanto il ruolo del paziente sia determinante nel processo di diagnosi, cura e guarigione e quanto sia indispensabile che i medici accolgano pazienti sempre più preparati con maggiore predisposizione all’ascolto, alla comprensione e alla collaborazione.
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