A Porto Torres il secondo incontro di partenariato del progetto “Femmes Libres” finanziato nell’ambito del Programma transfrontaliero Interreg Italia-Francia Marittimo 2021-2027 con l’obiettivo di predisporre, nei territori aderenti, iniziative che favoriscano le capacità di inserimento lavorativo di donne vittime di violenza di genere. Dopo la presentazione ufficiale del progetto, a cui lo scorso 15 e 16 aprile a Genova hanno preso parte i rappresentanti del comune turritano (la vicesindaca Simona Fois, Flavio Cuccureddu e Bruna Comazzetto, rispettivamente, dirigente e responsabile del settore Politiche Sociali e Pubblica Istruzione e il Segretario Generale Giancarlo Carta), è stato organizzato nelle giornate del 14 e 15 ottobre nel Palazzo del Marchese il Comitato di Pilotaggio formato dai delegati degli attori coinvolti nel processo che ruota intorno alla sperimentazione di un modello di azione basato sul binomio casa-lavoro che integri componenti infrastrutturali con una serie di servizi volti a favorire la ricerca di un’occupazione lavorativa per le vittime di violenza.
Il partenariato del progetto è composto dal Dipartimento di Architettura e Design dell’Università degli Studi di Genova (ente capofila), dal Comune di Porto Torres, dalla Cooperativa Sociale Mignanego (Liguria), da ISFORCOOP Istituto di Formazione Ligure ETS (Liguria), dalla C.O.S.P.E.S. Salesiani Sardegna (Centro di Orientamento Scolastico, Professionale e Sociale), dal Dipartimento del VAR (Regione PACA Provence-Alpes-Côte d’Azur), da CAB, Communauté d’Agglomération de Bastia (Corsica).
Nell’ambito del progetto al comune di Porto Torres è stata destinata la somma di 250 mila euro con l’obiettivo di realizzare una struttura-rifugio per il cohousing strettamente collegata ai servizi del Centro Anti Violenza Aurora gestito dalla cooperativa sociale Porta Aperta.
Interreg Italia-Francia Marittimo 2021-2027 è un Programma transfrontaliero cofinanziato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR), nell’ambito dell’obiettivo di Cooperazione Territoriale Europea (CTE) della Politica di Coesione UE 2021 – 2027.
Nell’ambito del progetto al comune di Porto Torres è stata destinata la somma di 250 mila euro con l’obiettivo di realizzare una struttura-rifugio per il cohousing strettamente collegata ai servizi del Centro Anti Violenza Aurora gestito dalla cooperativa sociale Porta Aperta.
Interreg Italia-Francia Marittimo 2021-2027 è un Programma transfrontaliero cofinanziato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR), nell’ambito dell’obiettivo di Cooperazione Territoriale Europea (CTE) della Politica di Coesione UE 2021 – 2027.
Il progetto “Femmes Libres”, avviato il 1° marzo del 2023, nei 30 mesi di attività previsti intende favorire l’accesso all’impiego e la creazione di attività economicamente sostenibili per le donne vittima di violenza di genere attraverso lo sviluppo e la sperimentazione pilota di un piano di azione casa-lavoro che integra componenti infrastrutturali (a partire dal cohounsing) con una serie di servizi propedeutici e specialistici per facilitare la ricerca del lavoro e di conseguenza il raggiungimento dell’indipendenza economica.
Ad aprire i lavori del comitato di pilotaggio, moderati da Flavio Cuccureddu, la vicesindaca Simona Fois che ha ringraziato tutti i presenti sottolineando la validità del progetto a cui si è dedicata con con grande impegno tutta l’amministrazione comunale, dagli amministratori al personale degli Uffici comunali Servizi Sociali e Patrimonio, in sinergia con la presidente della Commissione Politiche Sociali Paola Conticelli.
«Questo progetto – ha sottolineato Simona Fois – rappresenta un ulteriore tassello delle azioni portate avanti nel territorio a supporto delle vittime di violenza attraverso le attività del centro antiviolenza Aurora del Plus di Sassari di cui facciamo parte insieme a Stintino e Sorso. Ci siamo resi conto che mancavano due elementi, quello dell’emancipazione e dell’indipendenza, essenziali perché una donna riesca a sentirsi davvero libera. È fondamentale, dunque, anche in virtù della nascita della futura città metropolitana di Sassari, la collaborazione fra tutti gli attori del territorio oltre che tra i partner di “Femmes Libres”. Ecco perché abbiamo coinvolto anche l’Aspal, i comuni vicini e l’associazione Fidapa – sezione Porto Torres, in modo che tutti insieme possiamo sviluppare un percorso duraturo che si ponga come punto di riferimento per l’intero territorio e in cui ciascuno faccia la propria parte per una crescita comune. Intanto, stiamo già procedendo con l’individuazione degli spazi da destinare al progetto».
Ad aprire i lavori del comitato di pilotaggio, moderati da Flavio Cuccureddu, la vicesindaca Simona Fois che ha ringraziato tutti i presenti sottolineando la validità del progetto a cui si è dedicata con con grande impegno tutta l’amministrazione comunale, dagli amministratori al personale degli Uffici comunali Servizi Sociali e Patrimonio, in sinergia con la presidente della Commissione Politiche Sociali Paola Conticelli.
«Questo progetto – ha sottolineato Simona Fois – rappresenta un ulteriore tassello delle azioni portate avanti nel territorio a supporto delle vittime di violenza attraverso le attività del centro antiviolenza Aurora del Plus di Sassari di cui facciamo parte insieme a Stintino e Sorso. Ci siamo resi conto che mancavano due elementi, quello dell’emancipazione e dell’indipendenza, essenziali perché una donna riesca a sentirsi davvero libera. È fondamentale, dunque, anche in virtù della nascita della futura città metropolitana di Sassari, la collaborazione fra tutti gli attori del territorio oltre che tra i partner di “Femmes Libres”. Ecco perché abbiamo coinvolto anche l’Aspal, i comuni vicini e l’associazione Fidapa – sezione Porto Torres, in modo che tutti insieme possiamo sviluppare un percorso duraturo che si ponga come punto di riferimento per l’intero territorio e in cui ciascuno faccia la propria parte per una crescita comune. Intanto, stiamo già procedendo con l’individuazione degli spazi da destinare al progetto».
Dopo la vicesindaca sono intervenuti:
Michele De Francesco- referente della Regione Sardegna del Programma Interreg Marittimo, Andrea Giachetta dell’Università di Genova che ha presentato le 3 fasi del progetto.
La prima, quella attuale, consiste nella messa a punto del modello, ossia del piano di azione integrato casa-lavoro. La seconda nella sperimentazione sul campo avviando nei territori coinvolti centri di cohousing. Infine la terza, nel consolidamento e nella diffusione del modello realizzato.
Hanno poi preso la parola Antonella Brusa della Cospes, Andrea Vargiu dell’Università di Sassari, Paola Campo della Cooperativa Mignanego, Emanuela Picozzi di IsforCoop, Carol Frulio del Dipartimento del VAR, Maria Lucia Fancellu della Fidapa e i referenti dell’Aspal.
Nel corso delle sedute di lavoro del partenariato la responsabile dei Servizi Sociali e del Settore Pubblica istruzione Bruna Comazzetto, ha esposto i risultati dello studio condotto a Porto Torres fra giugno e settembre 2024 con l’obiettivo di produrre una conoscenza qualitativa e quantitativa rispetto agli ambiti di interesse del progetto.
Attraverso un questionario sottoposto alla cittadinanza è stato possibile sondare la percezione dell’intera popolazione rispetto a tre ambiti che interessano la vita quotidiana: la casa, gli spazi pubblici e il lavoro. L’analisi delle risposte ha permesso di avere informazioni su come viene percepito il cohousing e sulla rete relazionale delle persone coinvolte. Dati da cui partire per elaborare progetti attraverso i quali soddisfare i bisogni espressi da cittadine e cittadini.
Ora il progetto “Femmes Libres” proseguirà con le successive fasi operative che includono la sperimentazione dei diversi modelli formulati nei territori coinvolti dove si terranno anche i prossimi incontri di partenariato.
Michele De Francesco- referente della Regione Sardegna del Programma Interreg Marittimo, Andrea Giachetta dell’Università di Genova che ha presentato le 3 fasi del progetto.
La prima, quella attuale, consiste nella messa a punto del modello, ossia del piano di azione integrato casa-lavoro. La seconda nella sperimentazione sul campo avviando nei territori coinvolti centri di cohousing. Infine la terza, nel consolidamento e nella diffusione del modello realizzato.
Hanno poi preso la parola Antonella Brusa della Cospes, Andrea Vargiu dell’Università di Sassari, Paola Campo della Cooperativa Mignanego, Emanuela Picozzi di IsforCoop, Carol Frulio del Dipartimento del VAR, Maria Lucia Fancellu della Fidapa e i referenti dell’Aspal.
Nel corso delle sedute di lavoro del partenariato la responsabile dei Servizi Sociali e del Settore Pubblica istruzione Bruna Comazzetto, ha esposto i risultati dello studio condotto a Porto Torres fra giugno e settembre 2024 con l’obiettivo di produrre una conoscenza qualitativa e quantitativa rispetto agli ambiti di interesse del progetto.
Attraverso un questionario sottoposto alla cittadinanza è stato possibile sondare la percezione dell’intera popolazione rispetto a tre ambiti che interessano la vita quotidiana: la casa, gli spazi pubblici e il lavoro. L’analisi delle risposte ha permesso di avere informazioni su come viene percepito il cohousing e sulla rete relazionale delle persone coinvolte. Dati da cui partire per elaborare progetti attraverso i quali soddisfare i bisogni espressi da cittadine e cittadini.
Ora il progetto “Femmes Libres” proseguirà con le successive fasi operative che includono la sperimentazione dei diversi modelli formulati nei territori coinvolti dove si terranno anche i prossimi incontri di partenariato.