Scuola, M. Meloni (PD): “inaccettabile inerzia su ritardi pagamenti supplenti”
«Questa mattina la Sottosegretaria all’istruzione Frassinetti ha risposto alla mia interrogazione urgente presentata nel gennaio scorso, ben 9 mesi fa, sui ritardi dei pagamenti al personale supplente della scuola. Un’interrogazione che arrivava dopo le centinaia di segnalazioni di docenti che, avendo preso servizio a settembre, a gennaio non avevano ricevuto il primo stipendio. Così è stato anche a luglio e nelle scorse settimane. La risposta del Governo è stata davvero deludente», commenta così il Senatore del PD Marco Meloni al termine dello svolgimento del sindacato ispettivo.
«La Sottosegretaria non ha smentito i ritardi e ci ha raccontato che le risorse per gli stipendi dei docenti precari sono state trovate. È stupefacente che il Governo elevi a grande risultato il fatto di aver, seppure con ritardo, pagato i docenti: come se per questa destra non sia scontato neppure che chi lavora abbia diritto a essere pagato», continua il parlamentare dem.
E attacca: «In un contesto in cui i nostri docenti sono i meno pagati d’Europa e hanno visto ridurre negli ultimi 8 anni i loro compensi del 6%, in cui la percentuale di precari è aumentata in pochi anni del 70% e ci sono docenti idonei e vincitori di concorsi che ancora attendono di conoscere il loro destino, il nostro Paese continua a essere tra gli ultimi in area OCSE per investimenti in istruzione. Questo Governo non interviene sulle procedure, ignorando anche i suggerimenti che arrivano dai sindacati, non investe sulle segreterie e sui dirigenti amministrativi e continua nella sua politica di tagli al sistema dell’istruzione».
«La Scuola è l’ultima delle loro priorità. Tant’è che gli unici risultati che hanno ottenuto derivano dagli impegni presi dal centrosinistra negli scorsi anni, come i fondi PNRR. Per noi invece è il primo investimento da fare. Sulla legge di bilancio daremo battaglia, altrimenti questa maggioranza si assumerà pesantissime responsabilità sul futuro dei nostri giovani e del Paese», conclude il Questore di Palazzo Madama.
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